MILANO (WSI) – Sette anni e interdizione per sempre dalla politica: questa la condanna comminata in primo grado a Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile. Un anno di carcere in piu’ rispetto a quello dell’accusa.
Il verdetto della procura di Milano, arrivato dopo sette ore di camera di consiglio, e’ molto complesso, perche’ e’ stata applicata la nuova normativa sulla concussione “per costrizione”.
Per questo motivo la pena e’ risultata piu’ dura. Per le pressioni fatte sulla questura per liberare la ballerina Krima El-Mahroug, detta Ruby accusata di furto di un braccialetto da 3 mila euro dalla coinquilina, la condanna non e’ stata quantificata in cinque anni come chiedeva la questura, bensi’ in sei anni. A cui va aggiunto un anno per prostituzione minorile.
E’ peraltro da quell’episodio, caratterizzato dalla famosa telefonata con la scusa circa la parentela con l’ex presidente egiziano (“e’ la nipote di Mubarak”), che sono emersi i festini di Arcore e i “bunga bunga”.
Si tratta del primo grado di giudizio per quanto riguarda il processo Ruby. E’ l’unico tra i processi in cui il tre volte primo ministro e’ coinvolto che non rischia in alcun modo di cadere in prescrizione.
I giudici hanno anche disposto un’indagine per falsa testimonianza su molte persone che hanno partecipato al processo parlando a favore di Berlusconi, tra queste le cosiddette “olgettine” e un agente della Questura. Gli atti del processo sono stati trasmessi alla procura perché indaghi.
La sentenza, definita “fuori dalla realta’” dal legale Ghedini giunge in un momento particolarmente delicato per il presidente del PdL. In luglio, facendo riferimento a un testo del 1957, il Senato si avvia a deliberare sulla eventuale ineleggibilita’ del politico e magnate dei media.
Fabrizio Cicchitto, uno dei senatori veterani del PdL, ha parlato di un “nucleo di forze meidatiche e finanziarie a supporto dei giudici di Milano”.
Il vero risultato sul piano politico, prima ancora della crisi di governo, e’ che si va ad aprire una nuova fase. L’ex Presidente del Consiglio, gia’ condannato in secondo grado a 4 anni per frode fiscale, continuera’ a condurre le sue battaglie, ma sara’ spinto a farlo in modo diverso.
Come anche sottolineato da Marcello Sorgi, editorialista di La Stampa, le condanne non spingeranno infatti Berlusconi ad andarsene dall’Italia, ma il leader di centro destra “continuera’ probabilemnte la sua battaglia politica fuori dal parlamento e dal governo”.