ROMA (WSI) – Nel corso del 2013 ha perso circa il 20% del suo valore. Lo scorso 16 aprile ha toccato il minimo degli ultimi due anni a questa parte, scendendo a quota 1.321 dollari l’oncia.
Adesso nel dibattito degli investitori sulla convenienza o meno a posizionarsi sul metallo giallo, è intervenuto anche Nouriel Roubini, l’economista noto per aver predetto per primo la crisi dei mutui subprime nel 2008.
Roubini non ha lasciato spazio a una ripresa delle sue quotazioni. Ha previsto che il metallo giallo scenderà a 1000 dollari entro la fine del 2015. Fine della storia. A favore della sua tesi ha elencato sei motivi.
Punto primo Roubini ha ricordato che l’oro raggiunge il suo culmine nei periodi di crisi estreme. E adesso “le crisi sono finite”, ha sentenziato. Ma non solo.
L’esperto – punto secondo – ha ricordato come il metallo prezioso performa bene nel momenti in cui c’è il rischio di incappare in alta inflazione. A suo avviso non è oggi questo motivo di grande preoccupazione.
Il Professore americano ha poi fatto notare, terzo punto, come con la ripresa dell’economia, almeno per quanto riguarda l’America, investire in metalli preziosi sia diventato meno interessante e siano altre le asset class da privilegiare.
Come se tutto questo non fosse già abbastanza per tracciare una rotta, quarto punto – Roubini ha poi aggiunto che i tassi di interesse reali sono in aumento. Trattasi di una situazione che fa perdere l’interesse degli investitori verso l’oro.
Quinto motivo – ha concluso – i governi alle prese con il problema del debito pubblico adesso stanno vendendo oro.
Sesto e ultimo motivo: “I fanatici di destra sono sempre stati accesi sostenitori dell’investimento nel metallo giallo. Adesso il boom è finito”.