MILANO (WSI) – Sara’ l’entusiasmo per la candidatura di Prodi al Colle – nonostante le ultime fumate nere – sara’ il placarsi delle tensioni sul fronte dei titoli di stato, fatto sta che la Borsa di Milano si lascia indietro il resto dell’azionario europeo, spinta al rialzo dai titoli bancari.
Il listino Ftse Mib ha chiuso in progresso dell’1,81% riducendo lievemente i guadagni nel pomeriggio attestandosi a 15.760,78 punti. Gli analisti citano motivi tecnici alla base dei rialzi. L’indice di riferimento europeo ha intanto smorza il sell off piu’ pesante su base settimanale dallo scorso novembre – lo Stoxx Europe 600 Index ha perso -2,6% – mentre i titoli delle materie prime rimbalzano dal minimo degli ultimi tre anni e mezzo. Tra i singoli titoli, in vetta al paniere Banco Popolare, benissimo Pop Milano e Mediolanum. In denaro anche Exor (+4,86%). La maglia nera va a Prysmian.
“Il rally è tutto short covering senza temi specifici. C’è tanta liquidità e ci si ricopre sul’Italia che, da inizio anno, ha fatto peggio di altri mercati”, spiega a Reuters un analista. “Dopo i cali a cui abbiamo assistito, si aspettiamo un recupero marginale – ha commentato Brenda Kelly, strategist dei mercati presso IG, parlando alla tv di Bloomberg, sottolineando che comunque le perdite mostrano come “gli investitori non credono che i fondamentali giustifichino la fase rialzista che l’azionario ha riportato negli ultimi mesi”.
Sul versante macro, crollano gli ordini dell’industria italiana. Su base annua, a febbraio, la caduta è stata del 7,9% (indice grezzo), mentre la riduzione congiunturale è stata del 2,5%, sintesi di un calo del 2,3% degli ordinativi interni e del 2,6% di quelli esteri. Nello stesso mese, al netto della stagionalità , il fatturato dell’industria è diminuito dell’1% rispetto a gennaio, con un calo dell’1,4% sul mercato interno e dello 0,3% su quello estero.
Tra i singoli titoli europei, vendite su Sap, il gruppo di software tedesco, fino a -3%, dopo che la società ha comunicato di aver riportato nel primo trimestre vendite di nuove licenze di software – un indicatore del fatturato futuro – in crescita di appena +3% a 657 milioni di euro, contro i 726 milioni attesi dal consensus. Notizie no dal fronte bancario tedesco, con Commerzbank che prevede una perdita nei suoi conti trimestrali.
Bene il titolo della casa cosmetica francese L’Oreal, +2,5%, dopo un giro d’affari che si è confermato migliore delle attese, grazie alla richiesta di marchi di lusso.
Ancora focus sullo spread italiano, dopo le due fumate nere per l’elezione del presidente della Repubblica. L’intesa Pd-Pdl su Franco Marini ha provocato forti spaccature all’interno del Pd e Berlusconi a questo punto rilancia che, se l’intesa sarà impossibile da concretizzarsi, allora si dovrà tornare alle urne a giugno.
L’Italia rimane prostrata dalla crisi economica, gli italiani, in pieno credit crunch, ricorrono agli usurai, con i casi di usura che balzano +155% in un anno.
Nella regione Asia-Pacifico, indice Nikkei 225 della Borsa di Tokyo ha segnato un rialzo +0,4%, Kospi della Corea del Sud +0,3%, dopo aver perso fino a -0,6% durante la sessione, l’Hang Seng di Hong Kong +1%, mentre l’indice di Shanghai è balzayo +1,4%. La boersa di Taiwan +1,6%.
Azionario asiatico recupera nel finale, con il titolo Taiwan Semiconductor Manufacturing che ha guidato i guadagni dei titoli tecnologici. Le quotazioni del colosso dei semiconduttori sono balzate +6,6% dopo che la societĂ ha previsto vendite su base trimestrali a livelli record. I titoli del settore minerario hanno ridotto le peggiori perdite su base settimanali dallo scorso luglio, pari a -4,4%. Indice di riferimento asiatico MSCI Asia Pacific in crescita +0,3%.
“I forti sell off sembrano esagerati – ha commentato Daphne Roth, responsabile della divisione di ricerca sull’azionario presso Abn Amro Private Bank, parlando da Singapore in una intervista a Bloomberg – Riteniamo ancora che l’economia globale segnerà una maggiore ripresa nel secondo semestre dell’anno, sebbene altre sorprese economiche positive da parte degli Stati Uniti potranno rallentare. L’azionario è un asset class che appare ancora conveniente.
BTP – Spread Italia-Germania a 10 anni in ulteriore calo, con -1,57% a 296,07 punti base, a fronte di tassi decennali -0,56% al 4,22%.
ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Bancari sotto i riflettori, recuperano parte delle perdite accusate in settimana, in relazione all’andamento dello spread. Forti buy su Banco Popolare (in rialzo di oltre il 7%), Mediolanum e Pop Milano. Listino quasi tutto tinto di verde, si distinguono in negativo Prysmian, Telecom Italia (settimana nera per i titoli del gruppo tlc) e Lottomatica (-0,48%). Il titolo Rcs ha accelerato in Borsa sulla notizia di un accordo raggiunto nella notte tra l’azienda e il Cdr, la rappresentanza sindacale dei giornalisti.
TRA GLI ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro +0,47% a $1,3111; dollaro/yen +0,94% a JPY 99,05 mentre euro/franco svizzero +0,07% a CHF 1,2178.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,05% a $87,77, mentre le quotazioni dell’oro +0,50% a $1.399,50.
SPUNTI DAL DESK
– Borsa: Piazza Affari amplia i guadagni con banche (+1,18%).
– Crisi: Bini Smaghi, eccesso austerita’ non voluto da Bce ma scelta governi.
– Blackstone si ritira da offerta acquisizione Dell per timori legati a vendite Pc.
– Lenovo in trattative per acquistare divisione server IBM.