MILANO (WSI) – La formazione di un nuovo governo in Italia e il calo dei tassi a cinque e dieci anni nell’ultima asta di debito governativo italiano portano ottimismo sui mercati.
A Piazza Affari il Ftse Mib segna un progresso del 2,2% chiudendo a 16.929,68 punti. Ben comprate le banche, eccezion fatta per Pop Milano, favorite da un ulteriore calo dei tassi decennali, che sul mercato secondario viaggiano ormai ben al di sotto della soglia del 4%, dunque al minimo degli ultimi due anni e mezzo, complice l’esito positivo dell’asta di BTP a cinque e 10 anni, che ha visto i rispettivi tassi scendere ai valori più bassi dal 2010. Spread in calo in area 270 punti base.
In particolare, il rendimento decennale è calato sotto la soglia del 4% anche sul mercato primario; l’esito ha portato Barclays a esprimere una nota di ottimismo sul mercato obbligazionario italiano.
L’effetto Letta si fa sentire. Nel discorso prima del voto per la fiducia all’esecutivo, il neo premier italiano dice quanto gli italiani aspettavano di sentirsi dire da tempo: “stop all’Imu”, dal mese di giugno. Investimenti a industria e PMI con i “project bonds”. Il fisco, afferma il neo presidente del Consiglio, deve essere “amico” dei cittadini: “Basta chiedere sacrifici ai soliti noti”, afferma.
L’alert lanciato da Moody’s, secondo cui non si potrebbe escludere il ricorso dell’Italia agli aiuti della Bce viene ignorato dagli investitori, che scommettono sullo smorzarsi delle misure di austerity in Europa.
Occhio anche alle notizie che provengono dal fronte economico con la fiducia dei consumatori dell’area euro scesa più delle attese, esattamente a 88,6 punti nel mese di aprile, dopo il 90,1 rivisto di marzo. Si tratta del minimo da dicembre, rispetto alla flessione a 89,3 attesa dagli analisti intervistati da Bloomberg.
Un altro allarme arriva dalla Banca d’Italia, che parla di forti rischi che incombono sulla stabilità finanziaria europea.
Ma stavolta proprio la politica italiana si conferma market mover positivo dell’azionario. In particolare, arriva il giudizio positivo di Credit Suisse, che ha fiducia nella durata del governo, che a suo avviso sarà “più lunga di quanto si riconosca in generale”.
Il rischio di elezioni anticipate, scrive la banca svizzera, è estremamente basso nell’arco dei prossimi dodici mesi. “Chiaramente, ora c’è bisogno di agire su una serie di iniziative, tra cui il sostegno alla crescita e la riforma politica”. Nonostante le “frizioni saranno inevitabili su alcune questioni chiave presenti sul tavolo, in generale prevediamo un ampio suppporto dal Parlamento”.
La scorsa settimana l’indice Stoxx Europe 600 , benchmark dell’azionario europeo, è salito al ritmo più sostenuto dallo scorso novembre, con gli investitori che hanno scommesso su un imminente taglio dei tassi di rifinanziamento Ue da parte della Banca centrale europea. Attesa per il meeting della Bce il prossimo 2 maggio.
Di fatto, lo Stoxx Europe 600 Index è salito +3,7% su base settimanale e i guadagni hanno portato il rialzo di aprile a +0,7%. Si tratta dell’undicesimo rialzo consecutivo su base mensile, la fase più lunga dal 1997.
Azionario asiatico debole, ma l’indice regionale MSCI Asia Pacific al livello massimo di chiusura in sei settimane. Chiusi i mercati cinesi e giapponesi per festività nazionali.
“Ci troviamo in un buon momento per l’azionario – ha commentato in un’intervista a Bloomberg Steve Brice, responsabile strategist di Standard Chartered Plc – Le autorità sono molto propense a mantenere l’economia sulla strada della ripresa. Si parlerà molto meno della minaccia di un rialzo dei tassi (da parte della Fed)”.
BTP – Spread Italia-Germania a 10 anni -5% a quota 270,98 punti base; tassi sui BTP decennali -3,77% al 3,90%.
ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Balzo dei bancari, tutti positivi a eccezione di Pop Milano, uno dei soli tre titoli negativi sul listino principale. Prima della classe MPS (+6,78%). Tra gli altri titoli ben comprati A2A +5,58%, Pirelli (+4,17%), Mediaset (+4,52%), Telecom Italia (+3,78%). Vira in rosso nel pomeriggio Fiat dopo i conti. L’altro nome negativo e’ Tenaris (-0,3%).
Fiat e’ finita sotto i riflettori, dopo che il gruppo ha reso noto di avere chiuso il primo trimestre con un utile netto di 31 milioni di euro, in calo rispetto ai 262 milioni di euro nel primo trimestre 2012. Il Lingotto ha confermato comunque gli obiettivi per il 2013, con ricavi nell’intervallo tra 88 e 92 miliardi di euro; un utile della gestione ordinaria nell’intervallo tra 4 e 4,5 miliardi di euro;
TRA GLI ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro +0,44% a $1,3086, dollaro/yen -0,17% a JPY 97,89; euro/franco svizzero +0,01% a CHF 1,2280.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,42% a $93,39 al barile, oro +0,81% a $1.465,40 l’oncia.
LE NEWS ESSENZIALI DAL DESK
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