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Polonia: trovate tombe di vampiri

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NEW YORK (WSI) – Alcuni scheletri sono stati ritrovati in Polonia, vicino alla città di Gliwice, con le teste rimosse e sulle proprie ginocchia come ad indicare un rituale di esecuzione.

Secondo il Telegraph in passato, chiunque veniva accusato di essere un vampiro affrontava un tale destino.

Talvolta decapitati, altre volte venivano invece appesi ad una forca, fino al momento della decomposizione e a quando la testa non si separava dal proprio corpo.

In entrambi i casi comunque, la testa risultava sempre poggiata sulle gambe della vittima, nella speranza che, per il presunto vampiro, l’incapacità di individuare la propria testa gli avrebbe reso difficile il ritorno nella propria tomba.

Gli storici dicono che la pratica era comune nelle terre slave durante i decenni a seguito dell’adozione del cristianesimo da parte delle tribù pagane.

Jacek Pierzak, uno degli archeologi che ha scoperto questi resti nel sito in Polonia, ha detto che gli scheletri sono stati trovati senza gioielli, fibbie per cinture, bottoni o qualsiasi cosa che li potrebbe aiutare nell’arduo compito di determinare la loro età.

Bisogna però pensare ad una cosa, ovvero che a differenza della classica immagine che tutti hanno del vampiro, ovvero un succhia sangue aristocratico, la definizione di questo nel medioevo era molto più ampia. Anche chi lasciava del cibo accanto alla tomba di alcuni famigliari infatti poteva essere accusato di vampirismo e quindi andare incontro ad una rapida esecuzione.