Mercati

Wall Street: terza seduta di fila in calo. La Fed fa paura

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – La borsa Usa cede terreno per il terzo giorno consecutivo, penalizzata dai crescenti timori sulla longevità della politica di stimolo della Federal Reserve, a cui si accredita il merito di aver alimentato i guadagni di quest’anno del mercato. A fine seduta il Dow Jones perde lo 0,31% circa a 15.471 punti, segno meno anche per lo S&P 500 a -0,38% a 1691 punti, mentre il Nasdaq segna un calo dello 0,32% a 3.654.

Il riaccendersi di questo timore ha messo al tappeto i listini asiatici con il Nikkei che ha lasciato sul terreno il 4%. Alcuni operatori sostengono che i cali di borsa non sono legati alla Fed, usata invece come scusa per vendere dopo i recenti rialzi (solo venerdi’ scorso gli indici avevano chiuso su nuovi record).

Dopo i commenti dai toni di falco di alcuni membri della Fed, il timore diffuso è che Ben Bernanke, in scadenza di mandato a fine anno, e soci abbiano intenzione di staccare presto la spina alle manovre straordinarie di allentamento monetario.

A livello societario, focus su alcune delle ultime trimestrali arrivate: Time Warner e Aol hanno centrato le attese degli analisti. I due titoli segnano nel pre-mercato, nell’ordine, un +3,6% e un +3,1%. Male Disney (-1,73%) all’indomani del lancio di un allarme utili sul trimestre in corso. Peggio fa Ralph Lauren (-8,5%) con utili trimstrali in calo e outlooke deludente.

In ambito valutario, euro torna sopra quota $1,33, a $1,3314; dollaro/yen -0,67% a JPY 97,09; euro/franco svizzero +0,05% a CHF 1,2322; euro/yen -0,58% a JPY 129,30.

Sui mercati delle commodities, i futures sul petrolio +0,07% a $105,37 al barile, oro -0,72% a $1.274. Nella settimana conclusa il 2 agosto le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono calate di 1,32 milioni di barili a 363,302 milioni, mentre gli analisti attendevano un calo di 1,3 milioni di unita’ dopo il rialzo di 430.000 di unita’ precedente. Quanto ai Treasuries, i rendimenti decennali sono poco variati al 2,63%.