ROMA (WSI) – Bankitalia ha presentato, a fine aprile, il consueto Rapporto semestrale sulla stabilità finaziaria, il documento che racchiude l’analisi del quadro finanziario italiano. Al centro della pubblicazione il rapporto tra sistema bancario e mercato immobiliare, con i dati riguardanti la restrizione nella concessione di mutui e la contrazione delle compravendite nel settore.
“Con riferimento ai mutui concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, in Italia i rischi per i bilanci bancari sono limitati dalla prudenza delle politiche per l’erogazione di finanziamenti adottate dagli intermediari” spiega la Banca d’Italia, precisando però che tali rischi “sono riconducibili prevalentemente alle esposizioni verso le imprese di costruzione”.
Non sono quindi i privati cittadini a preoccupare le banche per l’erogazione di finanziamenti, piuttosto le imprese di costruzione e quelle d’intermediazione immobiliare, che spesso faticano a onorare i prestiti richiesti a causa dello stallo del settore. La crescita delle sofferenze, che pure interessa i privati titolari di un mutuo sulla prima casa, è decisamente più preoccupante per gli operatori dell’edilizia, tra i più colpiti dalla crisi nel tessuto produttivo delle pmi italiane.
Ancora nessuna schiarita, purtroppo, per il mercato immobiliare, indebolito da un’ormai persistente contrazione delle compravendite, pari al 25,8%, come segnalato di recente anche dall’Agenzia del Territorio.
“In Italia il settore immobiliare sta risentendo del deterioramento del quadro macroeconomico, più intenso del previsto”, scrive Bankitalia nel Rapporto sulla stabilità finanziaria. A pesare è soprattutto la pressione fiscale sugli immobili, che ha portato nei prezzi delle case un calo del 2,7% rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente. Per questo motivo, tutti gli addetti ai lavori aspettano la decisione del nuovo Governo in materia di Imu e tassazione immobiliare, al centro delle cronache in questi giorni.
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