ROMA (WSI) – “Ero veramente convinto che mi assolvessero – sottolinea Silvio Berlusconi in una nota – perché nei fatti non c’era davvero nessuna possibilità di condannarmi. E invece è stata emessa una sentenza incredibile, di una violenza mai vista né sentita prima, per cercare di eliminarmi dalla vita politica di questo Paese”.
“Non è soltanto una pagina di malagiustizia – aggiunge – è un’offesa a tutti quegli italiani che hanno creduto in me e hanno avuto fiducia nel mio impegno per il Paese. Ma io, ancora una volta, intendo resistere a questa persecuzione perché sono assolutamente innocente e non voglio in nessun modo abbandonare la mia battaglia per fare dell’Italia un paese davvero libero e giusto”, afferma nel commentare la sentenza milanese sul caso Ruby.
SENTENZA E’ ‘BREAKING NEWS’ NEL MONDO – “L’ex premier Berlusconi condannato a 7 anni di prigione per lo scandalo Rubygate“. Così la sentenza a carico di Silvio Berlusconi irrompe come ‘breaking news’ sui media di tutto il mondo, dai britannici Bbc e Financial Times, dal Wall Street Journal allo spagnolo El Mundo fino al tabloid tedesco Bild e al francese Le Figaro.
WSJ, SENTENZA MINACCIA STABILITA’ FRAGILE GOVERNO – “Una sentenza che minaccia di stabilizzare il fragile governo di coalizione in Italia”: così il Wall Street Journal sulla condanna di Silvio Berlusconi nel processo che in America è stato ribattezzato ‘Ruby heart-stealer’, la cui notizia è apparsa immediatamente sulla homepage del sito del giornale americano. “La sentenza fa seguito a un clamoroso processo che ha gettato luce sulla controversa vita privata dell’ex primo ministro italiano”, scrive il Wsj.
ALFANO CHIAMA CAV, TIENI DURO ANDIAMO AVANTI – “Ho chiamato il presidente Berlusconi per manifestargli la più profonda amarezza e l’immenso dolore di tutto il Popolo della Libertà, per una sentenza contraria al comune senso di Giustizia, al buon senso e peggiore di ogni peggiore aspettativa. L’ho invitato a tenere duro e ad andare avanti”. Lo afferma Angelino Alfano.
MARINA BERLUSCONI,PROCESSO PER DEMOLIRE POLITICO – “Questo processo è stato concepito per essere celebrato sulle pagine dei giornali e nei talk show, per sfregiare l’uomo individuato come il nemico politico da demolire e non per stabilire la verità dei fatti”. Lo afferma la presidente di Fininvest, Marina Berlusconi, in una dichiarazione dopo la condanna del padre nel processo.
PIER SILVIO BERLUSCONI, CONDANNA ASSURDA – “In tutti questi anni, non ho mai commentato le tante ingiustizie subite da mio padre. Non è mio costume esprimere pubblicamente i miei sentimenti o dare interpretazioni politiche dell’operato della magistratura. Ma questa volta non posso tacere. E’ una condanna assurda”. Lo dice Piersilvio Berlusconi della sentenza del processo Ruby.
GHEDINI, SENTENZA FUORI DA OGNI LOGICA – La condanna di Silvio Berlusconi a sette anni di carcere per il caso Ruby è “fuori da ogni logica”. Lo ha detto l’avvocato Niccolò Ghedini, facendo notare come “addirittura i giudici siano andati al di là delle richieste dei pm”. “Lo diciamo da due anni e mezzo, tre anni, che qua, a Milano, questo processo non si poteva fare”. “Faremo appello nei termini di quaranta giorni, dopo che verranno depositate le motivazioni tra novanta giorni”, ha aggiunto Ghedini.
SANTANCHE’, VERGOGNA, E’ UNA SENTENZA POLITICA – “E’ una vergogna, è una sentenza politica che con la giustizia non ha niente a che fare”. Lo ha detto l’esponente del Pdl Daniela Santanché uscendo dal Palazzo di Giustizia. Santanché ha negato che possano esserci ripercussioni sul Governo. “La giustizia e il Governo sono cose diverse – ha spiegato – se il Governo fa le cose che servono il nostro sostegno è senza se e senza ma”. Santanché ha negato anche l’ipotesi che la sentenza possa essere la fine dell’esperienza di Berlusconi politico.
MARYSTELL POLANCO, SONO SCIOCCATA HO DETTO VERITA’ – “Sono scioccata non mi hanno creduto, non ci hanno creduto, io ho detto la verità e se mi chiamano di nuovo ripeterò quello che ho sempre raccontato”. Lo ha detto all’ANSA Marysthelle Polanco, una delle ‘olgettine’ più vicine a Silvio Berlusconi, che ha sempre difeso. Polanco é uno dei testimoni per i quali è stata disposta la trasmissione degli atti alla Procura affinché valuti la presunta falsa testimonianza resa durante il dibattimento.
GRUPPO DI MANIFESTANTI ESULTA PER LA CONDANNA – Un piccolo gruppo, composto da una decina di manifestanti, radunato davanti al Palazzo di Giustizia di Milano, ha accolto con applausi e grida di esultanza la notizia della condanna di Silvio Berlusconi. Alcuni di loro hanno intonato l’inno d’Italia. L’esponente del Pdl Daniela Santanché è stata accolta da fischi e insulti da parte dei manifestanti davanti al Palazzo di Giustizia, che hanno gridato “vergogna” quando è uscita dal tribunale. Davanti al Palazzo di Giustizia si sono radunati anche alcuni esponenti del Movimento Cinque Stelle, che hanno esposto la bandiera della forza politica.(ANSA)
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di Paola Di Caro Corriere della Sera
ROMA (WSI)- Così abbattuto forse non è stato mai. Confortato dai figli, dalla compagna, da Ghedini, dai pochi che riescono a farsi ricevere in una giornata drammatica, Silvio Berlusconi vive come una «violenza» quasi fisica la sentenza delLa Corte d’Appello che si aspettava, temeva, immaginava ma della quale mai avrebbe potuto, neppure negli incubi, intuire quanto pesante fosse.
Lo è talmente, perché è «così evidente che questo non è un processo, questi non sono giudici, questo è un plotone d’esecuzione», che il Cavaliere ieri pomeriggio e ancora a sera era turbato, indeciso, angosciato dal dubbio: andare avanti facendo come se questo fosse solo l’orribile incidente che si sapeva sarebbe accaduto, o approfittare dell’occasione per interrompere subito – come gli consigliano sempre più numerosi i suoi – una catena che «ha come fine la mia eliminazione politica, la soppressione della mia libertà, dei miei diritti politici e di cittadino» e chiamare la sua gente a soccorso, invocando il voto e una nuova legittimazione popolare?
Lo pensa da settimane l’ex premier, ma oggi davvero si è giunti al punto che tutto è possibile, e a regnare nel Pdl è l’assoluta incertezza. Su cosa succederà nelle prossime ore, su cosa il Cavaliere andrà a dire stasera a Enrico Letta sul futuro del governo.
Troppo forte il colpo per non pensare, come dice Cicchitto, che «il processo di pacificazione è finito», troppo alta la condanna, si sta convincendo Berlusconi, per non credere che «nella gente verrà sentita come sproporzionata, e questo potrebbe aiutarci in chiave elettorale».
Per questo ieri il Cavaliere ha messo a punto una nota assieme a Ghedini e Bonaiuti in cui esprime tutto il suo sdegno, la volontà di «andare avanti» ma non, a differenza di altre volte, l’assicurazione che il governo sarà al riparo dallo tsunami.
«Ero veramente convinto che mi assolvessero perché nei fatti non c’era davvero nessuna possibilità di condannarmi, e invece è stata emessa una sentenza incredibile, di una violenza mai vista né sentita prima, per cercare di eliminarmi dalla vita politica di questo Paese». Questa, dice Berlusconi, «non è soltanto una pagina di malagiustizia, è un’offesa a tutti quegli italiani che hanno creduto in me e hanno avuto fiducia nel mio impegno per il Paese». E infine: «Ancora una volta, intendo resistere a questa persecuzione perché sono assolutamente innocente e non voglio in nessun modo abbandonare la mia battaglia per fare dell’Italia un Paese davvero libero e giusto».
Parole che vengono rafforzate nello sdegno dei due figli maggiori di Berlusconi: «La condanna era scritta fin dall’inizio. Questo processo è stato concepito per essere celebrato sulle pagine dei giornali e nei talk show, per sfregiare l’uomo individuato come il nemico politico da demolire e non per stabilire la verità dei fatti», dice Marina. «Non pretendo che tutti conoscano mio padre dal lato umano come lo conosco io. Ma posso assicurare che questa condanna è assurda: quello di cui l’accusano, e lo dico con tanta rabbia e con le lacrime agli occhi, è quanto di più lontano e contrario dall’uomo che è», aggiunge Pier Silvio. E si capisce che la difesa congiunta e accorata dei figli, su un terreno così delicato, vuole dimostrare in pubblico la loro fiducia nella moralità del padre.
E insomma, ogni esito è possibile perché è Berlusconi ad oscillare. Dentro di sé, assicurano, la volontà è quella di rompere, ora: «Non c’è più niente da fare, non serve. La gente mi capirebbe», il senso dei suoi sfoghi. Ai quali però se ne aggiungono altri: perché rompere oggi potrebbe avere «costi altissimi», perché non è affatto detto che si andrebbe a votare, perché potrebbe nascere un governo Pd-grillini che «peggiorerebbe la situazione», perché il Paese potrebbe «non reggere il colpo…».
Non è una decisione facile, e forse non basterà più limitare la strategia ad alzare il tiro sul governo, incalzarlo sulle realizzazioni (dall’Iva, all’Imu, alla disoccupazione) e lanciare la sfida finale sull’Europa, chiedendo decisioni choc come lo sforamento dal patto di stabilità. Decisioni cruciali sono attese ad horas, mentre sale sempre più alto il grido del partito: Ferrara chiama in piazza per oggi a Roma i sostenitori «di Silvio», le colombe avvertono: «Non assisteremo inerti all’eliminazione di Berlusconi».
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LA SENTENZA
SANTANCHE’ INSULTATA