ROMA (WSI) – Il ministro del Welfare, Enrico Giovannini, allude a un rinvio del dossier Imu fino alla Legge di stabilità salvo poi correggere il tiro e confermare l’impegno del governo a varare una riforma entro il 31 agosto.
Parlando a margine di un convegno a Milano, l’ex presidente dell’Istat aveva sottolineato che “le decisioni pluriennali vengono prese dal Parlamento in occasione della legge di stabilità. Non è un capriccio né un modo per rinviare. Sono i tempi che in tutta Europa i governi hanno definito per avere politiche coerenti a livello europeo”.
“Questi sono i tempi con cui il governo proporrà al Parlamento le sue scelte”, ha spiegato Giovannini.
“L’Imu per come è stata impostata pesa molto sul piano psicologico. Quello che si può fare è una riforma complessiva della tassazione sulle case e sugli immobili in generale. Questo passo terrà conto ragionevolmente” delle istanze degli organismi internazionali che chiedono di privilegiare piuttosto la riduzione della tassazione sul lavoro”, aveva aggiunto il ministro riferendosi alla sollecitazione del Fmi di non detassare le prime case.
Con un decreto approvato a fine maggio, il governo ha rinviato dal 17 giugno fino al 16 settembre la prima rata dell’Imu sulle abitazioni principali, impegnandosi a rendere legge una complessiva riforma della tassazione immobiliare entro fine agosto. [ID:nL6N0DY1X9]
La scorsa settimana il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, si era mostrato fiducioso di poter presentare la riforma prima di Ferragosto.
Dopo aver alluso a un intervento ‘tampone’ sul 2013 – che avrebbe avuto, come effetto, quello di rinviare a gennaio 2014 l’entrata in vigore della riforma – Giovannini ha corretto il tiro e con una nota ufficiale ha ribadito “l’impegno di rivedere la tassazione sugli immobili entro il 31 agosto”.
“In risposta ad una domanda sui prossimi provvedimenti relativi all’Imu e alla riduzione del cuneo fiscale, si precisa che il riferimento alla Legge di stabilità vale solo per quest’ultima”, spiega il ministero in una nota.
Secondo una fonte governativa, tuttavia, “una disciplina transitoria per il 2013 rientra nel campo delle ipotesi che il Tesoro sta vagliando”.
Il problema del governo è che ha bisogno di tempo per trovare una soluzione che metta d’accordo i partiti di maggioranza. Mentre il Pdl continua a chiedere di esentare dall’Imu le prime case, Pd e Scelta civica propongono di rimodulare l’imposta e renderla più progressiva.
Prima che arrivasse la rettifica, il presidente della commissione Finanze di Montecitorio Daniele Capezzone (Pdl) si era mostrato freddo verso Giovannini: “Pacta sunt servanda. Voglio sperare e immagino che il governo intenda cancellare subito e per sempre l’Imu sulla prima casa e rimandare alla Legge di stabilità la riforma dell’imposizione sugli immobili”.
Quale che sia la soluzione, se ne potrebbe sapere di più mercoledì 10 luglio, quando a Palazzo Chigi si riunirà la cosiddetta cabina di regia tra governo e maggioranza. (Reuters)