MILANO (WSI) – Piazza Affari archivia invariata una seduta piuttosto nervosa, che ha proceduto a strappi. Si conferma, peraltro, il momento complessivamente positivo attraversato dall’azionariato europeo, pur in un contesto di volatilità elevata. L’indice FTSE Mib ha perso lo 0,07%, confermando la difficoltà a rompere la resistenza posta a 16.500 punti. Anche l’AllShare è arretrato dello 0,07%, mentre il MidCap ha guadagnato lo 0,14%. Volumi per un controvalore di circa 1,4 miliardi di euro.
I ribassi hanno assunto corpo con l’avvicinarsi del giro di boa. Sui listini pesa sempre il giudizio negativo dell’agenzia S&P sulle banche italiane. Europa in generale debole, con i risultati di Credit Suisse sopra le attese che aiutano comunque le banche del continente a contenere le perdite in attesa di conoscere le altre trimestrali.
Sul fronte dei titoli, Popolare Milano tonica (+2,06%), spinta dalla scommessa che l’esito dell’ispezione di Bankitalia riporterà di attualità la trasformazione in spa. Più cauti gli altri finanziari: il paniere delle banche è salito dello 0,18%. Commentando le parole di Fabrizio Saccomanni sulla Tobin Tax, un broker italiano, in una breve nota, disegna scenari sull’impatto della deducibilità da Ires e Irap delle sofferenze, sottolineando che “se cercavate motivazioni per comprare titoli di banche italiane, ora ne avete qualcuno”. Altalenanti Unicredit (+0,4%) e Intesa SanPaolo (+0,07%). Vivace il risparmio gestito, nella giornata in cui sono stati pubblicati i dati sulla raccolta di giugno.
Sotto i riflettori, in particolare, Azimut (+1,13%), che ha pubblicato i risultati del primo semestre e concluso un accordo per l’acquisto del 51% di Augustum Opus. Complessivamente deboli gli energetici. Eni è arretrata dello 0,47%. In scia Saipem (-0,32%). Peggio Tenaris (-1,49%).
Sul versante macro occhi puntati sui dati sul Pil britannico trimestrale. Alimentata dal settore delle costruzioni, in particolare, la crescita e’ stata dello 0,6% nel secondo trimestre, in linea con le stime. Il settore dei servizi e’ aumentato dello 0,6%. L’industria manifatturiera ha fatto +0,4%, mentre le costruzioni +0,9%.
Pur restando su livelli elevatissimi, in Spagna per la prima volta dallo scoppio della crisi il tasso di disoccupazione è calato. Rimane il fatto che quasi due terzi dei senza lavoro nell’area euro risiedono nel paese iberico.
Sempre in Eurozona, migliora nel frattempo la fiducia nelle imprese tedesche. È il terzo mese di fila che l’indice misurato dall’Ifo registra un rialzo.
Standard & Poor’s ha tagliato il rating di lungo termine di Ubi, Bpm, Bper, Banco Popolare, Banca Carige e altre banche italiane. Per la loro capitalizzazione superiore agli altri settori, i titoli bancari pesano più di ogni altro sull’indice Ftse MIB.
L’azionario asiatico ha accusato il calo più marcato nel giro di oltre due settimane con le valute dei mercati emergenti che si sono indebolite.
A pesare sono i timori e gli interrogativi circa i tempi e modi con cui la Federal Reserve deciderà di staccare la spina alle misure di allentamento monetario ora che l’economia sta dando segnali di ripresa.
L’indice della regione Asia Pacifico MSCI ha perso lo 0,7%, un ribasso che non si vedeva dall’8 luglio. Sul valutario il baht thailandese si e’ indebolito dello 0,4%, mentre il dollaro neozelandese ha guadagnato lo 0,8%.
Non convincono le trimestrali societarie in attesa dei dati economici degli Stati Uniti che potrebbero far luce sulle prossime mosse di Ben Bernanke.
Canon ha perso il 6% a Tokyo dopo aver tagliato le sue previsioni di vendita e di profitto. L’indice di riferimento in Giappone ha perso l’1,14%, Hong Kong lo 0,3% e Shanghai lo 0,43 per cento.
Tornando in Europa, ieri i dati sul PMI hanno riportato l’ottimismo sui mercati, con alcuni economisti come quelli di JP Morgan che hanno incominciato a parlare di possibile ripresa nell’area euro dal terzo trimestre.
Nel frattempo la Bce ha annunciato l’interruzione di una stretta alle famiglie sui prestiti per la casa. Per gli intermediari l’offerta creditizia è al momento invariata.
[ARTICLEIMAGE]
BOND E BTP – Bond asiatici in generale deboli oggi. In restringimento lo spread tra Btp e Bund, che si attesta a quota 275 punti.
ALTRI MERCATI – Sul valutario l’euro scambia in progresso dello 0,19% sopra 1,3226 dollari. Il dollaro cede terreno anche sulla divisa giapponese, attestandosi a 99,7500 yen. Il rendimento a dieci anni vale 4,39%.
In ambito di materie prime, spicca il calo del rame (-0,4%), mentre il petrolio si indebolisce dello 0,49% a 104,87 dollari per il barile Wti. Oro in rialzo a 1.326,30 dollari l’oncia sui mercati asiatici dopo il calo del 2% segnato ieri.