NEW YORK (WSI) – La prova che l’austerity non funziona raccolta in un grafico. Cittadini massacrati dalle tasse, aumento della povertà , tensioni sociali, gente che non riesce più ad arrivare a fine mese. Per cosa? La risposta è: per vedere aumentare di nuovo i debiti.
Complimenti dunque alle politiche economiche e fiscali varate in questi anni dall’Unione europea, ormai sinonimo dei capricci di Angela Merkel.
La cancelliera tedesca ha imposto le regole all’intera Eurozona, privandola della sua sovranità , e il risultato è che il debito greco, nonostante le tasse insostenibili e la svalutazione del debito del 53%, si attesta a 321 miliardi di euro, a un valore decisamente più elevato rispetto ai livelli precedenti la crisi del 2009.
Nessuna sorpresa, dunque, per le ultime notizie, secondo cui Atene sarebbe destinata a ricevere nuovi aiuti. Lo stesso Wolfgang Schaeuble, ministro delle finanze tedesco, ha ammesso che la Grecia avrà bisogno di un nuovo pacchetto di bailout, e il commissario all’Unione europea Guenther Oettinger prevede che i finanziamenti saranno superiori a 10 miliardi di euro.
Ma viene lecito chiedersi, questo gioco del bastone e della carota (dove il bastone ha sicuramente la meglio), ha senso? Ha senso che la Grecia riceva periodicamente aiuti, e poi arrivino gli ispettori della troika a togliere ossigeno all’economia, rendendola agonizzante, e impedendo così al debiti di scendere? (al momento corrispondono al 180% del Pil).
Stando a indiscrezioni, il primo ministro greco Antonis Samaras sarebbe ormai sul punto di non rispettare più le imposizioni della troika. “Desidero liberarmi dai memorandum, far fuori la troika, avrebbe confidato ad alcuni funzionari, stufo di fare il servo dell’Unione europea e di Merkel. D’altronde, se le ricette avessero funzionato, il rospo forse sarebbe stato più facile da ingoiare. Ma le ricette hanno fatto, invece, un grande buco nell’acqua. E di questo bisogna prenderne atto.
(in fase di scrittura)