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Balzo dei tassi: Banca del Giappone ha perso il controllo?

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SIENA (WSI) – Tassi & Congiuntura: in area Euro ieri la riunione della Bce si è conclusa senza cambiamenti del livello dei tassi e delle manovre non convenzionali. Draghi nella conferenza stampa ha confermato che sull’inflazione i rischi restano bilanciati, mentre ha definito al ribasso i rischi su una graduale ripresa della crescita nella seconda parte dell’anno. La discussione è stata definita “ampia” il che potrebbe far intendere che non ha interessato solo il tasso di riferimento ma anche l’adozione di possibili nuove misure. A tal proposito Draghi si è infatti soffermato sul tema del finanziamento alle piccole e medie imprese, aggiungendo : “continueremo a studiare diverse possibilità, ma dovete sempre tenere in considerazione che il nostro assetto istituzionale e l’esperienza di altri paesi, ci dice che dobbiamo riflettere in modo approfondito prima di arrivare a qualcosa che sia utile, fattibile e coerente con riferimento al nostro mandato”.

Su Cipro ha dichiarato che il piano di salvataggio non è da considerarsi un modello e che la Bce in linea di principio non aveva proposto il coinvolgimento dei depositanti. Il tema del bail-in secondo Draghi non è di per sé un problema in presenza di adeguati cuscinetti (buffer) di capitale, sotto forma sia azionaria sia obbligazionaria. La BCE si è detta pronta ad agire e questo lascia intendere che a breve potrebbero esserci delle novità che possono riguardare sia il taglio del tasso di riferimento sia l’introduzione di nuove misure.

Ribadiamo la nostra idea di un possibile taglio del tasso di riferimento che dipenderà dall’andamento dei dati macro e soprattutto del tasso di cambio. Se si guarda al tasso di cambio i mesi più probabili per un eventuale taglio sono giugno-luglio, per i dati macro invece sarà importante monitorare gli indicatori anticipatori del secondo trimestre. Il taglio potrebbe quindi essere effettuato dal prossimo mese in poi a seconda che la Bce dia più peso ai dati macro o al movimento del cambio.

Dopo le parole di Draghi si è assistito ad un calo delle aspettative sui tassi ’Euribor a tre e sei mesi, mentre sui titoli governativi si è registrato un calo dei tassi tedeschi. Lo spread Italia-Germania invece durante la sessione di ieri si è portato fino a 322 pb per poi risalire sopra i 330 pb. Secondo quanto riportato da Kathimerini in Grecia sono iniziati i colloqui tra la Troika ed il governo sulle nuove misure, ma il ministro delle finanze Stournaras ha dichiarato che non saranno semplici. La sessione odierna si è aperta con spread in calo e con il tasso decennale italiano sotto il 4,5%. In calo anche il tasso decennale francese, che ha registrato un nuovo minimo storico scendendo in prossimità dell’1,8%. L’attenzione sarà però focalizzata principalmente sui dati del mercato del lavoro statunitensi. Negli Usa tassi decennali in marcato calo, posizionandosi in prossimità dell’1,75%, pari al minimo dell’anno.

Gli acquisti sui titoli a lungo termine Usa sono la conseguenza di diversi fattori tra cui le tensioni in nord Corea e le decisioni BoJ. Verrebbe da pensare che gli investitori nipponici potrebbero essere maggiormente interessati ad acquisti di bond esteri, dopo che il decennale giapponese è arrivato al nuovo minimo storico in prossimità dello 0,32%. Ma gia’ il giorno successivo i prezzi dei titoli pubblici a 10 anni hanno subito il calo piu’ pesante da settembre 2002 (vedi grafico). Ingenti smottamenti si segnalano nel mercato di bond, azioni, valutario e contratti per assicurarsi contro un default. La Banca del Giappone ha perso il controllo?

Oggi focus sui dati occupazionali, particolarmente importanti mano a mano che si avvicina al periodo primaverile, per verificare se anche quest’anno ci sarà il tipico rallentamento economico, definito da Bernanke “spring slump”.

Valute: ieri si è assistito ad un temporaneo calo dell’euro verso dollaro ai minimi da oltre 4 mesi durante le prime fasi della conferenza stampa di Draghi quando il presidente della BCE ha evidenziato i rischi al ribasso sulla ripresa economica del secondo semestre. L’euro è poi tornato a guadagnare terreno, riportandosi oltre 1,28 dopo che il presidente ha ribadito l’impegno della BCE nel mantenere l’area Euro intatta. Durante la fase finale della sessione Usa il cambio ha accelerato al rialzo portandosi oltre 1,29.

Oggi l’attenzione sarà focalizzata sui dati del mercato del lavoro Usa che potrebbero portare una certa volatilità sul cambio. Le resistenze si collocano presso 1,2950 e 1,30, mentre il supporto presso 1,28. Lo yen ieri si è fortemente deprezzato verso le principali valute (ha toccato i minimi dall’agosto 2009 verso dollaro) dopo le nuove misure espansive della BoJ. Durante la notte il deprezzamento è continuato nella fase iniziale della sessione nipponica, per poi ridimensionarsi successivamente.

Oggi la resistenza si colloca presso area 125,60-126, mentre i supporti passano da 123,50 e 122. Elevata volatilità anche per l’euro/sterlina in linea con il movimento dell’euro/dollaro. Questa mattina la sterlina è in lieve apprezzamento con il cambio compreso tra la resistenza 0,8525 ed il supporto 0,8430.

Commodity: ieri è proseguita la debolezza delle materie prime con l’indice GSCI ER che è calato per la quinta seduta consecutiva penalizzato dall’andamento del petrolio. Il Brent è sceso in prossimità dei 106$/barile, in ribasso anche il Wti (-1,3%). Recupero dei metalli industriali, guidati dallo zinco (+1,7%) dopo le perdite delle sessioni precedenti. I metalli preziosi hanno invece chiuso in lieve calo con l’oro che si colloca stamani intorno ai 1550$/oncia. Perdite sono state registrate anche sulle principali materie prime agricole, in particolare sui cereali. In controtendenza lo zucchero grezzo (+1%).

Azionario: ancora una seduta in calo per gli indici europei in una giornata caratterizzata dall’elevata volatilità e da volumi in crescita. Dopo una prima parte della seduta in rialzo i listini hanno girato in negativo nel pomeriggio in seguito alle parole di Draghi più caute sulla crescita dell’Eurozona. I rischi al ribasso sulla ripresa economica espressi dal governatore BCE hanno spinto gli operatori a prendere profitto sui settori ciclici maggiormente sensibili a tale tema.

All’interno dell’indice Stoxx600 infatti i comparti industriale, energetico e dei beni di consumo sono stati infatti i più penalizzati, mentre hanno limitato le perdite i settori telecom ed utilities. Guardando al mercato italiano, l’indice Ftsemib è risultato tra i migliori in Europa dopo essere stato particolarmente penalizzato nelle precedenti sedute. All’interno spicca il rialzo di oltre il 7% registrato da Telecom Italia su voci di fusione/acquisizione di H3G. Negli Usa, i mercati riescono a chiudere la seduta in positivo recuperando parte delle perdite registrate nella seduta di mercoledì. Prevale un cauto ottimismo tra gli operatori in attesa dei dati sul mercato del lavoro, anche se gli ultimi dati macro sembrano prefigurare un rallentamento nel ritmo di creazione dei nuovi posti di lavoro. All’interno dell’indice S&P 500 quasi tutti i settori hanno chiuso in positivo guidati da telecomunicazioni e finanziari. In calo invece tecnologico ed energetici.

Sul fronte emergenti, quarta seduta consecutiva in calo per l’indice MSCI EM in una giornata che ha visto nuovamente vendite generalizzate in tutte le principali aree. Particolarmente penalizzato l’indice brasiliano Bovespa (-1,65%), sceso sui livelli minimi da fine luglio a causa del forte calo delle società minerarie ed energetiche. Deboli anche i listini nell’area Est Europa tra cui spicca il calo di oltre l’1% del mercato turco. In mattinata in Asia si sta assistendo ad un andamento negativo a causa delle continue tensioni nella penisola coreana che hanno spinto l’indice Kospi (-1,64%) sui minimi da metà novembre. Peggior listino Hong Kong (-2,45%) a causa dei timori di una epidemia da aviaria dopo la morte di alcune persone in Cina. In controtendenza sempre l’indice Nikkei che ha chiuso in rialzo dell’1,6% , dopo aver superato temporaneamente quota 13000 per la prima volta da settembre 2008.

INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI

ANSALDO STS – Il Marocco ha assegnato al consorzio costituito da Ansaldo STS France e Cofely Ineo, gruppo Gdf Suez, un contratto da 120 Mln€ per la progettazione e la fornitura del centro per il segnalamento ferroviario, le telecomunicazioni ed il controllo del traffico della futura linea ad alta velocità del Paese africano.

BANCO POPOLARE – Lo scorso 27 marzo si è riunita l’assemblea straordinaria della società di credito al consumo Agos Ducato (controllata per il 39% da Banco Popolare e per il restante 61% da Credit Agricole) per deliberare un nuovo aumento di capitale fino a 381 Mln€ al fine di riportare il Core Tier 1 sopra il 6%. Banco Popolare ha votato contro il nuovo aumento di capitale e si è riservata di impugnar e la delibera.

ENI – La guardia di finanza di Varese ha accertato “il rialzo fraudolento dei prezzi dei carburanti attraverso manovre speculative”, nell’ambito di un’inchiesta che vede coinvolte Shell, Tamoil, Eni, Esso, TotalErg, Q8 e Api.

FIAT – Le vendite di auto in Brasile a marzo sono calate del 4,7% a/a, Fiat ha registrato un calo del 7% a/a, leggermente peggiore del mercato. Secondo fonti giudiziarie, l’A.D. Sergio Marchionne rischia sanzioni pecuniarie per la violazione dello statuto dei lavoratori nell’indagine della procura di Nola.

FIAT INDUSTRIAL – Le vendite di trattori a marzo sono aumentate del 37% a/a, positive anche le vendite di trebbiatrici che sono aumentate del 61% a/a. CNH, controllata da Fiat Industrial, ha registrato un aumento delle vendite di trattori e trebbiatrici rispettivamente del 59% e 73%a/a.

GENERALI – Il collocamento di circa il 12% di Banca Generali da parte della controllante Generali si è chiuso ad un prezzo di 13,55€ ed ha fruttato al primo gruppo assicurativo italiano una plusvalenza di circa 143 Mln€, aumentando il Solvency I dell’1,5%.

TELECOM ITALIA – In seguito alle indiscrezioni di stampa sulla valutazione da parte della società dell’aggregazione con 3 Italia il titolo ieri è salito del 7,84% a 0,578€, arrivando a guadagnare il 9,9% intraday. Il Sole 24 Ore scrive che il dossier 3 Italia è anche sul tavolo di Wind, controllata dalla russa Vimpelcom, e di Vodafone. Secondo quanto riportato dal Messaggero i soci sono contrari all’opzione 3 Italia e valutano la sostituzione di Franco Bernabè.

SAMSUNG – La società ha annunciato che i profitti del primo trimestre saranno superiori alle attese in seguito all’aumento delle vendite di smartphone di fascia bassa nei mercati emergenti, nonostante l’aumento della competizione ed il rallentamento della domanda nei paesi occidentali.

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