ROMA (WSI) – L’Italia resta “intrappolata nella recessione” e secondo l’Ocse “è probabile che la disoccupazione continui ad aumentare”: dal 12,2 per cento toccato lo scorso maggio è attesa al 12,5 per cento verso la fine del 2014. “La recessionecontinuerà per tutto il 2013 e l`economia italiana è attesa in leggera ripresa solo nel 2014″, afferma l’ente parigino nella scheda paese sull’Italia pubblicata nel rapporto annuale sull’occupazione.
La performance occupazionale italiana “è peggiorata rispetto ad altri paesi dell’Unione Europea: mentre un anno fa il tasso di disoccupazione era al livello della media europea, oggi ne è più elevato di più di un punto percentuale”.
In tutti i paesi avanzati la mancanza di lavoro si è concentrata tra i giovani e i lavoratori con basso livello di qualificazione, ma in Italia negli ultimi mesi il peggioramento della situazione sui giovani è stato più veloce, avverte l’Ocse nel rapporto annuale sull’occupazione.
“Per i giovani compresi tra i 15 e i 24 anni, la proporzione di lavoratori inoccupata è cresciuta di 4,3 punti percentuali nell`area Ocse tra l`ultimo trimestre del 2007 e l`ultimo trimestre del 2012”. Nello stesso periodo in Italia questo aumento è stato di 6,1 punti.
E ancor più preoccupante è che questa tendenza sia essenzialmente attribuibile “all`aumento dei giovani che non studiano e non lavorano (i cosiddetti Neet: Not in Employment or in Education and Training). La proporzione di giovani in questa categoria è cresciuta di 5,1 punti percentuali e ha raggiunto il 21,4 per cento alla fine del 2012, la terza più grande percentuale nell’Ocse dopo Grecia e Turchia”.
Una dinamica che contrasta con l’esperienza di molti altri paesi, rileva ancora l’Ocse, dove molti giovani hanno risposto alle prospettive occupazionali scoraggianti ritardando l`ingresso nel mercato del lavoro e approfondendo gli studi. “Per i giovani Neet italiani c`è un rischio crescente di conseguenze di lungo termine”.
(TMNEWS)