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“Giappone: un paese verso la distruzione”

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NEW YORK (WSI) – E’ meglio che il Giappone si prepari al peggio. Perchè è questo quello che accadrà; altro che miracolo dell'”Abenomics” (l’insieme delle misure di stimoli economici che sono state lanciate dal premier Shinzo Abe, e che si sono tradotte in iniezioni di liquidità a livelli record). La Borsa di Tokyo sta già inviando messaggi poco confortanti.

“In futuro, quando ci guarderemo indietro, capiremo che Mr. Abe ha rovinato il Giappone – sentenzia Jim Rogers, il guru dei mercati emergenti e delle commodities. “L’enorme livello del debito, i dati demografici orribili, il declino della popolazione (alimentato tra l’altro dalla severità nel far entrare nel paese gli stranieri). Nel lungo termine sarà un disastro, mentre non c’è alcuna garanzia che tale strategia funzioni nel breve”.

Rogers rimane invece ottimista sulla Cina, tanto da sottolineare che il mercato azionario cinese è vicino a meritarsi un giudizio “buy”. “Ho acquistato alcuni titoli azionari lo scorso venerdì. Il mercato è a un punto in cui dovrebbe essere acquistato”.

Certo, ammette il guru, la Cina ha un grande problema, rappresentato dal rischio di carenza di acqua nel paese. “Stanno lavorando duramente per risolvere la questione e penso che ci riusciranno. Se volete fare soldi, cercate quelle aziende che si stanno impegnando per risolvere il problema”.

Giudizio positivo anche per l’oro, nonostante le flessioni recenti. Le quotazioni, fa notare, “hanno puntato verso l’alto per 12 anni consecutivi e mi domando se ci siano altri asset che hanno fatto lo stesso. Dunque, da un punto di vista di analisi tecnica, forse dovrebbero scendere ancora. Ma guardando ai fondamentali, l’oro è da acquistare. Ci sono alcuni fattori di breve termine che penalizzano l’offerta. L’India, per esempio, sta tentando di limitare gli acquisti. Io non ho venduto le mie posizioni in accumulate in oro e ho intenzione di acquistarne anzi più quantità se i prezzi continueranno a scendere”.

Tornando al Giappone, segnali inquietanti arrivano dall’azionario, con il Nikkei 225 che è entrato nel mercato orso, avendo perso -20% dal massimo testato lo scorso 22 maggio. Da allora, la capitalizzazione di mercato è scesa di ben $453 miliardi.