Roma (WSI) – Scacco matto al re. Questa volta le agenzie federali hanno puntato al bersaglio grosso: JP Morgan Chase. La regina di Wall Street è uscita indenne dalla grande crisi del 2008. Ma questo potrebbe essere solo un dettaglio. Adesso la banca americana è accusata dall’amministrazione Obama di avere “orchestrato delle trame per manipolare il settore energetico“.
Jp Morgan avrebbe trasformato centrali elettriche in perdita in poderose sorgenti di profitti. Per rendere più credibile il tutto un alto dirigente dell’istituto di credito, Blythe Masters, avrebbe reso false testimonianze sotto giuramento, un reato che in America è considerato penale. E’ questo il quadro che emerge da documenti riservati in mano al governo, secondo quanto anticipato dal New York Times. Speculazioni sull’energia, insomma, come Enron. Torna lo spettro della società che fece crack nel 2001, dopo scandalo manipolazioni.
“Abbiamo intenzione di difendere con forza la società e i suoi dipendenti”, ha annunciato Kristin Lemkau, portavoce della banca. “Noi contestiamo fortemente i sospetti su Masters Blythe e su qualsiasi dipendente in relazione alle accuse di falsa testimonianza”. JP Morgan ha ancora una decina di giorni per rispondere alle accuse contenute nel documento.
Ma quello che è evidente è il cambiamento di atteggiamento della giustizia verso Jamie Dimon. Il potente chief executive di JP Morgan una volta era considerato un banchiere intoccabile, con enorme influenza sul potere politico, oggi potrebbe essere messo alla sbarra. Senza prova d’appello per l’opinione pubblica.