ROMA (WSI) – Meno tasse da pagare per chi decide di ristrutturare casa, migliorare l’efficienza energetica e al contempo cambiare mobili. Entra in vigore da oggi (anche se sono ammesse le spese effettuate già a partire dal 26 giugno) il nuovo bonus ristrutturazioni, rafforzato dal governo rispetto alle norme in scadenza a fine giugno alla scopo di far riprendere i consumi e sostenere alcuni settori particolarmente colpiti dalla crisi.
Le regole fissate prevedono la possibilità fino al 31 dicembre 2013, di effettuare ristrutturazioni edilizie per un tetto massimo di spesa di 96 mila euro, di cui è detraibile il 50% in 10 anni.
A tale provvedimento si aggiunge un bonus per mobili destinati all’arredamento di immobili ristrutturati. Per l’acquisto di mobili il tetto massimo di spesa è di 10 mila euro. Avvertenza importante: ristrutturazioni e acquisti di mobili devono essere effettuati tassativamente entro il 31 dicembre. Vediamo nel dettaglio le modalità per usufruire degli incentivi.
Chi ne ha diritto
I proprietari di un immobile, ma anche chi beneficia dell’usufrutto o della nuda proprietà. Ma anche chi è in affitto o gli eventuali familiari conviventi con il proprietario possono beneficiare dell’agevolazione fiscale.
Come ottenere i rimborsi
Bisogna documentare le spese, che devono essere effettuate dal primo luglio al 31 dicembre 2013. Documentare vuol dire effettuare pagamenti in modo che siano tracciabili, quindi con bonifici bancari o postali da cui risultino codice fiscale di chi ha sostenuto le spese dei lavori e la causale corrispondente. Naturalmente le spese vanno documentate con il rilascio di regolare fattura e partita Iva dell’esecutore dei lavori.
Quali interventi ammessi
Si può spendere fino a un massimo di 96 mila euro per immobile di cui verrà rimborsato il 50%. Sono compresi nell’agevolazione i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, la messa in sicurezza sismica (anche in seguito ai danni causati da un terremoto). Il bonus è previsto anche per la rimozione di barriere architettoniche, di materiali cancerogeni come l’amianto e per l’installazione di sistemi di domotica. Sono compresi anche gli impianti di sicurezza e quelli idonei per abbattere l’inquinamento acustico.
Come funziona il rimborso
Il bonus è del 50% e viene rimborsato dallo Stato in dieci anni, con una rata ogni 12 mesi.
Efficienza energetica
Gli interventi di miglioramento dell’efficenza energetica danno luogo ad un rimborso maggiore, arrivando al 65% e comprendendo i lavori per condomini o singole abitazioni che prevedano il rifacimento della coibentazione, l’installazione di infissi termici. Sono invece esclusi dagli incentivi la sostituzione di caldaie e la realizzazione di impianti geotermici. Via libera per impianti di climatizzazione e l’installazione di pannelli per l’acqua calda alimentati a energia solare. Nel caso di lavori condominali, il tempo a disposizione per accedere alle agevolazioni sarà maggiore (fino al 30 giugno 2014).
Arredamento
Per la prima volta sarà possibile una detrazione per l’acquisto di mobili. L’importo massimo consentito è di 10 mila euro (50% il rimborso detraibile sempre in 10 anni). Condizione essenziale è che il rifacimento dell’arredamento sia successivo a un intervento di ristrutturazione. Gli elettrodomestici in un primo tempo non compresi nei rimborsi rientreranno nelle detrazioni una volta che sarà convertito definitivamente il decreto ancora all’esame del Parlamento. Varrà per i grandi elettrodomestrici, ma eslusivamente da incasso, di classe non inferiore ad A+ (A per i forni).
In caso di vendita della casa
Se l’immobile ristrutturato viene ceduto, chi vende può continuare a beneficiare del bonus.
Copyright © La Stampa. All rights reserved