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Borsa Milano mette a segno altra rimonta, euro a $1,29

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MILANO (WSI) – Borsa Milano sotto pressione nella prima parte di seduta, poi riduce progressivamente le perdite, per chiudere in rialzo dello 0,29% a 17.544,01 punti. Il Ftse All Share è salito dello 0,22% a 18.613,7598 punti. Penalizzata dalla performance negativa delle banche, Piazza Affari ha saputo rialzare la testa, con i rialzisti che sono tornati alla carica in una fotocopia della rimonta gia’ vista ieri pomeriggio. Spread Btp Bund stabile in area 264 punti base. Euro recupera, ma resta appena sotto $1,29.

I listini azionari europei risentono ancora dell’effetto dei dati macro negativi relativi alla recessione in Italia e all’ingresso ufficiale nella recessione da parte della Francia. Sono stati proprio tali numeri a provocare il forte calo dell’euro, che ieri è scivolato fino a $1,2842, al minimo dallo scorso 4 aprile. Indice di riferimento Stoxx 600 in calo dopo la scia di guadagni che gli ha permesso di guadagnare +9,9% da inizio anno: si tratta del migliore avvio dell’anno dal 1998.

Bancari erratici a Milano: volatile MPS mentre hanno accusato un ribasso di circa tre punti e mezzo percentuali le azioni Pop Milano, declassata a “non investment grade” da Moody’s. Realizzi su Fiat, volata ieri sui massimi dal 2011. Non si arresta la corsa di Mediaset, che ha fatto +6,03%. Balzo anche di Finmeccanica (+4%).

Azionario asiatico in calo, nonostante l’ottimo dato sul Pil del Giappone, che ha messo in evidenza come la terza economia del mondo sia cresciuta del primo trimestre +0,9% su base trimestrale e +3,5% su base annua. Hanno pesato però alcune storie societarie, che hanno messo sotto pressione, tra gli altri, i titoli Mitsubishi UFJ Financial Group -3% circa, Daiwoo Shipbuilding & Marine Engineering, terzo colosso di costruzioni di navi coreano, -10% dopo calo degli utili.

“Il mercato, soprattutto quello giapponese, appare in una condizione di ipercomprato e ha bisogno di un passo indietro – ha commentato Nader Naemi, responsabile dell’asset allocation dinamica presso AMP Capital Investors, intervistato da Bloomberg – Ma a questo punto non assisteremo a un dietrofront deciso, visto che si stanno appena vedendo gli effetti della politica monetaria aggressiva della Bank of Japan”.

Nikkei sotto pressione nella sessione odierna, -1,1%, ritraccia dal valore di massima chiusura dal gennaio del 2008. Indice allargato Topy -1,5%. Occhio all’indice di forza relativo a 14 giorni, una misura che monitora il momentum del trading, che rimane sopra quota 70 per entrambi i listini, livello che secondo alcuni trader segnala un sell off.

BTP – I tassi sui BTP decennali -1% al 3,98%, a fronte di spread BTP-Bund a 10 anni +0,38% a 264,28 punti base.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario l’euro -0,16% a $1,2866 dopo i dati negativi provenienti dal fronte macro europeo; cambio dollaro yen +0,41% a JPY 102,67. Euro/franco svizzero +0,10% a CHF 1,2445. Quanto ai bond Usa, i Treasuries sono in ribasso, con i rendimenti sul decennale di riferimento che avanza di due punti base all’1,95%.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,99% a $93,37 al barile. Oro -1,48% sul Comex a $1.375,50 l’oncia. Gli analisti di Mps Capital Services commentano la performance dell’oro, che ha sfondato al ribasso la soglia di $1.400 l’oncia: Il metallo giallo stamani si colloca sotto i 1400$/oncia dopo che il World Gold Council ha comunicato che nel primo trimestre la domanda è calata del 13%, ai minimi da 9 anni a causa delle vendite record dagli Etf, nonostante l’aumentata domanda cinese ed indiana.

I dati della SEC relativi al primo trimestre mostrano che tra coloro che hanno venduto le proprie quote nello SPDR Gold Trust, il principale Etf fisico al mondo, non figura il gestore Paulson che ha lasciato invariata la sua quota il cui valore attuale ammonta a 2,94Mld$.

ANALISI PIAZZA AFFARI: COMMENTO ROBERTO MAGGI, UNICREDIT

Fuori dal listino principale Geox affonda del 6% dopo avere comunicato i conti ieri sera a mercati chiusi. Moody’s ha abbassato il rating di Pop. Milano (-2,1% in avvio) sui depositi a lungo termine e sul debito a ‘Ba3’ da ‘Baa3’, ponendolo sotto revisione perun ulteriore downgrade.

L’agenzia solleva le seguenti preoccupazioni: il deterioramento della qualità degli asset e la sua concentrazione nel settore immobiliare, la pressione sugli utili che dovrebbe persistere sulla scia delle perdite significative registrate nel 2011 e 2012, la base modesta di capitaledella banca e quindi una capacità limitata di assorbire le perdite.

Geox (EUR2,396) : ha chiuso il primo trimestre con una flessione del fatturato del 20,4% a EUR 262,5 mln a causa della difficile congiuntura economica nell’aerea mediterranea e in particolare in Italia e Spagna. Segno meno anche per l’Ebitda, passato da EUR72,3 mln a EUR40,5 mln, e perl’Ebit, sceso da EUR62,9 mln a EUR30,7 mln. Il titolo cede stamane il 7%.

Telecom Italia (EUR0,6405): ha lanciato un’offerta di riacquisto di bondper un ammontare complessivo massi di USD750 mln. L’offerta rientra nelle attività di gestione del bilancio di Telecom ed è finalizzata all’ottimizzazione delle scadenze del debito

VENDITE TREASURIES: IL COMMENTO DI MPS CAPITAL SERVICES

Le vendite di Treasury degli ultimi giorni potrebbero in parte essere state alimentate da due fattori: 1) minore appetibilità di “rifugi sicuri” parallelamente ai nuovi record dei listini azionari; 2) vendite di investitori nipponici, a parziale coperture delle perdite che stanno emergendo a causa dei forti rialzi dei tassi dei titoli governativi giapponesi soprattutto a scadenza decennale. I fattori macro che hanno ieri favorito il citato recupero dei prezzi dei Treasury sono stati: a) il secondo calo consecutivo mensile dei prezzi alla produzione ad aprile, pari al maggiore degli ultimi tre anni; b) il ridimensionamento di alcuni indici anticipatori del comparto manifatturiero, in particolare quello di New York.

ANALISI TECNICA EURO/DOLLARO

L’eventuale cedimento dei minimi odierni in area 1,2840 darà ulteriore forza alle pressioni ribassiste per spingere il cross a testare i supporti a 1,28 e 1,2750 (minimi di inizio aprile). Soprattutto l’ultimo sostegno menzionato è strategico non solo in ottica di breve termine. Sotto tale livello il ribasso potrebbe diventare ben più significativo e puntare i target a 1,2680 (ultimo dei ritracciamenti di Fibonacci dell’ascesa dai bottom della scorsa estate) e 1,2660, minimo di metà novembre. Timidi segnali di ripresa giungeranno, invece, con il superamento di 1,2945, preludio per un possibile allungo in direzione di 1,30 e 1,3030.