NEW YORK (WSI) – Nouriel Roubini, economista generalmente piuttosto cupo e noto per aver previsto la crisi del mercato immobiliare Usa, ha finalmente trovato un investimento di suo gradimento, anche se con una data di scadenza biennale. Per il professore di economia dell’università di New York i listini azionari saliranno ancora anche grazie agli stimoli della Federal Reserve e delle altre banche centrali.
Ma la resa dei conti, avvisa Roubini, è comunque in agguato al termine del periodo. “La bolla scoppierà” mette in guardia l’economista in un intervento presso il Milken Institute Global Conference a Beverly Hills. Nel breve termine quindi si può ancora cavalcare la bolla, c’è ancora spazio di speculazione, ma è bene comunque fare attenzione.
Per Roubini, la Fed, mantenendo i tassi vicino allo zero, sta creando gli stessi problemi che hanno portato alla crisi finanziaria nel 2008. E quando la bolla scoppierà, ne seguirà inevitabilmente un periodo di depressione. Con il rallentamento della crescita globale, a giudizio dell’economista, è infatti impossibile mantenere azioni, obbligazioni e materie prime a queste valutazioni. I prezzi devono scendere.
In questo contesto, l’Europa resta la più grande minaccia. Roubini ha puntualizzato poi come ormai la recessione si sia spostata dagli Stati periferici (Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Irlanda), al cuore stesso del Vecchio Continente. Sola la Germania finora è rimasta immune dall’onda d’urto.
