Società

Italia drammaticamente verso il crack

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ROMA (WSI) – Il fabbisogno cumulato dei primi 8 mesi del 2013 supera quota 60 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto ai 33,5 mld dello stesso periodo del 2012. E’ quanto si può calcolare con i dati diffusi dal ministero dell’Economia. Nel mese di agosto 2013 si è realizzato un fabbisogno del settore statale pari, in via provvisoria, a circa 9.200 mln (5.986 mln del mese di agosto 2012). Tra le cause del peggioramento il mancato gettito dell’incasso Imu sulla prima casa e il pagamento dei debiti p.a.

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Ad agosto si e’ realizzato un fabbisogno del settore statale pari, in via provvisoria, a circa 9.200 milioni, che si confronta con un fabbisogno di 5.986 milioni del mese di agosto 2012. A comunicarlo e’ il ministero dell’Economia e delle Finanze spiegando che il dato “risente del mancato gettito Imu e del pagamento dei debiti P.a”. Il peggioramento del fabbisogno “riflette sia la diversa platea dei contribuenti interessati allo slittamento delle scadenze fiscali, sia un’accelerazione della dinamica dei prelievi delle amministrazione pubbliche, anche in relazione al pagamento dei debiti pregressi.

Nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente si evidenziano, tra l’altro, maggiori prelievi da parte degli enti previdenziali” sottlinea il Mef nel comunicato.”Ai fini di un confronto omogeneo si ritiene utile prendere in considerazione le risultanze relative al trimestre giugno-luglio-agosto 2013 con quelle dello stesso periodo del 2012. Il trimestre 2013 ha fatto registrare un fabbisogno pari a circa 3.900 milioni, rispetto ad un avanzo di circa 1.600 milioni che si e’ avuto nei tre mesi dello scorso anno” rileva il Tesoro.

Fra le principali determinanti dello scostamento si segnalano: maggiori entrate fiscali da delega unica per circa 1.500 milioni; maggiori tiraggi per circa 4.000 milioni da parte degli enti esterni al settore statale, destinati per la gran parte al pagamento dei debiti pregressi, di cui 1.800 milioni quali anticipazioni della Cassa depositi e prestiti a valere su fondi statali; maggiori rimborsi fiscali per circa 500 milioni (a tutto agosto +3.100 milioni); e mancato gettito dell’incasso Imu sulla prima abitazione per circa 2.400 milioni. Gli effetti delle coperture previste nel decreto si verificheranno nei mesi di novembre e dicembre 2013. (WSI-ANSA-ADNKRONOS)

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Imu, a caccia di risorse per 100 mld

Tutto in 1 mese. Chiarimento politico su priorità

Entro il prossimo mese, e comunque entro la legge di stabilità, il governo deve trovare ”2 miliardi per la seconda rata dell’Imu, 1 miliardo per l’Iva” e ”un altro miliardo circa per la Cig e per il rifinanziamento delle missioni all’estero, sperando che non si aggiungano altre emergenze”. E’ il ‘conto’ fatto dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta a ‘Nove in punto’ su Radio 24. Serve, dice, un ”chiarimento politico” sulle priorità, non si può continuare a ”discutere un problema alla volta”.

[ARTICLEIMAGE] Sul tavolo, ha sottolineato Baretta, c’è ”un pacchetto importante” di misure che hanno bisogno ”di copertura” che non si può affrontare ”sfogliando i pezzi uno alla volta”. Il governo può durare ma deve fare un chiarimento politico, anche noi al Mef dobbiamo porre con forza la questione delle priorità, perché non si trova un miliardo e mezzo in 20 minuti”. Per trovare le risorse, ha spiegato, bisogna da un lato ”superare un pezzo di corporativismi che tutti abbiamo” dall’altro andare avanti con i tagli e la riorganizzazione complessiva della spesa”.

Per il sottosegretario, ad esempio, la questione delle deduzioni e detrazioni, nel complesso ”250 miliardi di euro per oltre 700 voci” è ”arrivata al capolinea” ed è ”arrivato il momento di metterci mano”. Così come alla spending review: ”I tagli dell’altro giorno – ha ricordato – sono semilineari nel senso che non sono a pioggia su tutti ma su alcuni ministeri, non la scuola, esclusa da qualsiasi taglio”. Per andare avanti però ”ci vuole una sensibilità collettiva e un salto di qualità” che è ”difficile in una condizione di instabilità politica costante”.

Tagli al fondo per l’occupazione per 250 milioni e ”prelievo” di 300 milioni alla disponibilità su 40 conti Mps che raccolgono le risorse della Cassa Conguaglio Settore Elettrico per finanziare l’efficienza energetica e le rinnovabili. Sono alcune delle ‘coperture’ della cancellazione della prima rata Imu previste nel dl che indica anche un taglio ai fondi per le assunzioni finalizzate alla sicurezza; la riduzione delle risorse per rimpinguare gli ispettori in lotta contro l’evasione; scure da 300 milioni per la manutenzione della rete ferroviaria. Il decreto Imu taglia peraltro per 675 mln fondi a 35 specifici interventi ministeriali.

Un taglio ai fondi per le assunzioni finalizzate alla sicurezza; la riduzione delle risorse per rimpinguare gli ispettori in lotta contro l’evasione; scure da 300 milioni per la manutenzione della rete ferroviaria. Sono alcune delle voci di copertura del decreto Imu che taglia per 675 mln fondi a 35 specifici interventi ministeriali. Per i ministeri il taglio complessivo sfiora un miliardo, 975,8 milioni per l’esattezza.

La scure riduce di 149,4 milioni i consumi intermedi dei diversi ministeri (ma la metà circa è garantita da risorse che arrivano dalla Difesa) e di 150,6 milioni gli investimenti fissi lordi e gli acquisti di terreni. A questo si aggiunge il capitolo dello ‘stop’ ad alcune autorizzazioni di spesa. Con diversi capitoli si riducono i fondi per le assunzioni per la sicurezza, i vigili del fuoco e le forze armate. Il taglio, ad esempio, e’ di 50 milioni sulle risorse stanziate dall’ultima legge finanziaria.

Ma riduzioni su questi capitoli sono previsti anche sul decreto legge del 2008 che stanziava 100 milioni l’anno per la prevenzione e il contrasto al crimine attraverso deroghe alle assunzioni: l’importo e’ più che dimezzato con una riduzione di 55 milioni. Non sfugge alla cesoia dell’Imu anche la lotta all’evasione fiscale. Si tagliano di 20 milioni le risorse stanziate nel 2003 per le assunzioni di nuovi ispettori finalizzate alla lotta all’evasione, ma si riduce di 10 milioni anche il fondo per incentivare la mobilità e le trasferte del personale che combatte i contribuenti meno fedeli con il fisco, il lavoro nero, il gioco illegali e le ”frodi” fiscali.

Il capitolo di maggior rilievo – da solo vale 300 milioni su i 675 dei tagli alle autorizzazioni – e’ quello che falcia le risorse per il gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale, finalizzata, tra l’altro, agli investimenti per la rete e per la manutenzione straordinaria. (ANSA)