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Wall Street negativa, bazooka Fed verso la fine

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NEW YORK (WSI) -Giornata in altalena per Wall Street, che archivia la seduta col segno meno, scendendo così dai massimi storici. In chiusura, il Dow ha segnato una flessione dello 0,28% a 15.233 punti, il Nasdaq è sceso dello 0,19% a 3.465 mentre lo S&P 500 è arretrato dello 0,53% a 1.650 punti.

Le prese di beneficio sono scattate dopo che il presidente della Fed di San Francisco, John Williams, ha dichiarato che l’acquisto di obbligazioni statali da parte della Fed potrebbe volgere al termine anche quest’estate se l’economia americana dovesse continuare a mostrare segnali di miglioramento. Prima delle dichiarazioni di Williams il mercato viaggiava in territorio positivo nonostante i dati macroeconomici resi noti oggi abbiano allungato più di un’ombra sulla tenuta della ripresa americana.

Il petrolio ha terminato in rialzo: i future a giugno hanno aggiunto 86 centesimi a 95,16 dollari il barile. Nel frattempo i titoli di Stato americani hanno chiuso in positivo con rendimenti in perdita all’1,86% per il ben decennale, benchmark del settore e al 3,08% per il bond trentennale. Sui mercati valutari, l’euro avanza a 1,2903 dollari mentre il biglietto verde cede a 102,09 yen

Ad alimentare la cautela odierna, sono state prima di tutto le notizie negative arrivate dal mercato del lavoro. La scorsa settimana, le richieste di sussidi di disoccupazione/a> negli Stati Uniti sono aumentate di 32.000 unità a 360.000. Le attese erano per un incremento più contenuto a 330.000 da 328.000 (dato rivisto al rialzo da 323.000).

Nel mese di aprile, l’ indice dei prezzi al consumo, principale termometro delle pressioni inflazionistiche degli Stati Uniti, è sceso dello 0,4%, causa il costo più basso della benzina.

Nello stesso mese, il ritmo di costruzioni nel mercato edilizio degli Stati Uniti ha subito una forte battuta d’arresto nel mese di aprile; i nuovi cantieri edili sono scivolati infatti -16,5%, attestandosi a quota 853.000 unità. Si tratta dal minimo dallo scorso novembre.

Segnali poco rassicuranti sono arrivati anche dal Philly Fed, l’indice che misura le condizioni dell’attività manifatturiera dell’area di Philadelphia – ha subito un peggioramento nel mese di maggio. L’indice sulle condizioni di business è sceso a -5,2 da 1,3 di aprile.

Tra i titoli, va a picco Advanced Micro Devices dopo la bocciatura sul titolo da parte di Goldman Sachs. Sale invece Wal Mart (+2%), grazie a una trimestrale superiore alle attese. In orbita Cisco (+12%) che nel terzo trimestre fiscale ha riportato utili nella parte alta della forchetta degli analisti.

In ambito valutario l’euro -0,16% a $1,2866 dopo i dati negativi provenienti dal fronte macro europeo; cambio dollaro yen +0,41% a JPY 102,67. Euro/franco svizzero +0,10% a CHF 1,2445. Quanto ai bond Usa, i Treasuries sono in ribasso, con i rendimenti sul decennale di riferimento che avanza di due punti base all’1,95%.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,99% a $93,37 al barile. Oro -1,48% sul Comex a $1.375,50 l’oncia. Gli analisti di Mps Capital Services commentano la performance dell’oro, che ha sfondato al ribasso la soglia di $1.400 l’oncia: Il metallo giallo stamani si colloca sotto i 1400$/oncia dopo che il World Gold Council ha comunicato che nel primo trimestre la domanda è calata del 13%, ai minimi da 9 anni a causa delle vendite record dagli Etf, nonostante l’aumentata domanda cinese ed indiana.