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Borsa Milano perde -5% in due giorni. Bocciato il piano di Mediobanca. Spread a 288

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MILANO (WSI) – Una delle peggiori settimane del 2013 si risolve con un altro giorno all’insegna degli ordini di vendita. Piazza Affari, tra le peggiori d’Europa, chiude in rosso di -1,84%, con il FTSE/MIB ai minimi della seduta a 15.254 punti, dopo il crollo del 3,09% registrato ieri. Londra ha ceduto lo 0,7%, Francoforte l’1,76%, Parigi l’1,11% e l’indice di riferimento Eurostoxx 50 l’1,43%. Oro in ripresa dopo la batosta di ieri, ma sempre sotto i $1.300 l’oncia. Spread stabile ed euro sotto $1,32.

“Il quadro generale per i mercati mondiali va bene, visto che l’economia americana sta migliorando, ma la grande minaccia è rappresentata dalla Cina – ha commentato in una intervista a Bloomberg Mark Matthews, responsabile della divisione di ricerca sull’azionario, presso Bank Julius Baer – La Cina è un fattore che potrebbe sconvolgere i mercati”.

Il Cda di Mediobanca ha approvato intanto all’unanimità il nuovo piano strategico 2014-2016, che è stato presentato oggi alla comunità finanziaria e che vedrà una maggiore focalizzazione su 3 attività bancarie specializzate (corporate & investment banking, retail e wealth management).

Il business plan prevede tra l’altro la riduzione dell’esposizione all’equity per 2 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi attraverso cessioni. La partecipazione in Generali verrà ridotta al 10% nell’arco di un triennio. L’AD Nagel ha dichiarato che Mediobanca non ha bisogno di aumenti di capitale. Le quotazioni reagiscono male, finendo in preda alle vendite e finiscono peggio a -8,6%. Male anche i due big della finanza Unicredit (-4% circa) e Intesa (-3,72%).

Occhio anche al tonfo di RCS. Focus su Montepaschi dopo che Fitch ha confermato il rating ‘BBB’, mantenendo outlook negativo. Il titolo non e’ pero tra i peggiori del settore finanziario, con Intesa Sanpaolo e Unicredit che si fanno travolgere dalla lettera.

Nella giornata di ieri, Piazza Affari ha visto il valore di mercato dell’indice Ftse milanese scendere di 11 miliardi di euro, mentre la capitalizzazione dell’indice di riferimento europeo Stoxx 600, che ha subìto una flessione di quasi -3%, è calata di 230 miliardi di euro. In Asia l’indice di riferimento MSCI Asia Pacific escluso il Giappone ha perso oggi lo 0,8%, mentre la Borsa di Tokyo ha recuperato terreno.

L’azionario globale ha registrato alla vigilia il calo più forte in 19 mesi. L’indice di riferimento MSCI All-Country World Index viaggia di fatto a un valore in calo di più del 7% rispetto al massimo degli ultimi cinque anni testato lo scorso 21 maggio, il giorno prima che il timoniere della Fed Ben Bernanke annunciasse l’intenzione di iniziare a ridurre la portata delle misure di quantitative easing.

La capitalizzazione dell’azionario globale è calata di 2.400 miliardi da quel giorno, con gli indici di Hong Kong e del Giappone che sono entrati nel mercato orso.

Riguardo al sell off di ieri, ancora “colpa” della Fed, il cui dietrofront sulle droghe di liquidita’ e’ stato piu’ influente dei dati economici positivi che sono arrivati dal fronte economico degli Stati Uniti. Secondo un sondaggio di Bloomberg, il 44% degli economisti intervistati ritiene che la Fed ridurrà la portata del Quantitative Easing nella riunione del 17-18 settembre.

I mercati azionari hanno sofferto una vera ecatombe, dall’Asia a Piazza Affari – con il Ftse Mib che ha perso -3% – fino a Wall Street.

La grande vittima alla vigilia è stato l’oro, scivolato al minimo in due anni, sotto $1.300 l’oncia. Petrolio ko, sulla scia dei timori relativi al futuro della Cina. Ma oggi le materie prime recuperano terreno, sebbene solo in parte.

BTP ITALIA – Il differenziale fra Btp decennali e Bund tedeschi in calo -0,57% a 288,52 punti base, a fronte di tassi decennali +1,11% al 4,58%.

PIAZZA AFFARI – Si sono indeboliti man mano i bancari. Unicredit -4,05%, Intesa -3,72%. Nel settore fa eccezione Pop Emilia, ieri vittima di uno scivolone. Tra gli altri titoli schiacciati in fondo al paniere, Buzzi Unicem e Atlantia. Per il resto, tengono meglio Telecom e qualche altro titolo industriale.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro -0,45% a $1,3158; dollaro/yen +0,46% a JPY 97,72; euro/franco svizzero +0,09% a CHF 1,2269. Secondo quanto riportano gli analisti di Mps Capital Services, l’area di supporto per oggi si colloca ancora in prossimità di 1,3165.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,42% a $94,74 al barile, mentre l’oro +0,72 a $1.295,20 l’oncia.

ALERT FTSE MIB SUL SUPPORTO STRATEGICO DI UPTREND ADVISORY

Milano si adegua alla debolezza generalizzata dei mercati azionari e dopo una profonda discesa si porta in prossimità del supporto dinamico di lungo termine a 15.500 punti.

Come visibile sul grafico a seguire (guarda grafico allegato) trattasi di un supporto dinamico in essere da luglio 2012 la cui tenuta appare decisamente “strategica” per le future evoluzioni di Piazza Affari & company.

Commento tecnico: area 15.500 rappresenta l’ultimo baluardo utile a scongiurare una rovinosa discesa del listino azionario italiano. Se fino ad a oggi le correzioni del listino milanese apparivano tutto sommato fisiologiche dopo la prolungata fase di recupero dei mesi precedenti, non c’è dubbio che l’eventuale violazione di questo supporto metterebbe seriamente in discussione la nostra view positiva di medio-lungo termine.

Come tutte le fasi di discesa all’interno di un trend primario ascendente, se il supporto dovesse resistere questa sarebbe un’ottima opportunità di ingresso long, a prezzi decisamente molto convenienti rispetto al recente passato. Viceversa, lo short selling e la partenza di una intensa attività di copertura dai ribassi diventerebbero le stategie operative per il futuro.

Il nostro team di analisi è ovviamente pronto ad intervenire in ambedue i casi, vantando peraltro una esposizione pari a zero sul mertcato azionario dopo le recenti liquidazioni su UNICREDIT, TELECOM e INTESA SANPAOLO . Siamo quindi flat e, soprattutto, vantiamo una over-performance sul FTSE MIB del +23.41% a partire dal 01/01/2012. Decisamente un buon risultato…

Ci troviamo quindi in un contesto ideale, completamente liquidi e pronti a sfruttare senza condizionamenti questa chiara e potenzialmente molto interessante opportunità tecnico-grafica.

APPROFONDIMENTO PIAZZA AFFARI DI ROBERTO MAGGI, UNICREDIT

Focus su Montepaschi dopo che Fitch ha confermato il rating ‘BBB’, mantenendo outlook negativo.

Bper (EUR4,73): l’istituto precisa in una nota di non avere allo studio alcuna ipotesi di aumento di capitale.

Erg (EUR6,885): Lukerg Renew, la jv ERG Renew e LUKOILEcoenergo, hasottoscritto 2 accordi con Vestas per l’acquisizione del 100% di due parchi eolici già operativi in Romania e Bulgaria, per un enterprise value rispettivamente di EUR109,2 mln ed EUR17,6 mln.

Finmeccanica (EUR3,998) : si è aggiudicata nuovi ordini per circa EUR450 mln attraverso le controllate AgustaWestland e Ansaldo Energia. Ilpresidente del Consiglio Letta ha detto che difenderà gli interessi di Ansaldo Bred nella disputa su una commessa di treni ad alta velocità alle ferrovie di Belgio e Olanda.

Terna (EUR3,292) : Morgan Stanley alza il target price da EUR3,10 a EUR3,56 con giudizio Overweight.

Facebook (USD23,90): stamane Ubs ha alzato il giudizio sul titolo a ‘Buy’ da ‘Neutral’.

Eurogruppo ed Ecofin: Ieri l’Eurogruppo ha raggiunto un’intesa di massima sui punti chiave della ricapitalizzazione bancaria da parte del meccanismo di stabilità europeo Esm. Oggi a Lussemburgo si riunisce l’Ecofin a cui partecipa anche il ministro dell’economia Saccomanni. I ministri delle Finanze cercheranno di risolvere uno dei maggiori problemi della crisi in Europa e cioè quando e come i loro fondi di salvataggio possono intervenire in una banca per salvarla dal fallimento e salvare così i risparmiatori. Francia e Germania sono divise sulla stesura della bozza. Un altro dei temi chiave è la possibilità di dedurre i cofinanziamenti interni dell’utilizzo dei fondi strutturali, deduzione stimata in circa EUR10-12 mld.

TASSI, VALUTE: COMMENTO DI MPS CAPITAL SERVICES

Tassi & Congiuntura : seduta all’insegna del forte nervosismo in area Euro con un marcato rialzo dei tassi che ha interessato tutti i mercati obbligazionari governativi europei, in particolare quelli periferici. Il tasso decennale italiano è infatti salito sopra la soglia del 4,5% con volumi di scambio sul Btp future molto elevati.

Scambi molto elevati, oltre il milione di contratti, anche sul bund future con lo spread Italia-Germania tornato in prossimità dei 290 pb, livello massimo dallo scorso aprile. In mattinata apertura in rialzo per i tassi tedeschi, mentre scendono leggermente quelli italiani.

L’Eurogruppo ha raggiunto ieri un accordo sulla possibilità di poter utilizzare 60 Mld€ di fondi a disposizione del fondo di salvataggio ESM per la ricapitalizzazione delle banche in difficoltà sotto però alcune condizioni che prevedono in primo luogo un contributo da parte dei governi nazionali nei piani di salvataggio. La prima condizione è che, se il Tier 1 della banca in difficoltà si trova al di sotto della soglia del 4,5%, i governi nazionali dovranno portare il capitale della banca a tale livello prima che il fondo ESM possa intervenire. Qualora tale condizione fosse soddisfatta il governo dovrà comunque contribuire, per i successivi due anni, con un 20% dell’ammontare totale di capitale richiesto, soglia di contribuzione che si abbassa al 10% al termine di questo biennio.

La ricapitalizzazione diretta da parte dell’ESM dovrebbe diventare operativa a partire dall’autunno del 2014 vista la necessità di approvazione sotto forma di direttiva da parte del parlamento Europeo. L’Eurogruppo si è, inoltre, accordato sulla possibilità che tale opzione possa essere utilizzata anche per le banche che si trovano in difficoltà prima del 2014 (“clausola retroattiva”), tramite una valutazione che, stando alle parole del presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem, sarà effettuata “caso per caso”.

Ritornano le tensioni in Grecia dopo la notizia riportata da FT secondo cui il FMI avrebbe minacciato di sospendere da luglio la sua partecipazione al salvataggio di Atene se i governi europei non si impegnano ad aggiungere altri 3-4 Mld€ necessari nel piano di finanziamenti per complessivi 172 Mld€. Dijsselbloem, ha cercato comunque di placare le preoccupazioni riguardanti i conti pubblici della Grecia affermando che “non c’è nessun buco” nel piano di aiuti, ma che è importante che la troika concluda le sue valutazioni entro i primi di luglio per sbloccare la nuova tranche di aiuti come previsto.

Secondo quanto riportato da Bloomberg News, la partenza della vigilanza unica BCE potrebbe slittare a fine 2014. Negli Usa come del resto in tutte le principali piazze finanziarie, l’effetto Bernanke ha esercitato un peso notevole comportando un rialzo generalizzato dei tassi a lungo e lunghissimo termine. Il tasso su Treasury a 10 e 30 anni è arrivato a toccare rispettivamente il 2,46% ed il 3,55%, in entrambi i casi massimi dal 2011. Un sondaggio condotto da Bloomberg News ha fatto emergere l’aspettativa di riduzione di 20Mld$ (da 85 a 65Mld$) del piano di acquisti Fed a partire dal prossimo settembre.

Le pressioni al ribasso sono state accentuate anche sul comparto obbligazionario emergente e sugli high yield, con un movimento che, in termini direzionali, è stato univoco su scala globale. Nel pomeriggio di ieri, i dati migliori delle attese dal fronte manifatturiero ed immobiliare Usa, hanno contribuito ad accentuare il rialzo dei tassi. Nel frattempo le aspettative di inflazione misurate in via di approssimazione tramite le breakeven inflation dei TIPS, si sono posizionate sotto il 2% (target di inflazione Fed) per la prima volta dal 2012.

A testimonianza del fatto che gli operatori non percepiscano l’inflazione come una minaccia, l’esito non favorevole dell’emissione di 7Mld$ di TIPS a 30 anni, il cui rapporto di copertura dell’offerta è stato nettamente inferiore rispetto alle precedenti emissioni su questo tratto di curva.

Valute: l’effetto Bernanke sui mercati valutari ha confermato ieri quanto era già emerso nelle prime battute dopo la conferenza stampa di mercoledì scorso, traducendosi in un rafforzamento generalizzato del dollaro. A farne le spese ancora una volta soprattutto le valute emergenti.

L’euro si è spinto fino ad area 1,3160 per poi ritornare questa mattina poco sopra 1,32. Lo yen si è deprezzato sia verso dollaro sia verso euro, approfittando così della fase di forza relativa del dollaro. L’effetto Bernanke è così riuscito a far passare in sordina il dato settimanale che per la quinta settimana consecutiva ha fotografato vendite nette di bond esteri da parte di investitori nipponici.

INFORMAZIONE DI STAMPA SUI TITOLI

FINMECCANICA – La società si è aggiudicata nuovi ordini per circa 450 Mln€ attraverso AgustaWestland e Ansaldo Energia. Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha detto che difenderà gli interessi di Ansaldo Breda, società del gruppo, nella disputa su una commessa di treni ad alta velocità alle ferrovie di Belgio e Olanda e ha specificato che il governo italiano propende per una soluzione tecnica e “non politica”.

GENERALI – Nel piano di Mediobanca si anticipa che la partecipazione nella compagnia triestina verrà ridotta al 10% nell’arco di un triennio. Il Sole 24 Ore aggiunge che entro il 2015 anche la quota della Cdp, pari al 4,48%, sarà sul mercato.

MEDIOBANCA – Il Cda ha approvato all’unanimità il nuovo piano strategico, che verrà presentato oggi alla comunità finanziaria. Il piano 2014-2016 prevede la riduzione dell’esposizione all’equity per 2 Mld€, di cui 1,5 attraverso cessioni. Inoltre, secondo quanto riportato da Reuters, Mediobanca uscirà dai patti di sindacato di Rcs e Telco utilizzando le finestre di settembre.

RCS MEDIAGROUP – L’assemblea dei giornalisti dei periodici del gruppo ha approvato all’unanimità un documento con cui si oppone alla vendita di testate a Prs. I giornalisti, si legge, “metteranno in atto, in ogni luogo e a ogni livello, qualsiasi azione utile a tutelare i propri interessi e a reagire al dissennato progetto dell’azienda”.

TELECOM ITALIA – La società ha lanciato i servizi su banda ultralarga, basati sull’architettura FTTCab (Fiber to the Cabinet), in 22 città, portando a 25 il numero dei centri che potranno utilizzare una velocità di 30 megabit al secondo. Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, vuole che la rete di Telecom torni in mano pubblica. Questa posizione è stata espressa ieri mattina in un incontro con il vice-ministro per le comunicazioni, Antonio Catricalà.

ORACLE – Il gruppo Usa produttore di software ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con ricavi inferiori alle attese ed utili in linea con le aspettative di mercato. I ricavi si sono attestati a 11 Mld$ e l’utile per azione rettificato a 0,87$. La società ha raddoppiato il dividendo trimestrale portandolo a 0,12$ per azione dai precedenti 0,06$ ed ha autorizzato un piano di buyback da 2 Mld$. Nella sessione afterhours il titolo ha perso quasi il 9%.

RYANAIR – L’assemblea della compagnia aerea ha deciso che la società distribuirà fino a 1 Mld€ agli azionisti nei prossimi due anni. In particolare 400 Mln€ tramite un buyback previsto quest’anno ed i restanti 600 Mln€ l’anno prossimo come dividendo straordinario oppure sempre attraverso un piano di buyback. La compagnia aerea low cost ha inoltre rivisto al rialzo le stime di crescita annuale, portandola dal 5% al 7% grazie alla domanda crescente degli aeroporti in Europa. Ryanair stima di trasportare 110 Mln di passeggeri da qui a marzo 2019 contro il precedente obiettivo di 100 Mln.

NEWS PRINCIPALI DAL DESK

Oro: previsto calo di oltre 10% entro fine anno.

ESM ottiene licenza di ricapitalizzare banche.

Azionario ko? La strategia per resistere.