ROMA (WSI) – Monito di Bruxelles all’Italia per l’eccesso di limitazione posto dalla nostro legislazione alla responsabilità civile dei magistrati che sbagliano. La Commissione Ue ha annunciato oggi, per questo, l’apertura di una procedura d’infrazione contro l’Italia, con riferimento all’applicazione da parte dei magisrtrati italiani del diritto comunitario.
Lamentando il mancato rispetto da parte del nostro Paese di condanna per la stessa ragione due anni fa, nel 2011, da parte della Corte europea di giustizia.
La sentenza è stata salutata con particolare entusiasmo dai big del centrodestra, che la considerano motivo e arma in più per cambiare la legge e sancire una maggiore responsabilità civile delle toghe.
“La procedura d’infrazione aperta dalla Commissione Ue contro l’Italia in tema di responsabilità civile dei magistrati dimostra – ha dichiarato il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani – che nel nostro Paese, ora più che mai, c’è l’urgenza di regolamentare la materia secondo le indicazioni dell’Europa. Ci auguriamo che l’importante monito europeo sia di stimolo nei confronti della classe politica italiana per l’introduzione di regole che ci pongano in sintonia con le altre democrazie europee in tema di responsabilità civile. Sarà un impegnativo compito, ma se si abbatteranno le barriere e i pregiudizi riusciremo a rendere il rapporto tra cittadini e magistratura più sereno e responsabile”.
“C’e’ un ‘giudice a Berlino’, anzi in Europa”, ha commentato il presidente del gruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta. “La responsabilità civile dei magistrati – ha ammonito- dev’essere legge, come da precisa norma della Ue. In Italia non lo è. E l’Europa intende punirci per questo. Il centrodestra si è battuto per far si’ che anche i magistrati siano considerati cittadini uguali agli altri, per lo meno nel pagare i danni quando li provocano. La loro lobby potentissima, sostenuta dalla sinistra con equivoca compiacenza, ha impedito finora che questo principio elementare diventasse regola e prassi”.
E “la multa – ha domandato ancora Brunetta- chi la paghera’? I magistrati? La sinistra? Intanto l’indignazione si mescola alla soddisfazione: c’e’ un giudice a Berlino, anzi a Bruxelles. In attesa che si muova quello di Strasburgo contro l’assurda retroattivita’ che si vuole applicare al senatore Berlusconi“.
“Era ora – si è aggiunto il coordinatore Pdl Sandro Bondi. che l’Europa si accorgesse che qualcosa non va nel funzionamento della giustizia in Italia. Ora che la Commissione dell’Unione europea ha deciso di aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia per i limiti posti alla responsabilità civile dei giudici nell’applicazione del diritto europeo, il governo dovrebbe intervenire con urgenza per impedire gli arbitrii commessi dagli stessi magistrati a causa degli errori di interpretazione e di valutazione, che in Italia derivano essenzialmente da pregiudizi e da giudizi di carattere politico e ideologico”.
“Per due anni – ha commentato il ministro Maurizio Lupi- non abbiamo rispettato la condanna decretata per lo stesso motivo dalla Corte di giustizia Ue nel novembre 2011. Non solo Forza Italia, ma il presidente della Repubblica ha detto autorevolmente che nel nostro Paese c’è urgenza di affrontare il problema giustizia, invocando più equilibrio da parte di tutti, toghe comprese. La mancata responsabilità per le conseguenze dei loro errori è uno degli aspetti di questa emergenza.
Tutti siamo civilmente responsabili del nostro operato professionale, i magistrati no. Ora anche l’Unione europea ce lo ricorda pesantemente avvisandoci del ‘rischio concreto, questa volta, di dover pagare anche sanzioni pecuniarie’. Come se non bastassero i danni economici che l’azione insistita di alcuni magistrati già sta facendo al sistema economico italiano. Chissà se l’adeguament o alle disposizioni europee di cui tanti si fanno belli verrà anche in questa occasione rivendicato, dando esecuzione a quello che è stato il preciso mandato di un referendum popolare disatteso da venticinque anni”. (TMNEWS)