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Gli italiani non credono nella ripresa dei mercati

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NEW YORK (WSI) – Gli investitori italiani sono tra i più pessimisti in Europa sulle prospettive dei mercati finanziari, confermano l’abituale orientamento verso prodotti a basso rischio/rendimento ma guardano con attenzione agli strumenti azionari. È quanto emerge dall’ultimo Schroders Global Investment Trends Report1 che ha intervistato in 20 Paesi di Europa, Asia e Stati Uniti 14.800 investitori (mille in Italia) intenzionati a investire almeno 10.000 Euro nei prossimi dodici mesi.

In Italia solo il 28% degli intervistati si dice più fiducioso, rispetto all’anno scorso, sulle opportunità d’investimento per il 2013. Prevale (38%) chi invece si aspetta un andamento negativo. La graduatoria europea degli ottimisti sulle prospettive dei mercati è guidata da svedesi (50%), svizzeri e tedeschi
(44%).

Solo in Portogallo (22%) la percentuale degli ottimisti è inferiore a quella italiana. “Gli investitori italiani sono ancora frenati dalla situazione dell’Eurozona e dall’incertezza del quadro politico, ma si sta facendo strada una nuova propensione all’investimento finanziario”, ha dichiarato Luca Tenani, Responsabile Distribuzione per l’Italia di Schroders.

“Le attese di crescita dell’area asiatica stanno alimentando una crescente fiducia verso gli strumenti azionari, che convive con una marcata attenzione al contenimento del rischio. L’attenzione per i prodotti in grado di generare un reddito costante riflette inoltre il successo che le cosiddette soluzioni “Income-oriented” stanno riscontrando ultimamente”.

La ricerca ha rilevato che, nei prossimi dodici mesi, il 37% degli intervistati italiani pensa di diminuire (in media del 6%) il risparmio investito, il 27% prevede di aumentarlo, il 36% non cambierà l’ammontare. Diversa la media degli altri Paesi europei: il 35% aumenterà l’ammontare del risparmio investito, il 21% lo diminuirà. Gli italiani interpellati investiranno, mediamente, 44.500 euro. Oltre la metà (54%) investirà importi minori, compresi tra 10 e 30.000 euro, in linea con la media europea. Solo l’8% pensa d’investire 100.000 euro o più.

Rispetto all’indagine 2012, la propensione all’investimento in Italia sembra ancora frenata da fattori macro economici. La crisi del debito nell’Eurozona è ovunque in Europa la principale preoccupazione per il 2013 (45% per gli italiani, 55% in media nel resto d’Europa).

Diminuisce invece (dal 63 al 44%) la preoccupazione degli italiani su un possibile aumento della pressione fiscale, che resta un timore sentito anche in altri Paesi, particolarmente in Portogallo (53%) e Francia (50%).

Tra le maggiori preoccupazioni degli intervistati italiani per i prossimi dodici mesi figurano anche l’instabilità politica (43%) e la lentezza della ripresa economica nel proprio Paese (35%). Preoccupa meno la volatilità dei mercati (29%).

Di seguito le principali evidenze riguardo alle asset class ritenute più promettenti per i prossimi dodici mesi:

• il 59% è orientato a investire nei mercati azionari con preferenza per Cina (16%), BRICs
(14%), mercati emergenti (13%), Stati Uniti (12%);
• Il 38% investirà nei mercati obbligazionari con preferenza per Titoli di Stato (26%), corporate
bond incluso High Yield (11%).