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Asta, prova cruciale: tassi 10 anni a record da giugno

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ROMA (WSI)- Il Tesoro italiano ha collocato 3 miliardi di BTP con scadenza a 10 anni a un tasso pari al 4,5%, in rialzo rispetto al 4,46% dell’emissione precedente, e al record da giugno. Il bid to cover è sceso a 1,38.

Emessi anche BTP a cinque anni, con un esito migliore: in questo caso sono stati collocati tre miliardi di euro di titoli a un tasso del 3,38%, invariato rispetto all’asta precedente, con un bid to cover in miglioramento da 1,22 a 1,45.

In entrambi i casi, il Tesoro ha collocato tutto l’ammontare previsto, pari a 6 miliardi di euro. Sulla parte lunga del decennale, i risultati hanno scontato il caos politico che si consuma in Italia.

Alert da Standard & Poor’s, che ha minacciato un ulteriore downgrade sul debito “di uno o due scalini”, dunque a livello junk, spazzatura, visto che la valutazione attuale è di appena due gradini al di sopra di quella definita, appunto, spazzatura.

Dopo aver parlato di colpo di stato, Silvio Berlusconi spinge per il ritorno alle urne a novembre, mentre Enrico Letta si prepara a salire al Colle per valutare con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il da farsi.

Immediata dopo l’asta la reazione sul mercato secondario, con i tassi sui BTP decennali che salgono di 10 punti base, al 4,42%, a fronte del 4,40% dei tassi dei Bonos spagnoli, che crescono di 5 punti base.

IL COMMENTO DI VINCENZO LONGO, MARKET STRATEGIST DI IG

L’asta è stata veramente deludente. Facciamo fatica a trovare elementi positivi oggi. I rendimenti sul titolo benchmark (10yrs) sono saliti inaspettatamente rispetto all’emissione precedente, dato che questa mattina il decennale viaggiava al 4,40%. In soli due giorni sono stati vanificati i benefici derivanti dal rinvio del tapering della Federal Reserve. Mercoledì, infatti, il titolo a 10 anni ha chiuso la seduta al 4,22%.

Se paragoniamo l’esito odierno con quelli recenti di paesi “periferici” dell’eurozona, possiamo notare come l’Italia abbia avuto nel corso delle ultime 5 settimane una performance decisamente peggiore.

Le continue tensioni politiche sono tra le cause principali di tale andamento. E non andrà meglio nel prossimo mese, quando altre importanti decisioni dovrebbero essere prese con il governo che rimane indebolito da una grande coalizione troppo poco unita sulle scelte che il governo deve affrontare. In questo periodo il mercato governativo riflette tutte le incertezze su un Paese che fa fatica a raggiungere la stabilità politica in un momento in cui la ripresa europea sembra iniziare a lanciare timidi segnali di ripresa.