NEW YORK (WSI) – L’aumento del tasso di disoccupazione, non è un mistero, ha effetti devastanti per la società e l’economia di un paese. Ci potrebbe tuttavia essere un lato positivo nella storia. Soprattutto quando l’aumento del numero di persone in cerca di occupazione riguarda gli uomini più le donne.
Uno studio condotto dall’Università di Londra e di Monaco di Baviera, ha mostrato che, l’aumento del tasso di disoccupazione maschile è correlato a una diminuzione delle violenze domestiche. Al contrario, l’incremento dei fenomeni di abusi è evidenziato in quei paesi dove cresce la disoccupazione femminile.
La ricerca, condotta su un campione di 20.000 persone sentite in Inghilterra e Galles tra il 2004 e il 2011 di cui il 5 per cento ha sperimentato abusi, ha evidenziato che nell’arco di tempo preso in considerazione, a fronte di un aumento del 3,7% della disoccupazione maschile è stata registrata una diminuzione dell’incidenza di abusi domestici del 12%. Nello stesso periodo, a fronte di un aumento di 3 punti percentuali del tasso di disoccupazione femminile è stato riscontrato un aumento degli episodi di domestica dell’ordine del 10 per cento.
Anche se non dimostrata, la teoria che Jonathan Wadsworth, economista dell’Università di Londra, tra gli studiosi che hanno condotto la ricerca, ha suggerito per spiegare il fenomeno è che, quando l’incremento del tasso di disoccupazione colpisce gli uomini, questi ultimi hanno la tendenza a rinsaldare il rapporto con i loro partner per garantirsi una stabilità di reddito, astenendosi pertanto da comportamenti violenti. Al contrario, le donne che perdono il lavoro tendono a essere meno propense a lasciare gli uomini che commettono abusi. In tal caso, il fenomeno della violenze domestiche tenderebbe ad aumentare.