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Datagate: Obama, nessun caccia per un hacker 29enne

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ROMA (WSI) – L’intera vicenda del Datagate crea non pochi imbarazzi all’amministrazione di Obama, ma il presidente, in visita nel Senegal, cerca di calmare i toni, per evitare ulteriori scontri diplomatici.

Fermo restando che il mandato di arresto verso la talpa Edward Snowden è giustificato, visto che l’ex analista della Cia potrebbe essere in possesso di altri documenti “classified”, ovvero di informazioni estremamente riservate, Barack Obama ha rassicurato sul fatto che gli Usa non utilizzeranno nessun caccia per intercettare il ricercato in volo.

“Non farò decollare caccia per catturare un hacker di 29 anni”, ha detto Obama. Certo è che al momento Snowden sembra impossibilitato a prendere qualsiasi volo, visto che si troverebbe ancora, bloccayo, nella zona transiti dell’aeroporto di Mosca, dopo aver lasciato Hong Kong. E, a tal proposito, Obama ha affermato di non aver avuto alcun contatto diretto con i suoi omologhi di Cina e Russia, rispettivamente Xi Jinping e Vladimir Putin.

Intanto, a fronte del Venezuela che si dice disposto quasi certamente a concedere asilo politico a Snowden, l’Ecuador annuncia di rinunciare al suo accordo doganale con gli Stati Uniti che gli assicura tariffe preferenziali. Un segno di come Quito voglia sentirsi pienamente indipendente nel prendere in considerazione la richiesta di asilo arrivata dalla talpa di Datagate.

“L’Ecuador rinuncia in modo unilaterale e irrevocabile a questi privilegi doganali”, ha indicato il ministro della Comunicazione ecuadoriano, Fernando Alvarado, in una nota.