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Debito/Pil peggiore dai tempi Mussolini

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NEW YORK (WSI) – Il debito italiano continua a preoccupare il mondo intero; d’altronde, il rapporto debito/pil, che nel 2012 è stato pari al 127%, è il più elevato da quando Benito Mussolini ha preso il potere nel 1924; e non è stato toccato ancora il picco, visto che gli analisti prevedono che il rapporto salirà al 130,8% l’anno prossimo, per poi scendere al 123,4% (valore ancora incredibilmente alto), entro il 2018.

Non ci si può stupire, se si considera che il Pil italiano, relativo al secondo trimestre del 2013,
è sceso per l’ottavo trimestre consecutivo, segnando un calo -2% su base annua.

Se la recessione continua, come farà mai il debito a scendere in termini percentuali? Tra l’altro, in termini reali il prodotto interno lordo italiano ha un valore inferiore rispetto a quello del 2001. Pessima notizia per l’Italia e per l’Europa, visto che il paese incide sull’economia dell’Eurozona per il 16,5% ed è il più debole tra i membri del G7.

C’è bisogno di riforme strutturali, e lo si va ripetendo da anni; ma come si può riformare l’Italia, risanare i suoi conti una volta per tutte, se i governi non fanno altro che cadere? L’esecutivo Letta è il 64esimo dalla Seconda Guerra Mondiale e il 27esimo dal 1980. Facendo i conti, in media in Italia i governi hanno una durata di poco superiore all’anno.

Lo spread Italia-Germania sui titoli decennali rimane sotto controllo, oscillando attorno a quota 260 punti base; i rendimenti decennali sono al 4,25% circa. L’Italia non è sotto attacco speculativo, neanche dopo la condanna definitiva per Silvio Berlusconi, che rischia ora di travolgere il fragile esecutivo di Letta e di riportare i cittadini italiani alle urne.[ARTICLEIMAGE]

Una situazione di calma apparente, dunque, come ha spiegato anche Mohammed El-Erian, amministratore delegato di Pimco, fondo obbligazionario numero uno al mondo, che parla di una situazione di falsa normalitĂ .

Per qualcuno che si fosse dimenticato dei fondamentali e dei dati di fatto, l’Italia dovrà rifinanziare debiti per un valore superiore ai 143 miliardi di euro nel resto del 2013: l’equivalente dei Pil combinati di Lussemburgo, Croazia, Lettonia, Estonia e Cipro.

Pil italiano