ROMA (WSI) – Sono ore decisive, per certi versi drammatiche, di sicuro storiche per l’Inter e per il calcio italiano. Massimo Moratti, dopo 18 anni di presidenza, è nei suoi uffici e medita, riflette, si arrovella e soffre, perché sta per prendere una decisione che gli costa moltissimo prendere, forse nessuno può capire davvero quanto: in questo momento, in queste ore, il presidente nerazzurro sta seriamente meditando di cedere l’Inter, il club che è un enorme pezzo della sua vita e di quella della sua famiglia, visto che il papà Angelo ne divenne presidente nel 1955.
E non si tratta di cedere una quota di minoranza, che magari potrebbe crescere nei prossimi anni, ma l’intero pacchetto azionario, e subito. E non a un industriale italiano, né europeo, ma a un magnate indonesiano: si tratta di Erick Thohir, 43 anni oggi, erede e primogenito di Teddy Thohir, che è a capo di un impero industriale da 25 miliardi di euro.
Dopo alcuni mesi di trattative, siamo alle battute finali: Moratti deve dare una risposta all’offerta che Thohir gli ha formulato nello scorso weekend, in un incontro a Milano.
I termini dell’offerta non sono ancora trapelati in tutta la loro chiarezza, ma la cifra si aggirerebbe intorno ai 300 milioni per l’intero pacchetto azionario, o sui 260 per l’80% del club.
Da definire poi la questione riguardante l’esposizione debitoria dell’Inter, anch’essa al centro delle trattative. Ma al di là di questo, la certezza è che negli ambienti finanziari l’offerta di Thohir venga ritenuta addirittura irripetibile, irrinunciabile, vista la particolarissima congiuntura economica.
In sostanza, pare che un’offerta simile potrebbe non ripresentarsi più, per questo chi è vicino a Moratti gli ha consigliato di prenderla seriamente in considerazione. Il presidente interista era partito con l’idea di cercare investitori per il club, aziende che entrassero con un 20-30% di capitale azionario e partecipassero alla costruzione del nuovo stadio. Invece Thohir ha dimostrato di avere altre idee, e molto chiare: non è interessato alla faccenda dello stadio ma solo a rilevare l’Inter, tutta l’Inter.
Thohir è già diventato proprietario nel 2011 dei Philadelphia 76ers di basket, primo asiatico nella Nba, e nel 2012 ha rilevato quote dei DC United, squadra di calcio di Washington.
Ora vuole sbarcare in Italia, mettendo le mani su un club famoso in tutto il mondo ma che ha la necessità di ampliare i suoi confini, in un’epoca in cui la diffusione del brand è ormai diventato una necessità. Con un indonesiano al comando, l’Inter arriverebbe con enorme facilità sui mercati asiatici, la nuova terra promessa.
Quindi ci sarebbero prospettive di crescita, non di ridimensionamento. Per questo Massimo Moratti, dopo 18 anni e dopo aver vinto tutto con l’Inter entrando nella storia del calcio italiano (nessun club è mai riuscito nell’impresa del Triplete, come l’Inter nel 2010), starebbe seriamente pensando di passare la mano. Riflette, ascolta le ragioni del cuore e quelle del cervello, poi deciderà. Con enorme sofferenza in ogni caso.
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