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Che cos’è la Trilaterale?

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ROMA (WSI) – Il nome Trilaterale potrebbe non suggerire granché ai non addetti ai lavori del settore economico e finanziario, ma in realtà si tratta di un potente think tank fondato nel 1973 da David Rockfeller, l’allora Presidente della Chase Manhattan Bank. Al primo nucleo della Commissione Trilaterale parteciparono anche alcuni tra i più influenti notabili dell’epoca, come Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski.
Originariamente lo scopo dichiarato dalla Commissione era di lavorare a favore della cooperazione internazionale e dell’interdipendenza tra gli Stati.

Ma che cos’è oggi la Trilaterale e che ruolo assume nello scacchiere politico, economico e finanziario mondiale?

I membri della Commissione sono divisi nel seguente modo: 170 provengono dall’Europa, dove gli Stati più rappresentati sono la Germania (20), l’Italia, la Francia, il Regno Unito (18) e la Spagna; 120 dal Nord-America (87 dagli USA; 20 dal Canada; e 13 dal Messico); 117 dall’area dell’Asia Pacifica (75 giapponesi, 11 sudcoreani, 7 australiani e neozelandesi); 15 dal Sud Est Asiatico. Dal 2011, inoltre, sono ammessi alla Trilaterale anche rappresentanti cinesi e indiani.
Per ogni divisione geografica esiste un “gruppo” con a capo un Presidente.

I membri che assumono un ruolo governativo nel loro Paese di origine sono obbligati ad abbandonare il proprio incarico all’interno della Commissione Trilaterale: ciò è accaduto a Mario Monti, Presidente del gruppo europeo nel biennio 2010-2011, a seguito della sua nomina a Presidente del Consiglio.

Sul sito italiano dell’associazione appare la seguente mission:”La Commissione Trilaterale è un’associazione privata, fondata nel 1973 da un gruppo di cittadini Nord Americani, Europei e Giapponesi con la finalità di offrire ai soci un forum permanente di dibattito per approfondire i grandi temi comuni alle tre aree interessate, diffondere l’abitudine a lavorare insieme per migliorarne la comprensione e fornire contributi intellettuali utili alla soluzione dei problemi affrontati. Per raggiungere questi obiettivi, la Commissione Trilaterale ha seguito fin dall’inizio tre principi di fondo: lavorare su un piano di parità, riconoscere l’importanza degli organismi multilaterali ed evitare azioni unilaterali”.

Tuttavia, il nome della Trilaterale compare spesso nella “Teoria del complotto”: molti dei personaggi che presiedono alle riunioni della Commissione Trilaterale, infatti, sono gli stessi che vengono invitati a quelle del Club Bilderberg.

Lo scrittore francese Jacques Bordiot ha affermato a più riprese che i membri dell’associazione sono scelti sulla base della loro capacità di comprendere il grande disegno dell’organizzazione, vale a dire la realizzazione del “Nuovo Ordine Mondiale”. L’obiettivo non dichiarato dalla Trilaterale sarebbe, dunque, quello di esercitare una forte pressione politica sui governi delle nazioni industrializzate per raggiungere tale scopo.
Nonostante Bordiot non documenti dettagliatamente le sue considerazioni, è innegabile che la Trilaterale sia composta da un ristretto e ben selezionato gruppo di influenti personaggi che delibera su argomenti cruciali come il sistema monetario, il governo e le istituzioni globali, il commercio internazionale; ma anche sul “problema” del mondo arabo e la sicurezza, le fonti energetiche e il clima.

Secondo i critici, insomma, la Trialterale rappresenta una potente oligarchia in grado di influire concretamente sulla vita di milioni e milioni di individui che, nella maggior parte dei casi, ne ignorano totalmente l’esistenza.

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