NEW YORK (WSI) – Seduta tesa, e in peggioramento dopo dati macro contrastati e soprattutto dopo la decisione dell’Fmi di tagliare le stime sulla crescita economica degli Stati Uniti del 2014 dal +3% al 2,7%. Alle 17.30 circa ora italiana, il Dow Jones perde -0,45% a 15.108,20; lo S&P 500 fa -0,34% a 1.630,84, mentre il Nasdaq scende -0,45% a 3.429,97.
Guardando ai dati economici, l’indice dei prezzi alla produzione +0,5% in maggio dopo il -0,5% di aprile. La produzione industriale si e’ dimostrata debole per il secondo mese di fila, mentre l’indice preliminare della fiducia dei consumatori stilato da Thomson Reuters/University of Michigan e’ calato piu’ delle previsioni in giugno, scendendo dai massimi di luglio 2007.
Alla vigilia lo S&P 500 ha riportato il secondo rialzo più forte dell’anno. L’indice azionario ha segnato un rally +1,5% sulla scia delle speculazioni secondo cui la Federal Reserve manterrà i tassi al minimo storico, e grazie anche allo smorzarsi dei timori su un imminente interruzione del programma di quantitative easing. Timori che però ora vengono alimentati dalle parole dell’Fmi, che invita la Fed a optare per una exit strategy, sebbene morbida.
Diversi sono gli ostacoli che in generale il mercato azionario deve fronteggiare e le preoccupazioni degli investitori si rivolgono anche al rischio rappresentato dai Treasuries, i cui rendimenti sono attesi in deciso rialzo da diversi analisti.
Forti timori anche per il destino del Giappone, che il guru di Wall Street Jim Rogers definisce un paese verso la distruzione.
Tra i singoli titoli Eli Lilly, osservata speciale dopo che la casa farmaceutica ha interrotto i test per un farmaco sperimentale per la cura della sindrome dell’Alzheimer. L’azienda dovrà pagare la decisione con un onere che tuttavia, ha rassicurato, non dovrebbe avere un impatto sul bilancio.
News Corp, il colosso fondato da Rupert Murdoch, vede le quotazioni in calo dopo la notizia delle imminenti dimissioni del direttore finanziario David DeVoe, in carica dal 1990.
Groupon in rally di anche +5% dopo che Deutsche Bank ha rivisto al rialzo la valutazione sul titolo da “hold” a “buy”.
Barclays rimane intanto molto scettica sulle prospettive economiche degli Stati Uniti. “Il calo dell’indice manifatturiero ISM (e in particolare la flessione della componente relativa alla produzione, scesa a 48,6 punti dai 53,5 di maggio) suggerisce che la crescita dell’attività economia abbia rallentato il passo nel secondo trimestre del 2013, in linea con il nostro outlook secondo cui il Pil si è indebolito da inizio 2013”.
In ambito valutario, l’euro -0,23% a $1,3343; dollaro/yen -0,70% a JPY 94,69; euro/franco -0,24% a CHF 1,2297.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +1,22% a $97,87 al barile, mentre le quotazioni dell’oro (futures con consegna agosto) +0,67% a $1.386,80 l’oncia. Tassi Treasuries oggi in calo, -2,32% al 2,10%.