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Per americani meglio Grande Fratello che tutela privacy

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ROMA (WSI) – Meglio difendere la sicurezza nazionale anche se per farlo occorre sacrificare una parte della privacy. È questa l’opinione della maggioranza degli americani dopo lo scandalo dei controlli sui tabulati telefonici di milioni cittadini messo in atto dalla National Security Agency (Nsa) e scoppiato dopo lo scoop del quotidiano inglese Guardian. Lo rivelano i dati di un sondaggio svolto da Pew Research e dal Washington Post.

Il 56% dei cittadini statunitensi infatti pensa che il controllo fatto sulle telefonate sia “accettabile” visto che può essere utile a prevenire attacchi terroristici. Il 41% degli intervistati, invece, crede che la decisione dell’Nsa sia sbagliata. Un altro dato interessante da sottolineare è il completo ribaltamento di posizioni tra democratici e repubblicani.

Rispetto a un sondaggio svolto nel 2002 da Pew Research, gli elettori del partito del presidente Barack Obama che appoggiano l’Nsa sono cresciuti di 12 punti percentuali, mentre i repubblicani (nel 2002 il governo era guidato da George Bush) che sostengono le attività di controllo sulle conversazioni telefoniche è crollato del 13%.

Il programma oggetto di polemiche fu lanciato proprio dall’allora inquilino della Casa Bianca Bush e poi confermato da Obama.

Edward Snowden è “missing”, ha lasciato il suo hotel di Hong Kong ieri verso mezzogiorno e nessuno sa dove si trovi. Il 29enne americano, tecnico informatico che in passato ha lavorato per la Cia, è la talpa che ha rivelato al quotidiano britannico Guardian i segreti del programma americano di raccolta e controllo dati denominato ‘Prism’. Si crede – scrive stamattina la Bbc citando il Guardian – che Snowden si trovi ancora a Hong Kong.

Intanto, una petizione postata su un sito web della Casa Bianca che chiede il perdono immediato per Snowden,ha già raccolto 30.000 firme mentre un sondaggio commissionato dal Washington Post indica che una maggioranza di americani ritiene ammissibile il controllo delle telefonate se giustificato dalla lotta al terrorismo.

Il territorio cinese, ex colonia britannica, ha un trattato di estradizione con gli Usa, ma qualsiasi tentativo di portare Snowden in America potrebbe richiedere mesi e comunque essere bloccato da Pechino.

Snowden sarebbe arrivato a Hong Kong il 20 maggio scorso; i visti standard per i cittadini americani durano normalmente 90 giorni. (TMNEWS)