ROMA (WSI) – Tra il possibile aumento Iva del 1 luglio, la scadenza Imu di giugno al netto dell’esclusione della prima casa e quella Tares a dicembre, potrebbe arrivare una batosta 2013 da 734 euro a famiglia. Lo calcola Federconsumatori, sommando i rincari per ogni singola imposta: 45-45 euro per la Tares, 207 euro per l’Iva, 480 euro medi per l’Imu.
L’ipotesi di aumento dell’Iva dal 1 luglio acuisce la situazione di crisi per il commercio al dettaglio e 26mila imprese del settore potrebbero scomparire entro fine anno. Lo afferma l’Ufficio studi Confcommercio rivedendo la previsione del saldo natalità-mortalità alla luce del possibile nuovo scatto dell’imposta sui consumi.
“Continuare a insistere, come avviene in questi giorni, che ci sarà un nuovo aumento dell’Iva dal 21 al 22% è francamente da irresponsabili”. Lo affermano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti rispettivamente di Federconsumatori e di Adusbef.
“Non si è ancora capito che il potere di acquisto delle famiglie, ormai ridotto ai minimi storici, sta determinando un mercato in continua contrazione e recessione, con gravi ripercussioni sia sul benessere delle famiglie stesse che sulle imprese. Anche alla luce di altri aumenti quali prezzi e tariffe, vi sarà un’ulteriore riduzione del potere di acquisto, soprattutto a danno dei redditi fissi (lavoratori e pensionati). In uno scenario simile, aumentare l’Iva avrebbe una ricaduta impressionante e deleteria su un mercato già asfittico, facendo impennare ulteriormente prezzi e tariffe”.
“Quel che è peggio – proseguono – è che ad aumentare non saranno solo i prodotti soggetti all’Iva al 22% peraltro il 70% del totale, ma, attraverso costi aggiuntivi a partire da quello fondamentale dei carburanti, incidendo sui costi di trasporto verranno ritoccati i prezzi di tutti i beni trasportati su gomma, in particolar modo i beni di largo consumo, nonché le tariffe praticate da artigiani e professionisti, oltre agli arrotondamenti che si verificheranno come sempre a sfavore delle famiglie. Si può calcolare che l’aumento dell’Iva determinerà, con le motivazioni indicate, un’implementazione del tasso di inflazione di 0,6 – 0,7 punti percentuali, con una ricaduta negativa complessiva di 207 euro annui in più a famiglia con un nucleo di tre persone.
UE SPINGE PER PIANO COMUNE, MARTEDI’ CONSIGLIO EUROPA – Settimana decisiva per l’annunciato piano europeo anti-evasione fiscale. Martedì si riunità infatti in Consiglio europeo dedicato proprio a questo tema. Secondo quanto riporta Bloomberg, che anticipa una bozza delle conclusioni del prossimo vertice, “sarà data priorità agli sforzi per estendere lo scambio automatico di informazioni a livello Ue e globale”.
AUSTRIA E LUSSEMBURGO VERSO OK SCAMBI DATI EVASIONE – Si andrebbe verso un ok, da parte di Austria e Lussemburgo, allo scambio automatico di dati fiscali fra i Paese Ue, come vorrebbe l’annunciato piano anti-evasione europeo. Lo riporta Bloomberg citando una bozza delle conclusioni del prossimo vertice europeo del 22 maggio che verterà proprio su questo argomento. La bozza prevede, per questo scambio di informazioni, un periodo di transizione per tutti i Paesi membri. L’accordo del 2005 esentava Austria e Lussemburgo. (ANSA)