ROMA (WSI) – “Il Paese chiede oggi responsabilità e soluzioni dei problemi”. E’ un passaggio dell’intervento del segretario del Pd Guglielmo Epifani, secondo alcuni presenti alla Direzione del Pd, durante il quale ha sottolineato che il governo deve procedere “senza logoramento e senza fibrillazioni”.
Il congresso deve aiutare a definire un progetto per l’Italia e una speranza per un Paese che l’ha persa. Confermo tutto: tempi e funzione del congresso”. “Non si può contrapporre la legittimazione data dalla rappresentanza politica al principio di legalità, e così superare il rispetto che si deve alla divisione dei poteri”.
“La commissione ha fatto uno sforzo molto serio di condivisione che consentirà di consegnare all’assemblea nazionale le proposte di modifica delle regole congressuali”.
Così il segretario del Pd, che ha annunciato che l’assemblea si svolgerà il 20-21 settembre e da lì “partirà l’iter del nostro congresso”. “Su Iva e Imu cerchiamo soluzioni logiche e compatibili e bisogna metter mano a una assenza decennale di politica industriale. Questo è ciò che noi vogliamo fare e lo diciamo con chiarezza al Paese”.
E’ il 24 novembre la data delle primarie del Pd. Lo ha confermato Marina Sereni, dopo che alcuni partecipanti alla direzione, secondo quanto si apprende, hanno protestato per la mancata indicazione di una data da parte del segretario Guglielmo Epifani, che comunque aveva detto che era confermata la data già indicata.
“Alternativa vorrebbe dire elezioni subito e con questa legge elettorale necessità di nuove larghe intese”. E’ un passaggio dell’intervento di Enrico Letta alla Direzione del Pd. Sento una “responsabilità forte sulle mie spalle. Non mi faro’ distrarre”, dobbiamo “tornare all’agibilità politica”, ma “se viene meno l’unità del Pd in questo momento di sfilacciamento, il sistema rischia di venir giù. Italia può farcela. Dipende da noi”.
La ripresa economica, poiu, “rischia di essere senza lavoro”. Lo ha sottolineato sempre il premier durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Questo – ha detto Letta – è il più grande rischio che c’è in tutti i paesi occidentali. C’è bisogno di legare la crescita al lavoro, perchè c’è il rischio che in autunno riparta la crescita ma disaccoppiata dalle dinamiche occupazionali: è il rischio più grande che abbiamo”.
“Io e il ministro Saccomanni – ha aggiunto il presidente del Consiglio – siamo impegnati su questo. Noi vogliamo che la ripresa ci sia e non sia anemica, come è stato in Italia negli ultimi vent’anni”.
Un’altra fonte di rischio è costituita dal disagio sociale legato alla crisi economica. Letta lo ha definito preoccupante. “La ripresa economica va colta e i segnali ci sono, ma ci sono anche forti difficoltà sociali, in forme anche preoccupanti”.
E’ necessario pertanto, ha sottolineato sempre il presidente del Consiglio, “affrontare tutti i disagi sociali che questa stagione di crisi profonda ha portato, con un clima sociale faticoso e pieno di difficoltà”.