Società

Imu, Bruxelles fa pressing su Italia. Sospensione a rischio?

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Roma (WSI) – Passano i giorni ma il nodo dell’Imu (abolizione, rinvio, soppressione, restituzione?) non si scioglie, anzi si aggroviglia un po’ di più. Lunedì è entrata in campo anche l’Unione europea: Bruxelles, ha scritto l’agenzia Ansa citando fonti interne alla Commissione Ue, si aspetta entro metà mese che il governo italiano presieduto da Enrico Letta presenti il programma di stabilità aggiornato, con le compensazioni dell’abolizione dell’Imu e del rinvio dell’aumento dell’Iva. D’altronde sul fronte finanziario il governo deve subito mettere in campo alcune misure. Oltre a Imu e Iva, ci sono anche da trovare le risorse per la Cassa integrazione in deroga. In tutto si tratta di un pacchetto da circa 6 miliardi di euro, che dovrebbe prendere la forma del decreto legge.

LAVORO – Ma non c’è solo il fronte conti pubblici, c’è anche quello dell’emergenza lavoro, come hanno ricordato sia il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi sia lo stesso Enrico Letta nell’incontro con il premier spagnolo Mariano Rajoy, in cui si è deciso di creare una task force congiunta italo-iberica per il lavoro: «Quello della disoccupazione giovanile è il tema centrale. La lotta alla disoccupazione deve essere l’ossessione principale dell’Europa». Letta ha voluto anche rassicurare l’Europa sul fatto che l’Italia assolverà ai suoi obblighi.

ENTRATE – Ma la situazione si presenta comunque incerta: segnale di queste incertezze è il dato sulle entrate tributarie nel primo trimestre: ammontano a 87,7 miliardi di euro con una flessione dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo ha comunicato il ministero dell’Economia commentando però che nonostante la crisi il gettito tiene. Tra le ipotesi che si cerca di verificare in queste ore, anche la possibilità di chiedere più tempo per il pareggio strutturale. Ma da Bruxelles arrivano segnali non positivi rispetto a questa ipotesi. “Per l’Italia raggiungere il pareggio di bilancio strutturale è molto importante alla luce del debito molto elevato del Paese”, ha detto il portavoce del commissario Olli Rehn. “L’abrogazione della procedura per deficit eccessivo richiede un deficit sotto il 3% per quest’anno e per il prossimo, quindi guardiamo soprattutto a questo e insistiamo che il programma di consolidamento dei conti sia accompagnato dalle riforme essenziali per rafforzare l’economia italiana”, ha aggiunto il portavoce di Rehn.

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