ROMA (WSI) – I media e i social network l’hanno gia’ definita la Meg Ryan della politica per la sua somiglianza con la nota attrice americana. Beatrice Lorenzin e’ uno dei volti giovani e ‘freschi’ del nuovo governo Letta, che per un terzo e’ composto da donne (sono sette su 21).
La sua preparazione non e’ pero’ sulla carta al livello di quella delle sue predecessori dello stesso genere al ministero della Salute, come Tina Anselmi, Maria Pia Garavaglia, Rosy Bindi e Livia Turco. Il suo curriculum e’ insolito per un incarico cosi’ importante. Tanto che persino gli stessi elettori del PdL riconoscono le ‘carenze’ sotto il profilo dell’esperienza.
Bastera’ un background da segretaria, prima, e coordinatrice del partito a livello regionale e nazionale, poi, per gestire una struttura da 110 miliardi di euro colma di problemi da risolvere, come corruzione, casi di mala sanita’, ospedali senza posti letto o che chiudono per via dei tagli al settore?
Con il tempo Lorenzin, 41 anni, ha ricoperto diversi incarichi all’interno del partito, ma mai nessuno che riguardasse la sanita’. Anzi, si e’ battuta in campagne antiabortiste, che la pongono in una posizione “parziale” rispetto al suo incarico.
Arrivata alla Camera dei deputati nel 2008 si e’ occupata principalmente di affari Costituzionali, attuazione del federalismo fiscale e temi dell’infanzia.
Si e’ iscritta all’organizzazione giovanile di Forza Italia nel 1996 ed e’ stata coordinatrice delle giovanili del Lazio e poi di quelle nazionali fino al 2008. Nel 2001 viene eletta al consiglio comunale di Roma.
Nel 2008 viene eletta alla Camera, dove è stata riconfermata con le elezioni del 2013. Sempre quest’anno e’ stata inizialmente candidata alla presidenza della regione Lazio con il PdL, per poi lasciare la candidatura a Francesco Storace.
Lorenzin e’ inoltre iscritta a Vedrò, il ‘think tank’ promosso dal neo premier. Una nota di colore: su Facebook, la playlist dei suoi musicisti preferiti spazia dai Pink Floyd, The Police, Barry White a Rino Gaetano. In rete viene soprannominata la ‘Meg Ryan’ di Roma. Il tempo ci dira’ se sara’ adatta al ruolo di protagonista della riforma della disastrata Sanita’ italiana.