ROMA (WSI) – A fine maggio Bruxelles ha chiuso ufficialemnte la procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia, avviata dopo che il paese aveva sforato la soglia del 3% nel rapporto deficit/Pil stabilito dai parametri di Maastricht. L’Unione europea aveva però precisato che l’Italia sarebbe rimasta “sorvegliata speciale”. Prima notizia positiva.
Nella giornata di ieri, il presidente del Consiglio Enrico Letta canta vittoria e con un twitter annuncia che a Roma è stata concessa maggiore flessibilità sul bilancio: di fatto, il paese potrà non conteggiare sul deficit tutte quelle spese nei progetti di infrastruttura e trasporti effettuate con i fondi Ue. Il governo guadagna qualcosa come otto miliardi in più, pari a circa mezzo punto Pil.
Oggi, arrivano i numeri ufficiali: nel primo trimestre il deficit ha segnato un peggioramento, balzando al 7,3% nel primo trimestre. Non solo: la pressione fiscale, sempre del primo trimestre è salita al 39,2%, risultando superiore +0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dunque gli italiani pagano più tasse e il deficit invece di migliorare peggiora.
L’Istat rende noto anche che nei primi tre mesi dell’anno il saldo primario è stato negativo per 9.601 milioni di euro, con una incidenza sul prodotto interno lordo pari a -2,6%. Il saldo corrente (risparmio) è stato pari a -18.506 milioni di euro (era stato -16.819 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell’anno precedente), con un’incidenza sul Pil di -5%.
Le uscite totali sono cresciute, su base tendenziale, +1,3%. Le uscite correnti +1% e quelle in conto capitale +7,6%. Entrate totali invariate su base annua.