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Fmi taglia stime crescita globale. Alert ripresa “pericolosa”

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WASHINGTON (WSI) – Il Fondo Monetario internazionale ha rivisto al ribasso il proprio outlook sulla crescita dell’economia globale relativa al 2013 e al 2014. L’Fmi intravede ora un rialzo del Pil +3,3% quest’anno e +4% l’anno prossimo, mentre per gli Stati Uniti stima +1,9% nel 2013 e +3% nel 2014.

Le vecchie stime per il 2013 sono state tagliate in entrambi i casi di 0,2 punti percentuali; quelle relative al 2014 sono state lasciate invariate.

Occhio alle previsioni per il Regno Unito che sono state alzate: il Fondo prevede ora un rialzo del Pil UK +1,6% quest’anno e +1,4% l’anno prossimo.

Olivier Blanchard, capo economista del Fondo monetario internazionale, nella lettera che apre il World Economic Outlook, ha commentato i dati affermando che quella che a ora è stata una ripresa globale a due velocità, solida nei mercati emergenti e più debole in quelle avanzate, “sta diventando una ripresa a tre velocità, con i mercati emergenti ancora forti e, tra le economie avanzate, una biforcazione tra Stati Uniti ed Eurozona”. E, considerando la forte interazione globale, “una ripresa squilibrata è ancora pericolosa”.

E lo squilibrio è di fatto notevole se si considera che per i mercati emergenti per il 2013 è attesa una crescita superiore al 5%, per gli Stati Uniti poco sotto il 2%, mentre per l’Eurozona è attesa una contrazione dello 0,3%.

Come sottolinea Blanchard, la contrazione dell’Eurozona “non riflette solo la debolezza della periferia, ma anche una certa debolezza del nucleo forte”: in Germania, per esempio, la crescita si rafforza ma è inferiore all’1%, in Francia è atteso un dato negativo e “soprattutto in Italia è Spagna è prevista una sostanziale contrazione”. In generale, secondo l’economista, “circoli negativi creati da banche deboli, attività economica bassa e conti poco saldi si rafforzano ancora a vicenda”.

Per quanto riguarda il Giappone, la strategia aggressiva varata di recente è destinata “a sostenere la crescita nel breve termine”, ma è “rischioso” che non ci sia un piano di consolidamento fiscale di medio termine. Guardando avanti, dice ancora Blanchard, negli Stati Uniti dovrà essere definita la via per il consolidamento, “anche se sono diminuiti i timori sulla sostenibilità del debito”, mentre nell’Eurozona devono proseguire i progressi fatti nell’ultimo anno perché quanto fatto “non è ancora abbastanza”.

Riguardo all’Italia, la crescita dell’economia nel 2013 così come attesa dal Fondo Monetario Internazionale non è promettente, ma nell’Eurozona c’è chi farà peggio.

Analizzando le tabelle del World Economic Outlook, il rapporto sull’economia globale dell’istituto di Washington, emerge che il calo dell’1,5% del Pil atteso in Italia per quest’anno è leggermente più contenuto rispetto al -1,6% atteso per la Spagna (dato rivisto al ribasso dello 0,1% rispetto alle stime fornite a gennaio). Il Pil di Madrid però crescerà dello 0,2% di più di quello italiano nel 2014 portandosi a un +0,7% (risultato ritoccato all’ingiù dello 0,1%).

Secondo il Fmi, il Portogallo quest’anno registrerà un’economia in contrazione del 2,3% mentre la Grecia vedrà un -4,2%. In entrambi i Paesi, il Pil dell’anno prossimo è visto a un +0,6%.
Le prospettive della disoccupazione in Spagna, Portogallo e Grecia risultano decisamente peggiori rispetto a quelle dell’Italia, per quanto già non invidiabili: solo nel 2013 il tasso è visto nell’ordine al 27%, al 18,2% e al 27%.

Per quanto riguarda la Germania, le prospettive per la crescita economica sono state migliorate dello 0,1% rispetto a gennaio a un +0,6% per quest’anno mentre sono rimaste invariate per l’anno prossimo, quando il Pil è atteso aumentare dell’1,5%. La disoccupazione nella cosiddetta locomotiva d’Europa è vista poco mossa rispetto al 2012, con un tasso stimato al 5,7% quest’anno e al 5,6% l’anno prossimo.

Peggiorate – dello 0,4% – le previsione del Pil per la Francia, atteso in calo dello 0,1% quest’anno. Anche in questo caso, i calcoli del Fondo per l’anno prossimo sono rimasti invariati: il Pil francesce è visto in aumento dello 0,9%. Il tasso di disoccupazione è invece visto per Parigi all’11,2% nel 2013 e all’11,6 nel 2013, in aumento dal 10,2% dell’anno scorso.

Nessuna stima è stata fornita per Cipro “per via della crisi in corso” nel Paese, vista come un rischio nel breve termine per l’Area Euro così come l’incertezza politica in Italia. (TMNEWS)