ROMA (WSI) – “Il Consiglio dei ministri ha adottato oggi un provvedimento urgente per il pagamento dei debiti della Pa”. Lo ha detto il premier Mario Monti, durante la conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del Cdm.
Per garantire le risorse necessarie al pagamento dei debiti della Pa si ricorre all’emissione di titoli di Stato fino a 40 mld nel 2013-2014. E’ quanto prevede la stesura definitiva, in 13 articoli, del decreto approvato dal Consiglio dei ministri. “Al fine di reperire le risorse per assicurare la liquidita’ necessaria all’attuazione degli interventi di cui al presente decreto e’ autorizzata l’emissione di titoli di Stato per un importo fino a 20.000 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014”.
Il decreto approvato dal Cdm “sblocca da subito i pagamenti di debiti delle Pa verso imprese, cooperative e professionisti per un importo di 40 miliardi, che verranno erogati nell’arco dei prossimi dodici mesi”. Lo si legge nel comunicato del Cdm.
“La quota di debiti della PA non ceduta alle banche era già 61 miliardi di euro, salito a 74 a fine 2010 e a 80 miliardi a fine 2011”. Lo ha detto il premier Mario Monti, durante la conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del Cdm.
“I debiti accumulati finora dalle pubbliche amministrazioni hanno scaricato gli oneri sul futuro delle imprese e dei cittadini”: lo ha detto i premier Mario Monti nel corso della conferenza stampa per la presentazione del dl sui pagamenti dei debiti alla Pa. I debiti accumulati fino al 2010, ha nricordato, erano pari a 74 miliardi e 80 nel 2011.
Ho visto un’ “improvvisa voglia di tutti di pagare molto di più alle imprese, compresi coloro che le hanno soffocate in passato”. Così il premier Mario Monti, durante la conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del Cdm in cui ha illustrato il decreto sui pagamenti dei debiti della Pa.
“Con il decreto legge approvato oggi abbiamo trovato un crinale sottile tra il fare troppo poco o il troppo in generale. Mi auguro che ciò consenta al nuovo governo di uscire dalla situazione di disavanzo eccessivo”: lo ha detto il presidente del Consiglio MArio Monti nel corso della presentazione del decreto dui debiti Pa.
MONTI, ITALIA FUORI DA PROCEDURA DEFICIT UE A MAGGIO – C’é la “fondata aspettativa che a maggio l’Italia sarà dichiarata uscita dalla procedura” Ue per deficit eccessivo. Lo ha detto il premier, Mario Monti dopo il Cdm. (ANSA)
Roma, 6 apr. (TMNews) – In attesa di leggere il testo definitivo, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, si mostra abbastanza soddisfatto del decreto legge, varato oggi dal Cdm, che sblocca i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese. “Nel decreto approvato oggi dal Cdm sono state apportate modifiche anche sostanziali alla prima stesura del testo. Non abbiamo ancora il testo definitivo e quindi non possiamo dare un giudizio compiuto. Ma, sicuramente, in base alle informazioni che abbiamo, sono stati apportati sicuramente dei miglioramenti”, osserva Squinzi, intervistato da Maria Latella a Sky Tg24.
“Noi pensiamo – ha aggiunto – che i debiti della Pubblica amministrazione siano anche più di 91 miliardi, come indicato da Bankitalia. Un intervento immediato è quindi necessario, le imprese sono disperate. Bisogna intervenire, i problemi dell’economia reale devono avere la priorità assoluta. L’economia sta crollando, la nostra pubblica amministrazione deve fare questa iniezione di liquidità nel sistema, così si potrebbe far ripartire l’economia reale. Stiamo vivendo una crisi disperata”.
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PASSERA,ANCHE COMPENSAZIONE DEBITI-CREDITI – Tra le modalità di pagamenti dei debiti P.A. ci sarà la “compensazione tra debiti e crediti. Abbiamo allargato la tipologia di crediti che potranno essere compensati: non solo i debiti passati a ruolo”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Corrado Passera al termine del Cdm.
Per pagare alle banche i crediti verso lo Stato acquistati dalle imprese si ricorrerà ad “emissioni ad hoc”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Corrado Passera al termine del Cdm.
La certificazione e il censimento dei debiti della Pubblica Amministrazione “verrà fatto nell’ambito della prossima Finanziaria”: lo ha detto il ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera, ricordando che il dl erogherà 40 miliardi, di cui 15 o 20 già ceduti e 3 o 4 che dovranno essere compensati, “poi tutto si chiuderà”.(ANSA)
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Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge sui pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione alle imprese. «I ritardi della Pubblica amministrazione nei pagamenti della Pa è una situazione
inaccettabile e che è stata a lungo accettata» ha detto il premier, Mario Monti durante la conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del Cdm.
«Severo con noi chi ha causato il problema». «Ho provato sorpresa e leggera indignazione – ha detto Monti – per le tante espressioni di severa critica al governo, che ha impiegato tre giorni in più del previsto, che provengono da quelle forze politiche che hanno provocato questo fenomeno».
«Chi ha soffocato le imprese ora chiedeva di aiutarle». «Ho visto un’improvvisa voglia di tutti di pagare molto di più alle imprese, compresi coloro che le hanno soffocate in passato»
«Debiti scaricati nel tempo su imprese e cittadini». «I debiti accumulati finora dalle pubbliche amministrazioni hanno scaricato gli oneri sul futuro delle imprese e dei cittadini – ha detto i premier – I debiti accumulati fino al 2010 erano pari a 74 miliardi e a 80 nel 2011».
«A maggio Italia fuori dalla procedura Ue sul deficit». «C’è la fondata aspettativa che a maggio l’Italia sarà dichiarata uscita dalla procedura Ue per deficit eccessivo» ha sottolineato Monti.
«Auguro al nuovo governo di uscire dal disavanzo». «Con il decreto legge approvato oggi abbiamo trovato un crinale sottile tra il fare troppo poco o il troppo in generale – ha detto Monti – Mi auguro che ciò consenta al nuovo governo di uscire dalla situazione di disavanzo eccessivo». (ANSA)
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DEPITI P.A: CLINI, IPOTESI MAGGIORI RISORSE NEL 2013 – Quaranta miliardi “é l’obiettivo che ci siamo dati, ma ora stiamo verificando se sia possibile riuscire ad avere nella prima fase, cioé nel 2013, un risultato più significativo di quello programmato”. Così Corrado Clini, ministro dell’Ambiente, ai microfoni di Sky Tg24, poco prima di arrivare in Cdm, conferma che il governo sta lavorando all’ipotesi di aumentare la prima tranche di pagamenti alle imprese da parte della P.A.
Il Cdm è chiamato a sbloccare 40 miliardi per pagare la prima tranche dei debiti della Pubblica aministrazione: se ci sarà l’ok la procedura dei pagamenti sarà veloce, e i primi soldi dovrebbero arrivare entro metà maggio. Un “assegno” totale da 40 miliardi che dovrà però essere “firmato” anche dalla Commissione Ue. Ma l’Italia, almeno stando all’ultima bozza del decreto di ingresso circolata ieri, si impegna ad un controllo serrato, sia su come verranno spesi i soldi (in termini di rimborsi) sia per fare in modo che il deficit resti fermo sotto il 3%. In caso di sforamento sono previsti dal decreto interventi d’urgenza che nel gergo dei conti pubblici vogliono dire manovra correttiva.
Intanto anche l’Ocse, dopo la Bce sprona l’Italia: «L’uso del deficit per restituire soldi arretrati dalla pubblica amministrazione alle imprese è molto importante perchè è uno stimolo diretto all’attività economica e perchè evita che tantissime imprese sane escano dal mercato per problemi di liquidità». Ma c’e sempre da fare i conti con la Ue che ha già avvertito: nessun assegno in bianco. Tecnicamente i 40 miliardi arriverebbero nei prossimi 2 anni (nei prossimi 12 mesi, dice il sottosegretario Carlo De Vincenti) ed è previsto un meccanismo per monitorare tutti i debiti delle PA (si parla di oltre 100 miliardi).
I pagamenti verrebbero accelerati grazie anche all’impiego della Cdp e ci sarebbe un meccanismo di controllo “multiplo” per evitare sforamenti e pagamenti errati. Per la copertura si ricorrerebbe ad emissioni di titoli e si conferma (come in bozze già circolate dopo la prima) che non ci saranno interventi sulle addizionali Irpef regionali. «Ipotesi mai stata sul tavolo del governo» dice De Vincenti. Dunque né aumento né anticipo, come promesso dal ministro all’Economia, Vittorio Grilli. Ma ci sono clausole di sicurezza: ad esempio si prevede che i maggiori interessi sul debito che verrà emesso per finanziare i debiti della P.A. saranno pagati con “corrispondente riduzione lineare” delle spese rimodulabili dei ministeri, escluso il fondo Sviluppo e Coesione.
Infine il passaggio che fa tornare alla mente il rischio di manovra correttiva: il Tesoro vigilerà sul pagamento dei debiti della P.a. e, nel caso in cui ci fosse un sforamento sull’indebitamento, è pronto a intervenire o con un taglio della spesa prevista oppure con «l’adozione di provvedimenti correttivi urgenti».
Un’ultima ratio, dunque, anche se De Vincenti dice: «Escludiamo una manovra correttiva, ma il processo della spending review va portato avanti», cioè se serviranno nuovi fondi si potrà agire con nuovi tagli. Se ci sarà il via libera del Cdm, la procedura dovrebbe andare abbastanza spedita: «I primi soldi – dice sempre De Vincenti – saranno erogati molto presto ed entro metà maggio ci saranno le autorizzazioni per attingere alle anticipazioni». Come si farà a restituire gli ulteriori 60 miliardi si vedrà in seguito.
Cgia: nei debiti calcolati non sono conteggiati quelli alle pmi. Nei debiti della pubblica amministrazione, secondo la Cgia di Mestre, non sono conteggiati quelli spettanti alle piccole e medie imprese che porterebbero a un importo complessivo tra i 120 e i 130 miliardi di euro. La Cgia, dopo aver analizzato la relazione della Banca d’ Italia presentata nei giorni scorsi alla Camera, ha scoperto che i 91 miliardi di euro che l’Istituto ha stimato in questo rapporto sono stati calcolati attraverso un’indagine campionaria condotta solo sulle imprese con più di 20 addetti.