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Borsa Milano chiude in calo malgrado dati Pmi

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MILANO (WSI) – Borsa Milano non riesce a cancellare le perdite nonostante i dati arrivati dal fronte manifatturiero e chiude in rosso. Il listino Ftse Mib, che ha guadagnato il 35% negli ultimi dodici mesi e il 39% solo quest’anno, accusa un calo dello 0,72% a 17.090,33 punti. Spread Btp Bund in distensione in area 266. Tra i singoli titoli, molto bene Fiat (+3%) dopo le cifre positive sulle vendite del marchio in Usa. Riflettori puntati su Exor, che ha incassato 1,53 miliardi di profitto dalla vendita di una società svizzera.

“I dati europei sono buoni e offrono incoraggianti indicazioni ma il mercato fa fatica a recuperare”, ha detto a Reuters un operatore che tuttavia non esclude un possibile rimbalzo anche grazie alla buona tenuta tecnica dei livelli di supporto. Secondo IG “prevale il timore sulla contrazione in Cina e sul miglioramento dell’Eurozona”.

Non incidono le parole di Mario Draghi, numero uno della Bce, che in un discorso presso l’International Monetary Conference, a Shanghai, ha detto che “la situazione economica dell’Eurozona rimane densa di sfide”, aggiungendo però che “c’è qualche segnale di possibile stabilizzazione, e il nostro scenario di base continua a essere quello di una ripresa molto graduale nella seconda parte dell’anno”. I commenti potrebbero tra l’altro smorzare le speculazioni su un nuovo taglio dei tassi di interesse, in occasione del meeting di giovedì.

Da segnalare che i mercati azionari europei viaggiano a un livello +33% su base annua, con Milano tra le migliori in aumento del 39% e mercati Usa leggermente meno forti (+29%). I listini sono ai massimi degli ultimi cinque anni anche se l’economia, se sta ripartendo, lo sta facendo a singhiozzi. In generale, l’azionario europeo scende per la seconda sessione consecutiva, e scende al minimo di un mese; pesano i timori che la Fed ridurrà la portata del quantitative easing e i dati poco confortanti giunti dalla Cina. L’indice azionario europeo di riferimento, lo Stoxx 600, è salito +1,4% a maggio, riportando il 12esimo mese consecutivo di guadagni, la fase rialzista più lunga dal luglio del 1997.

Ignorato al momento il Pmi manifatturiero dell’Eurozona, che porta qualche analista a chiedersi se il peggio non sia per caso alle spalle, anche se è troppo presto per dirlo. Il grafico allegato mette in evidenza il miglioramento degli indici dei singoli paesi. Nel caso dell’Italia, l’indice Pmi è salito al valore più alto in quattro mesi, a 47,3 punti, mentre quello spagnolo ha toccato il massimo in 24 mesi. Detto questo, nessun indice è stato capace a maggio di agguantare la soglia dei 50 punti, che rappresenta la linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) e di espansione (al di sopra). E ciò significa che l’Europa rimane in evidente fase di contrazione.

Di nuovo ko la borsa di Tokyo, che ha visto l’indice Nikkei cedere – 3,72% a 13.261.82 punti e il Topix – 3,42% a quota 1.096,95. A incidere sono state le perdite sofferte da Wall Street lo scorso venerdì e l’apprezzamento dello yen. Hanno inciso anche le otizie poco confortanti provenienti dalla Cina: in primo piano il calo dell’indice Pmi manifatturiero, che a maggio è calato a
49,2 punti dai 50,4 di aprile, peggio delle attese e in evidente fase di contrazione, in quanto al di sotto della soglia a quota 50 punti.

Da segnalare la fase di correzione in cui è entrata ufficialmente la Borsa di Tokyo, con i listini che hanno perso più del 10% dai massimi testati lo scorso 22 maggio. Indice regionale asiatico MSCI Asia Pacific in flessione per la terza sessione consecutiva, ha perso -6,6% la scorsa settimana rispetto al 20 maggio, quando aveva chiuso al valore massimo dal giugno 2008.

“Non abbiamo assistito ad alcun cambiamento drammatico nelle politiche della Fed, ma gli investitori stanno usando la scusa (dell’exit strategy dal Qe) per vendere – ha commentato in una intervista a Bloomberg Masahiko Ejiri, gestore senior dei fondi presso Mizuho Asset Management – Stamo assistendo allo smobilizzo di alcune posizioni lunghe dopo che il mercato ha messo a segno un rally talmente veloce”.

BTP ITALIA – Tassi sui BTP decennali -0,25% al 4,14%, spread a 10 anni tra BTP e Bund +0,71% a 266,25 punti base.

PIAZZA AFFARI – Fra i titoli più in luce, Exor, che ha raggiunto un accordo definitivo sulla vendita delle 1.173.400 azioni che detiene in SGS a Serena, società interamente partecipata dal Groupe Bruxelles Lambert (GBL), ad un prezzo di 2.128 franchi svizzeri per azione. La transazione determinerà un incasso per Exor di 2 miliardi di euro ed una plusvalenza a livello consolidato di circa 1.530 milioni di euro. Sotto i riflettori anche Telecom Italia e anche le quotazioni di Camfin e Pirelli. Bene anche Fiat (+3,02%) dopo i dati sulle vendite di Chrysler. Nel settore bancario si registra una debolezza generalizzata.

ALTRI MERCATIEuro +0,18% a $1,3019; dollaro/yen -0,13% a JPY 100,22. Tasso di cambio euro/franco +0,44% a 1,2464.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,16% a $91,82 il barile, oro +0,39% a $1.398,10.

Cosa comprare e cosa vendere: di Pietro di Lorenzo, amministratore unico di SOSTrader

La borsa di Milano archivia la settimana in rialzo: FTSE Italia All-Share (Variazione ultimi 5 giorni +1.525% Variazione ultimo anno +31.814 %) FTSE MIB (Variazione ultimi 5 giorni +1.878% Variazione ultimo anno +33.714%) FTSE Italia STAR (Variazione ultimi 5 giorni -0.721% Variazione ultimo anno +27.762%).

Fra i titoli maggiori si mettono in evidenza: Fiat (+13.01%) Unicredit (+7.33%) Ubi (+6.35%) A2a (+6.09%) Intesa-SanPaolo (+5.5%). In rosso invece: Ansaldo (-5.52%) Telecom (-4.77%) PopMilano (-3.6%) Luottica (-2.65%) Saipem (-2.36%). I 5 titoli del Footse Mib con maggiori rialzi da inizio anno sono: Fondiaria – Sai +63,44% Fiat +61,61% Mediaset +56,17% A2a +49,44% Salvatore Ferragamo +45,91%. I 5 titoli più deboli: Saipem -29,32% Telecom Italia -12,3% Banco Popolare -8,43% Enel -7,01% Banca Pop Milano -5,15%

Passando ad un quadro tecnico generale del mercato, il FTSE MIB disegna una black opening Marubozu che prosegue nella formazione di massimi decrescenti giornalieri. Piazza Affari archivia in rialzo (All Share +2.34% FTSE MIB +2.66%) il mese di Maggio sfatando la “leggenda” del Sell in May and go away.

Da inizio anno il rialzo è del 6% per l’indice All Share e del 5,76% per il Ftse Mib. Molto più potente il rally delle principali Borse mondiali in particolare il Dax tedesco prosegue l’incredibile rally archiviando l’undicesimo mese positivo negli ultimi 12.

Graficamente il FTSE MIB è ingabbiato da 4 settimane all’interno di un rettangolo di circa 800 punti, sviluppato fra area 16.850 e 17.650: la fuoriuscita dei prezzi da questo Box indicherà la direzione del mercato a Giugno.

Approfondimento Piazza Affari, report di Roberto Maggi, Unicredit

Focus su Telecom Italia. Il mercato non ha accolto bene sinora lo scorporo della rete. Per Fitch, le implicazioni sul rating di Telecom del previsto spin-off della rete telefonica dipendono in larga parte dai dettagli dell’accordo che l’azienda raggiungerà con l’autorità garante.

L’agenzia definisce complessa la valutazione dell’impatto sul rating, così come di ogni altro exmonopolista europeo, di una tale operazione. Da uno spin-off della rete Telecom otterrebbe maggiore libertà dal punto di vista regolamentare, ad esempio flessibilità sulle tariffe e nell’offerta dei servizi, e maggiore chiarezza su come i nuovi investimenti nella fibra ottica verrebbero regolamentati.

Prende oggi il via il raggruppamento delle azioni Rcs Mediagroup, nel rapporto di 3 nuove azioni ordinarie ogni 20 possedute.

Exor (EUR24,61): la holding della famiglia Agnelli ha raggiunto un accordo per vendere l’intera partecipazione in Sgs, pari al 15% del capitale, a Gbl a CHF2,128 per azione, pari ad un incasso di EUR2 mld e ad una plusvalenzadi EUR1,53 mld. L’AD di Fiat Marchionne resterà presidente di Sgs.

Finmeccanica (EUR4,296): il ministro dello sviluppo economico Zanonato si è detto contrario alla cessione di pezzi della società, soprattutto di quelli più pregiati come Ansaldo Sts. L’operatore ferroviario belga Sncb, controllatodallo Stato, ha annunciato di aver cancellato un ordine ad Ansaldo Breda peril treno ad alta velocità che unisce Amsterdam a Bruxelles.

Galp Energia (EUR12,65): Citigroup alza il giudizio da Neutral a Buy.

Teliasonera (SEK44,57): Berenberg alza il giudizio da Sell a Hold