NEW YORK (WSI) – Uno scoiattolo rinvenuto in un campeggio della California è stato trovato positivo alla peste bubbonica. Lo riporta The Atlantic, specificando tuttavia che non si tratta di un evento eccezionale negli Stati Uniti. La malattia che nel 14esimo secolo ha sterminato almeno un terzo della popolazione mondiale e nel 19esimo ha causato la morte di milioni di persone in Cina e India, in realtà, non è mai scomparsa.
Già nel 1925, si registrò una piccola epidemia nell’area di Los Angeles – l’ultima di tipo “urbano” nel Paese – e si appurò che il batterio della malattia era arrivato negli Stati Uniti attraverso ratti imbarcati sulle navi provenienti dall’Asia. Ma anche successivamente, fino ai giorni nostri, ogni anno in America si sono verificati casi isolati, tanto che nel 1983 si contavano 40 contagi. L’area degli Stati Uniti più colpita, secondo la mappa pubblicata da The Atlantic, sarebbe quella rurale e costiera del centro-ovest.
Tuttavia, quella stessa peste che era stata fatale in Europa, se riconosciuta e trattata in tempo, oggi sicura senza grandi rischi grazie agli antibiotici. Il batterio che causa la peste (Yersinia pestis) può essere ospitato sia dagli animali che dagli esseri umani e si può diffondere anche tramite la puntura di pulce.
La mortalità della peste nel mondo è ancora piuttosto alta in alcune aree del mondo, specialmente nell’Africa sud-orientale e ogni anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità registra tra 1.000 e 2.000 nuovi casi. (TMNews)