NEW YORK (WSI) – Meno austerity in cambio di più riforme strutturali. Il tutto senza che la Germania perda un centesimo. E’ questo il cammino che, secondo Melvyn Krauss, editorialista di Bloomberg dovrebbe percorrere Eurolandia per uscire dal tunnel della crisi in cui è finita. D’altronde – nota Krauss- i contorni di questo cambiamento stanno iniziando ad emergere e sono in parte visibili in Spagna.
Per convincere la Commissione europea a rendere meno rigidi gli obiettivi di disavanzo per il biennio 2014-2016, questa settimana il governo di Mariano Rajoy ha messo a punto un piano di riforma del sistema pensionistico, del mercato del lavoro insieme e del sistema fiscale.
E, a differenza di quanto è successo in passato, Bruxelles potrebbe questa volta accettare la proposta. Perché? “La consapevolezza che le attuali politiche di austerity stanno lacerando l’Unione europea è sempre più diffusa tra i funzionari della Commissione europea”.
Lo stesso presidente Jose Manuel Barroso ha avvertito questa settimana che, da un punto di vista politico, l’Europa si sta spingendo oltre i limiti dell’austerity.
“Barroso ha ragione quando dice che è necessario un cambia di rotta nelle politiche anti-crisi. In Spagna, la disoccupazione ha raggiunto il 27 per cento e il nuovo governo in formazione in Italia dovrà offrire “carote” per garantire i cambiamenti strutturali che aiuteranno la sua economia crescere di nuovo.
Nonostante la rabbia di alcuni politici tedeschi sui commenti di Barroso, obiettivi di disavanzo meno rigidi non dovrebbero essere visti come un evento negativo. L’austerity non aumenta necessariamente la competitività, che è la condizione sine qua non per uscire dalla crisi. Le riforme strutturali sono più adatte a questo compito”, conclude Krauss.