Economia

Draghi striglia banche: prestiti a tassi non ragionevoli

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AMSTERDAM (WSI) – “Se le banche in alcuni Paesi non prestano a tassi ragionevoli, le conseguenze per l’Eurozona sono gravi”. Lo dice Mario Draghi, presidente della Bce, durante un intervento ad Amsterdam. Secondo Draghi “é particolarmente sconcertante” che le pmi soffrano più delle grandi aziende, “dato che fanno i tre quarti dell’occupazione”.

Quando si considerano le sfide che i paesi della zona euro si trovano davanti “è importante ricordare le difficoltà economiche che molti dei nostri concittadini stanno attraversando in parti dell’area euro e in particolare la massiccia disoccupazione, in particolare tra i giovani”, sottolinea il banchiere fiorentino.

Ma, secondo il presidente della Banca Centrale Europea (Bce)Mario Draghi – intervenuto oggi presso la facoltà di economia dell’università di Amsterdam – “esistono anche motivi di fiducia”.

Perchè “la maggior parte degli elementi necessari ad affrontare le cause alla base della crisi e per costruire una vera unione economica e politica sono state messe in movimento” con un successi “alla nostra portata” se tutte le parti coinvolte in questo processo persevereranno nel loro sforzo.

Nel suo intervento Draghi – che ha sollecitato un “rapido completamento” di un fondo unico di risoluzione bancaria da affiancare alla supervisione bancaria unificata (Ssm) – ha illustrato le sorprendenti analogie tra l’attuale crisi e quella registrata due secoli e mezzo fa proprio ad Amsterdam, con una profonda crisi finanziaria, con l’importante differenza che questa volta l’azione “decisa” delle banche centrali “ha impedito una spirale al ribasso di riduzione brutale deella leva finanziaria”.

E ha ricordato, nel dettaglio tutti gli strumenti messi in campo dalla Bce con misure non standard per ristabilire i meccanismi di trasmissione della politica monetaria che si erano interrotti fino alla mossa decisiva dell’annuncio delle Outright Monetary Transactions (Omt).

Misure non standard che, ha sottolineato Draghi, tra le principali banche centrali mondiali sono non dissimili nella sostanza e nella dimensione.

Dopo aver ricordato che la soluzione definitiva alla crisi in Europa potrà avvenire solo con il ristabilimento di condizioni competitive dell’area euro attraverso riforme strutturali che vanno proseguite da parte dei governi, Draghi ha sollecitato il completamento dell’architettura istituzionale dell’area euro.

Dopo la creazione del fondo salvastati Esm e il varo graduale si una sorveglianza bancaria unificata, il presidente della Bce ha sottolineato “l’importanza di completare rapidamente un fondo unico di risoluzione bancaria necessario a garantire decisioni tempestive e imparziali, particolarmente nei casi nei quali è richiesta una risoluzione transnazionale”. (AGENZIE)