ROMA (WSI) – “Questo ‘attentato’ è stato utile ad un certo tipo di azione politica: dare al governo Letta una maggioranza solida. E cercando di far passare per scontata anche la ricomposizione, almeno sulla carta, del Pd”. Non ha dubbi, il professore genovese Paolo Becchi, l’ideologo del Movimento 5 Stelle, intervistato dal quotidiano online IntelligoNews.
“Il dato di fatto – ha aggiunto Becchi – è che dopo quell’attentato non c’è stata alcuna opposizione all’interno del Pd nell’approvare la linea dell’emergente governo di Enrico Letta. Quei 101 parlamentari che avevano impallinato Romano Prodi ora dove sono? Dopo la sparatoria si sono ricompattati. E questo è un dato di fatto, è oggettivo. Può darsi anche che non ci sia alcuna correlazione tra le due cose, però…”.
Becchi, inoltre, esclude che il Movimento 5 Stelle abbia fomentato un clima di odio nel paese. “Il M5S non ha nulla a che fare con la violenza. Mira a cambiare e a rivoluzionare il Paese, questo è vero, ma mediante gli strumenti che la democrazia mette a disposizione. C’è pregiudizio e tirannia della maggioranza. Anche perché‚ la parola ‘sovversivo’ ultimamente – conclude Becchi – è stata utilizzata solo dal premier Letta nel suo discorso alle Camere. Che sia lui il sovversivo?”.
Poche ore, e lo stesso Becchi rincara la dose alla Zanzara, su Radio 24: “Saccomanni? Se qualcuno tra qualche mese prende i fucili non lamentiamoci, abbiamo messo un altro banchiere all’economia”. “La situazione se non migliora peggiora – dice Becchi – e non so quanto la gente possa resistere, non so quanto il Movimento possa frenare la violenza della gente, che è nella natura delle cose”. “Letta che va dalla Merkel – prosegue Becchi – è un segnale chiaro. Unica cosa fondamentale è l’Europa e la Bce. Siamo governati ancora dalla Merkel con le banche e i banchieri, come l’attuale ministro dell’Economia”.
“L’idea di utilizzare ai fini di battaglia politica avvenimenti drammatici come la sparatoria a Palazzo Chigi che, vorrei ricordarlo a chi sembra essersene già dimenticato, ha portato al ferimento di due Carabinieri, è assolutamente intollerabile”, afferma Marco Minniti, senatore del Partito Democratico.
“Parole gravi ed inaccettabili”, concorda Emanuele Fiano, parlamentare Pd. “Chi dichiara come Becchi ‘può darsi anche che non ci sia alcuna correlazione tra le due cose, però…’ utilizza, senza avere il coraggio di dirlo fino in fondo, le antiche categorie del sospetto e del complotto, alimentando ipotesi pericolosissime e assumendosi la responsabilità di fomentare tensione nel Paese. Il leader di M5S, Beppe Grillo, prenda le distanze da queste parole malate e con lui i rappresentanti parlamentari del loro movimento, altrimenti dovremmo pensare che anch’essi le condividano”.
“Le dichiarazioni dei grillini sono lunari”, accusa Barbara Saltamartini del Pdl. “Tra l`ideologo del movimento, il professor Bechi, che in modo sconcertante sostiene abbia fatto comodo al `sovversivo` Letta l`attentato davanti a palazzo Chigi, le richieste di poltrone, le presidenze di alcune commissioni, da parte del capogruppo Crimi, e il dibattito fuori dalla realtà sull`espulsione di un altro parlamentare che non ha ubbidito agli ordini di Grillo, sembra proprio – sottolinea – che gli esponenti di M5S e il loro capo Grillo non si rendano conto della gravità della situazione nella quale ci troviamo”.
“Dopo aver letto le stupefacenti dissertazioni di Becchi, cresce la nostra convinzione che qualcuno parli a sproposito. Sulla sparatoria di Palazzo Chigi, sociologismi e dietrologie rappresentano un’autentica provocazione”, dice il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, aggiungendo: “Le parole di Becchi, definito da molti ideologo del Movimento cinque stelle, sono gravi e sconcertanti. Non possono che rafforzare le nostre grandi perplessità”. (RaiNews24)