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Verdetto Bce: si teme delusione da Draghi

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ROMA (WSI) – BCE PREVIEW di Filippo A. Diodovich, di IG

Importante appuntamento oggi a Francoforte con il vertice del Consiglio Direttivo della BCE. Riteniamo che i membri del Governing Council annunceranno alle 13,45 italiane di aver scelto di lasciare i tassi invariati sulla scia di un certo allentamento delle tensioni sulle condizioni economiche di Eurolandia. I tassi d’interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale (refi rates) resteranno così fermi al minimo storico dello 0,50%.

Stabili allo 0% anche i tassi sui depositi (deposit facility rates). Crediamo che la scelta di portare in negativo i tassi sui depositi possa essere rinviata nelle prossime riunioni.

Nella conferenza stampa successiva alla decisione sui tassi (14,30 italiane) il governatore della BCE Mario Draghi dovrebbe mantenere un tono ancora “dovish” in materia di politica monetaria. Scontata la conferma a una possibile ripresa delle attività economiche nell’area euro nel secondo semestre.

Molto probabile, inoltre, che Draghi annuncerĂ  un taglio delle previsioni degli esperti della BCE su PIL e inflazione in Eurolandia per il 2013 e 2014. Ci aspettiamo, infatti, una leggera riduzione delle stime (PIL 2013 da -0,5% a -0,7%, PIL 2014 da +1% a +0,8%; HICP 2013 da +1,6% a +1,4%, HICP 2014 da +1,3% a +1,2%).

Draghi dovrebbe, inoltre, discutere anche di misure non convenzionali soprattutto indirizzate alla ripresa del mercato del credito. Interessante sarà sapere se la BCE ha portato avanti la possibilità di intervenire sul mercato degli ABS (Asset-backed securities) per sostenere la liquidità delle piccole e medie imprese dell’Europa meridionale (Spagna e Italia). Riteniamo che questa possibilità sia interessante per aumentare l’efficienza dei meccanismi di trasmissione della politica monetaria all’economia reale ma crediamo che possa avere poco effetto viste le dimensioni ridotte del mercato degli ABS.

Per quanto concerne la Bank of England (decisione alle 13,00 italiane) crediamo che l’ultimo vertice guidato dal governatore Mervyn King (prossimo meeting entrerà in carica il governatore della banca centrale canadese Mark Carney) non mostrerà variazioni significative. Tassi d’interesse invariati allo 0,50% e ammontare del piano di acquisto di titoli di stato a 375 miliardi di sterline.
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ROMA (WSI) – Con la recessione dell’area euro che prosegue, moderandosi, e segnali contrastanti da imprese e famiglie, si profila una seduta interlocutoria domani alla nuova riunione del Consiglio direttivo della Bce.

La maggior parte degli analisti non prevede nell’immediato nuovi tagli ai tassi di interesse, dopo quello di maggio, anche se vi sono alcuni pareri minoritari che non escludono un altro ritocco.

Intanto si sono create attese su possibili nuove misure volte a facilitare l’afflusso di credito bancario a imprese medio piccole. Ma c’è il rischio che queste aspettative rimangano deluse, perché secondo alcune indiscrezioni di stampa anche su questo versante domani non si produrrà granché.

Intanto oggi Eurostat ha confermato la dinamica recessiva dell’area euro nel primo trimestre: il Pil è calato dello 0,2 per cento dai tre mesi precedenti e la contrazione su base annua è stata limata in peggio al meno 1,1 per cento, rispetto alle stime preliminari diffuse il 15 maggio. Si tratta comunque di un’attenuazione della dinamica di calo rispetto ai dati di fine 2012.

Tuttavia sempre oggi i dati sulle vendite del commercio al dettaglio, calate dello 0,5 per cento ad aprile, hanno segnalato un peggioramento della debolezza dei consumi delle famiglie. E le indagini sull’attività delle imprese dei servizi non hanno sortito quella leggera revisione in meglio che in precedenza si era vista sul manifatturiero.

La decisione sui tassi verrà annunciata alle 13 e 45, ma domani è anche atteso l’aggiornamento delle previsioni economiche dei tecnici della Bce, che presumibilmente riserverà revisioni al ribasso sulle stime di crescita dell’area euro.

Verrà illustrato dal presidente Mario Draghi , nella consueta conferenza stampa alle 14 e 30. Intervenendo questa settimana ad una conferenza economica a Shanghai, ha parlato di una situazione economica che “resta impegnativa”, ma con “alcuni segnali di una possibile stabilizzazione. E il nostro scenario di base – ha aggiunto – continua ad esser quello di una graduale ripresa che inizierà nella seconda parte di quest’anno”.

Dal mese scorso il principale riferimento sul costo del danaro dell’area euro è stato ridotto al nuovo minimo storico dello 0,50 per cento, con una riduzione di 0,25 punti percentuali.

Resta poi irrisolto il problema della mancanza di credito bancario alle Pmi, nonostante l’abbondante liquidità che la Bce ha fornito alla banche. Un mese fa Draghi aveva riferito che si discuteva anche dell’ipotesi di portare a livelli negativi i tassi sui depositi che l’istituzione custodisce per conto degli istituti di credito. In pratica la Bce farebbe pagare alle banche una cifra marginale per tenere i fondi parcheggiati. Sarebbe un modo per cercare di stimolare l’afflusso di credito all’economia reale.

Tuttavia la questione sembra non esser ancora giunta a soluzione, e tra i componenti del direttorio si sono registrati pareri divergenti. Sarebbe una mossa ritenuta azzardata da alcuni, e che non sembra aver sortito esiti spettacolari là dove è stata tentata, ad esempio in Danimarca, dove le banche si sono limitate a scaricare il mini salasso sui tassi impongono ai prestiti.

Inoltre, secondo le indiscrezioni raccolte dal Financial Times, non si profilano misure clamorose nemmeno a livello di provvedimenti straordinari sempre sul credito alle Pmi. Sempre a maggio Draghi aveva annunciato una consultazione con la Banca europea degli investimenti e con la Commissione europea. Ma è “improbabile che questo si concluda a breve”, afferma il quotidiano citando una fonte vicina alla questione. Peraltro secondo un’altra fonte si sono create attese eccessive su questo versante.

Eppure nella sua recente visita a Roma, il presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy ha affermato di attendersi una proposta concreta, prima del vertice europeo del 27 e 28 giugno, dalle consultazioni Bce-Bei-Commissione Ue. Il tutto mentre i leader europei ora ostentano fretta su misure volte a rilanciare il lavoro e contrastare la disoccupazione, che nell’area valutaria continua a segnare nuovi massimi storici, oltre il 12 per cento, con un quadro sociale che si va deteriorando. La stessa Bce è stata oggetto di recenti contestazioni da parte di alcuni gruppi di manifestanti, attorno alla sede di Francofrte.

Secondo il quotidiano finanziario britannico, l’istituzione monetaria avrebbe però finito per allinearsi alla posizione della Bundesbank, l’influente banca centrale della Germania, molto diffidente verso qualunque intervento che preveda di farsi carico di titoli legati a prestiti bancari erogati a Pmi.

E un aspetto chiave della questione è quello del possibile avvio di cartolarizzazioni dei prestiti erogati alle Pmi. Soprattutto se successivamente questi titoli garantiti da prestiti potrebbero essere usati dalle banche come garanzia (in gergo “collaterali”) per ottenere rifinanziamenti della Bce, creando così una sorta di meccanismo di leva finanziaria. Sempre secondo il FT la Bce attribuirebbe più rilevanza alla gigantesca rassegna delle posizioni patrimoniali delle banche europee, che dovrà effettuare nei mesi prossimi nell’ambito degli accordi per procedere ad una vigilanza unica, e che potrebbe evidenziare quelle carenze di capitale che secondo l’istituzione sono causa rilevante della mancanza di credito. (TMNEWS)