ROMA (WSI)- Silvio Berlusconi rassicura Letta e Quirinale sulla tenuta del Governo da parte del Pdl, ma a Palazzo Chigi non basta e Letta attende che alle parole seguano comportamenti conseguenti. Il Cavaliere, dal palco del Plebiscito, ha mostrato comunque di non avere alcuna intenzione di mettere in discussione il governo.
Anche perché da Enrico Letta, il leader del Pdl aspetta dei segnali chiari: provvedimenti economici innanzitutto e poi riforma della giustizia, la ‘battaglia’ che l’ex premier intende portare avanti ad ogni costo.
Anche se, come riporta La Repubblica, ai suoi cinque ministri assenti dalla piazza che lo hanno raggiunto dopo le 21 di ieri sera, Berlusconi ha detto in modo schietto: «Andiamo avanti con questo governo, ma non so davvero fino a quando, io posso reggere fino a metà ottobre, ma se scattano i domiciliari non so più…».
Intanto e’ polemica tra il Pdl e il sindaco Marino, con il Campidoglio e il primo municipio che annunciano provvedimenti per palco non autorizzato e segnaletica stradale abbattuta per farli posto.
Cicchitto: ‘Il palco e’ abusivo? Il sindaco e’ un cretino’. La replica del sindaco su Facebook: “Il Campidoglio non ha mai autorizzato un palco per il comizio del Pdl in via del Plebiscito, che è stato montato senza fare alcuna richiesta in Comune. Ho informato il Prefetto ed è stata immediatamente applicata una sanzione amministrativa nel massimo ammontare. Domani, smontato il palco, la polizia locale verificherà danneggiamenti alla sede stradale e alla segnaletica e darà notizia di reato alla Procura della Repubblica”.
Governo Letta vada avanti ma io non mollo – Silvio Berlusconi assicura che il governo Letta “deve andare avanti”. Ma, parlando davanti palazzo Grazioli ai suoi parlamentari ed ai sostenitori dopo la condanna della Cassazione, in un discorso forte nei toni ma moderato nei contenuti (al netto di un duro attacco alla magistratura), lancia un monito forte e chiaro: “Io sono in-no-cen-te. Sono qui, resto qui. E non mollo”.
Dura poco più di un quarto d’ora il ‘one man show’ di Berlusconi, da solo con una mise ‘all black’ sul palco sotto gli occhi attenti della fidanzata Francesca Pascale. In via del Plebiscito ad ascoltarlo e applaudirlo, malgrado la canicola agostana e l’asfalto infuocato dal sole torrido, insieme a tantissimi sostenitori (addirittura 25 mila secondo gli organizzatori) praticamente tutti i parlamentari del Pdl.
Non ci sono invece i membri del governo, con l’eccezione dei sottosegretari Micaela Biancofiore e Marco Flavio Cirillo. “Questa vostra vicinanza e questo vostro affetto mi ripagano di tante pene e di tanti dolori attraverso cui sono passato in questi giorni”, dice, dopo l’Inno di Mameli, alla folla il leader,
che alla fine si commuoverà visibilmente.
Berlusconi stupisce i presenti con un messaggio rassicurante nei confronti del governo Letta. “Abbiamo detto che il governo deve andare avanti ed approvare i provvedimenti economici”. Poi il leone ruggisce. Urla la propria innocenza tra gli applausi, che continuano quando sottolinea: “La sentenza mi punisce indebitamente”.
E qui l’attacco ai giudici “politicizzati”, che “eliminarono il pentapartito”. “La magistratura fatta di impiegati statali irresponsabili ha tentato di buttarmi fuori per 20 anni dalla politica, ora hanno raggiunto il loro traguardo”.
“Siamo l’unico argine – dice tra gli applausi – ad un regime illiberale”. Ma i suoi, garantisce, non devono temere: “Voglio farvi una promessa: io sono qui, resto qui e non mollo. Negli anni che ancora mi restano continuerò a combattere la nostra battaglia per la democrazia e la libertà”.
Oggi alle 12, fanno sapere da via dell’Umiltà, i due capigruppo Renato Schifani e Renato Brunetta saranno ricevuti dal presidente della Repubblica. Un incontro carico di attese e da cui dipenderà anche la strategia del Cavaliere e l’atteggiamento da tenere verso il governo.
A palazzo Grazioli infatti si ragiona sulla possibilità di trovare una soluzione consona affinché il Cavaliere possa avere il più possibile margini di manovra nel momento in cui scatterà l’esecuzione della pena.
Le parole dell’ex capo del governo non sortiscono un giudizio positivo nemmeno nel Pd. Bersani avverte: “Tutti sanno che c’è bisogno di governo, e che non si può governare a tutti i costi. Vedremo – sottolinea – se nelle prossime settimane il Pdl riuscirà a non stare appeso come una protesi al capo e a distinguere le loro responsabilità politiche dalle questioni di Berlusconi”. (ANSA)