MILANO (WSI) – Si smorza il balzo della Borsa di Milano dopo i forti rialzi degli ultimi giorni. Italia sotto osservazione, per il caos politico scatenato dalla condanna di Silvio Berlusconi: la cui strategia, ora, sarebbe quella di dare ascolto ai falchi del suo partito, far saltare il governo e tornare subito al voto. Il Ftse Mib chiude in rialzo dello 0,19% sopra i 17.300 punti. Lo Spread Btp Bund viaggia in area 245, in moderato allargamento. Positive anche le altre piazze europee.
La forte discrepanza che continua a sussistere tra i fondamentali dell’economia italiana e i balzi recenti di Piazza Affari si è notata nell’ultimo periodo soprattutto sui titoli bancari. Dopo le speculazioni che hanno alimentato buy scatenati, cosa deve fare chi li ha acquistati facendosi prendere dall’euforia del momento?
I dati economici positivi arrivati alla vigilia dall’Europa e dagli Stati Uniti passano oggi in secondo piano.
Rimane lo shock per il black out che ha bloccato le contrattazioni del Nasdaq per ben tre ore. Focus sul Pil tedesco, cresciuto +0,7% su base trimestrale e +0,5% su base annua.
Comunicato anche il Pil del Regno Unito, in rialzo +0,7% su base trimestrale grazie alla spinta arrivata soprattutto dalle esportazioni.
“Il fatto che i fondamentali dell’economia degli Stati Uniti e dell’Europa stiano migliorando, sebbene in modo frazionale, è una buona base per i mercati globali – ha commentato Matthew Sherwood, responsabile della divisione di ricerca degli investimenti presso Perpetual Investments, Sidney, che gestisce 25 miliardi di dollari circa – I mercati attraversano chiaramente una fase di transizione. Per prima cosa, gli investitori dovranno fare i conti con la rimozione delle distorsioni dei prezzi, che le misure di quantitative easing hanno creato”.
Tra i titoli europei, ING in rialzo dopo che Morgan Stanley ha alzato la raccomandazione sul titolo. Rimanendo nell’ambito dei bancari, occhio all’avvertimento di Moody’s, che ha messo sotto osservazione i titoli di sei colossi di Wall Street, tra cui Goldman Sachs e JP Morgan.
Mercati asiatici in prevalente rialzo, con l’indice di riferimento MSCI Asia Pacific che ha ridotto la perdita settimanale più forte in due mesi, pari a -2,1%, sulla scia delle preoccupazioni relative alla possibilità che la Fed stacchi la spina al programma di quantitative easing. Il benchmark asiatico ha cancellato quasi tutti i guadagni di quest’anno, a fronte del +15% dello S&P.
Pessimista sull’azionario asiatico Mark Matthews, responsabile della divisione di ricerca dei mercati asiatici presso Julius Baer: “Non siate bullish sui mercati asiatici, probabilmente non registreranno una buona performance per i prossimi 12-18 mesi. Si parla di ripresa di consumi, ma se ne parla da cinque anni, e ora è stato toccato il picco. Questo non significa che a volte non si presenterà qualche rally, ma prima di raggiungere una certa solidità l’Asia dovrà attraversare un periodo di calma, caratterizzato da bassi volumi e assenza di interesse”.
Guardando ai singoli listini asiatici, la borsa di Tokyo ha messo a segno un balzo superiore a +2%; Hong Kong debole -0,17%, male Shanghai Composite Index -1,20%, Kospi +1,14%, indice australiano S&P/ASX 200 +0,94%.
FTSE MIB – Mps positiva, ma in generale i bancari sono sotto pressione, in particolare Ubi Banca, Pop Milano e Mediobanca. Bene gli energetici con la corsa di Eni (+2%) che aiuta tutto il listino principale. Enel +0,77%.
BTP ITALIA – Spread Btp-Bund a 10 anni +0,18% in area 244 punti base, a fronte di un rendimento decennale però in rialzo, +0,3% al 4,32%.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, euro +0,01% a $1,3355, dollaro/yen +0,24% a JPY 98,96; euro/franco svizzero +0,18% a CHF 1,2351. Euro/yen +0,27% a JPY 132,12.
Sui mercati delle commodities, i futures sul petrolio +0,05% a $105,08 al barile, oro +0,29% a $1.375,20 l’oncia.
ANALISI MERCATI DI MPS CAPITAL SERVICES
Tassi & Congiuntura: in area Euro giornata di forte rialzo del tasso decennale tedesco a fronte di un andamento opposto dei titoli periferici, ad eccezione dei titoli portoghesi che, negli ultimi giorni, sono spesso stati divergenti rispetto a Spagna ed Italia.
I buoni dati sugli indici Pmi hanno favorito il clima positivo, riducendo la necessitĂ di detenere titoli a piĂą elevato rating ma anche minor rendimento come quelli tedeschi. Questa mattina i dettagli del Pil tedesco del secondo trimestre hanno confermato come la crescita sia stata guidata soprattutto da investimenti (in rialzo per la prima volta dal 2011) e consumi.
Sul fronte Bce, il membro Nowotny ha accolto le favorevoli indicazioni giunte dai Pmi affermando che non vi sono ragioni per ipotizzare un taglio dei tassi. Questa mattina la seduta si apre sulla falsariga di ieri: lieve calo del Btp decennale a fronte di un andamento in senso leggermente opposto del Bund corrispondente.
Negli Usa giornata all’insegna di rialzo dei tassi governativi in modo particolare del comparto decennale, sebbene con lieve rientro nella parte finale della seduta. Il tasso decennale ha così toccato un nuovo massimo da due anni, provando a superare quota 2,90%. Contestualmente anche il tasso fisso sui mutui trentennali ha sfiorato quota 4,6%, anche in questo caso massimo da circa 2 anni.
Gli operatori hanno da un lato letto le minute Fed come un sostanziale via libera all’ipotesi riduzione del piano di acquisti, malgrado alcune titubanze emerse all’interno del board che non hanno aiutato a chiarire la potenziale entità della riduzione.
Dall’altro lato il flusso di dati macro positivi dalla Cina e dall’area Euro hanno rafforzato la percezione di economia globale in miglioramento. A tutto questo si aggiunga il fatto che la prossima settimana saranno in emissione 98Mld$ di Treasury su scadenze a 2,5 e 7 anni.
Il tasso decennale si sta così avvicinando sempre di più a quota 3%, ossia il livello di crescita reale che diversi analisti indicano come possibile per il prossimo anno. E’ iniziato ieri il simposio del Jackson Hole che però, vista l’assenza di importanti banchieri centrali, riveste una minore importanza in termini di market mover. Bernanke è il primo presidente Fed a non partecipare all’incontro dal 1988.
Valute : euro in deprezzamento ieri sulla scia della lettura data dagli operatori alle minute Fed in senso favorevole all’ipotesi partenza della riduzione del piano. Su base settimanale pertanto la resistenza a quota 1,3380 (livello in corrispondenza della media mobile a 200 settimane) appare ancora valida anche per oggi. Il recupero dei listini azionari mondiali ha favorito il deprezzamento dello yen verso tutte le principali valute mondiali.
Verso euro la valuta nipponica è calata ai minimi da 1 mese, in attesa del discorso di domani del governatore della BoJ Kuroda nella conferenza annuale Fed di Jackson Hole. Verso euro oggi la resistenza si colloca in area 132,30-75, mentre il supporto più vicino passa a quota 131. Prosegue la volatilità delle valute emergenti.
Il rublo ha interrotto la fase di deprezzamento che durava da alcuni giorni dopo che il ministro delle finanze russo ha dichiarato di non vedere un “deprezzamento significativo” della valuta russa che viene giudicata “relativamente stabile”. Anche esponenti della banca centrale hanno espresso lo stesso giudizio.
Debolezza per la lira turca che non riesce a beneficiare dell’aumento a sorpresa del tasso d’interesse della banca centrale lo scorso 20 agosto. Negli ultimi giorni si è deprezzata verso quasi tutte le principali valute mondiali.
Restano deboli la rupia indiana ed indonesiana che si avviano a registrare la peggior performance settimanale tra le valute asiatiche in seguito all’uscita di capitali dai due paesi. Per la valuta indiana si tratta della peggiore settimana dal 1993, mentre per quella indonesiana dal 2008.
In marcato recupero invece il peso messicano ed il real brasiliano. Quest’ultimo ha beneficiato della notizia di un piano da 60Mld$ (tramite swap e pronti contro termine) che la banca centrale brasiliana si appresta ad iniziare nel tentativo di fornire liquidità e ridurre la volatilità del cambio.
Il peso potrebbe aver invece beneficiato del rally dei bond legati all’inflazione dopo che i prezzi al consumo hanno superato le attese nella prima parte di agosto. Inoltre il ministro delle finanze ha confermato le attese del governo relative ad un apprezzamento del peso verso dollaro entro fine anno.
Commodity: nonostante il rimbalzo marcato delle borse e le buone indicazioni macro in arrivo dall’Europa e dalla Cina, ieri l’indice generale GSCI ha chiuso poco sopra la parità in un contesto di forte calo del comparto agricolo (-1,7% l’indice settoriale). Il calo maggiore ha interessato il mais (-2,5%) a causa di notizie positive sui raccolti Usa. Gli altri indici settoriali hanno chiuso leggermente positivi con il rialzo maggiore registrato dal settore energetico e dai metalli non ferrosi. Stamani il Brent si colloca in prossimità dei 110$/b, mentre l’oro si attesta intorno ai 1375$ su attese del proseguimento della buona domanda di lingotti e gioielli dall’Asia.
INFORMAZIONE DI STAMPA SUI TITOLI, MPS CAPITAL SERVICES
BANCA CARIGE – Gli analisti di Equita dichiarano che per mantenere una view neutrale sul titolo della società , è necessario un aumento di capitale del gruppo per un ammontare di almeno 200Mln€.
FIAT – Secondo quanto riportato dal quotidiano cinese National Business Daily, la società avrebbe concordato con Guangzhou Automobile Group la produzione di Jeep in Cina. Tale accordo potrebbe essere siglato nei prossimi mesi attraverso un’intesa formale (alcune divergenze tra le due società riguarderebbero la regione nella quale assemblare i veicoli).
FINMECCANICA – Secondo quanto riportato dalla stampa asiatica, Doosan Heavy avrebbe intenzione di emettere 500Mln$ di certificati di deposito globali (a Londra o Singapore) in modo da raccogliere fondi necessari all’acquisto del 55% di Ansaldo Energia. Il valore totale dell’operazione ammonterebbe a 1,3-1,5Mld€.
GENERALI – La società potrà proporre 3 membri del board della terza compagnia assicurativa russa, Ingosstrakh, grazie alla partecipazione (38,5%) detenuta nella stessa.
PARMALAT – La società dichiara di essere in trattativa con il gruppo Lacteos do Brasil per esaminare termini e condizioni di un possibile accordo per l’acquisto della stessa.
UNICREDIT – La società ha lanciato una nuova emissione benchmark di obbligazioni bancarie garantite (la terza da inizio 2013) per 1Mld€ a sette anni. La partecipazione degli oltre 120 investitori è stata positiva (order book finale di 1,4Mld€ circa); l’obbligazione (rating atteso AA/A2/A da parte di S&P, Moody’s e Fitch), avrà un prezzo di emissione pari a 99,127% e pagherà una cedola del 2,625%.
UNIPOL – La società si prepara a vendere la quota del 3,83% di Mediobanca entro la fine dell’anno. Dato che gli altri soci non sarebbero interessati all’assorbimento della quota, la prossima assemblea della banca d’affari (settembre 2013) dovrebbe portare alla decisione di vendere il pacchetto direttamente sul mercato.
MICROSOFT – La banca giapponese Nomura alza il rating della società a “buy” dal precedente “neutral”.
SEARS HOLDINGS – La società archivia il secondo trimestre con un perdita di 194Mln$, peggiore rispetto a quella riportata nello stesso periodo di un anno fa (132Mln$). Stesso andamento per i ricavi, in calo a 8,87Mld$ dai precedenti 9,47Mld$ di un anno fa.
BANCHE USA – L’agenzia di rating Moody’s mette sotto revisione (con implicazioni di downgrade) il giudizio delle principali banche statunitensi, tra le quali Goldman Sachs, JP Morgan Chase, Morgan Stanley e Wells Fargo. Bank of America e Citigroup sono anch’esse sotto esame ma con “direzione incerta”.