ROMA (WSI) – Siamo abituati a pensare che un prestito serva solo per affrontare spese straordinarie e di una certa entità, eppure la crisi ha costretto molti cittadini europei a fare ricorso al credito al consumo anche per quelle legate alla quotidianità. La tendenza non riguarda solo i Paesi mediterranei, ma coinvolge anche gli “insospettabili”, come il Regno Unito.
Secondo l’ultima ricerca del Gruppo Which?, un inglese su 5 necessita oggi di prestiti online o tradizionali per fare la spesa, e il responsabile dello studio Richard Lloyd ha aggiunto: “Negli ultimi anni, con i prezzi dei prodotti alimentari in aumento, su dieci famiglie in difficoltà otto dicono di essere preoccupate per i prezzi alimentari. Più della metà, poi, aggiunge di prevedere tagli sui propri consumi alimentari nei prossimi mesi”.
I sudditi di Sua Maestà possono tuttavia considerarsi – magrissima consolazione – in buona compagnia. Fra i Paesi più in difficoltà non poteva certo mancare l’Italia, dove i cittadini sono alle prese con la peggiore crisi economica di sempre, stretti fra disoccupazione da un lato e bassi salari dall’altro.
Pur nella generale difficoltà di accedere al credito bancario, secondo le ultime rilevazioni Eurispes, il 23% degli italiani ha sottoscritto un finanziamento per pagare le spese dentistiche. Gli interventi ai denti sembrano del resto i più sacrificati dalla crisi, a causa del loro costo spesso proibitivo: dalla stessa ricerca emerge il 40% delle famiglie ha rinunciato all’apparecchio per i propri figli.
Il peso di queste spese si ripercuote anche sull’altra fascia debole per eccellenza, quella dei pensionati, che non potrebbero pagare dentiere, protesi e altri interventi ortodontici se non ricorrendo a un prestito (spesso la cessione del quinto della pensione o i finanziamenti offerti dagli stessi studi dentistici, ndr).
Poiché però la strada per accedere a credito è sempre più impervia, gli italiani sanno bene che non possono esagerare. Il prestito serve solo per i casi irrinunciabili, tutte le altre cure ritenute non fondamentali sono rimandate: il budget che le famiglie destinano alla prevenzione e alla salute si è ridotto di ben il 40,6% durante l’ultimo anno.
Super Money – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
Copyright © Super Money. All rights reserved