ROMA (WSI) – “Male la redditività, margini ai minimi storici”. E’ la sintesi dei problemi che affliggono gli istituti di credito a corto di liquidita’ nonostante gli aiuti della Bce, che con i suoi programmi Ltro ha concesso prestiti a tassi vantaggiosi per le banche.
Secondo il direttore generale dell’Associazione degli istituti bancari, Sabatini, “il problema è la crescita, priorità di banche e imprese”.
Sul fronte lavoro, domani, quando Sabatini vedrà il ministro Giovannini, dice che chiederà “maggiore flessibilità in entrata e migliore in uscita”, da ottenere grazie a “un patto generazionale” e l’apprendistato.
Le banche italiane restano solide ma la redditività è ancora in peggioramento, con un 2012 archiviato con perdite per 1,8 miliardi di euro e un roe (return on equity) pari a -1%. Sulla base di un’analisi dei bilanci annuali di 39 gruppi bancari, c’è “una prosecuzione della scia di peggioramento delle condizioni di redditività di settore”.
Il roe, calcolato dall’Abi al netto delle componenti straordinarie non ricorrenti (come la svalutazione degli avviamenti), nel 2012 è sceso allo 0,47% dal +2,38 dell’anno prima, con un utile consolidato in calo a 1 miliardo dai 5 miliardi del 2011. Non rettificando per queste componenti straordinarie il risultato netto consolidato è negativo per 1,8 miliardi, con un roe in diminuzione dell’1%.
“Sull’economia nazionale – secondo palazzo Altieri – pesa ancora il doppio ciclo recessivo innescatosi tra il 2009 e il 2012, che è previsto riflettersi ulteriormente sull’andamento del Pil nell’anno in corso.
Restano forte incertezze sulle prospettive del mercato del lavoro, della domanda aggregata e dei livelli di reddito disponibili, fattori che determinano un peggioramento dei piani di consumo e di investimento, e quindi – sottolinea l’Abi – anche un peggioramento della qualità degli attivi bancari. Il più elevato costo del finanziamento del debito pubblico determina costi di raccolta più elevati per le banche”.