NEW YORK (WSI) – Dice di non capire come si muovono i prezzi dell’oro, Ben Bernanke, il banchiere centrale più potente al mondo.
Se i suoi colleghi mondiali avessero fatto più attenzione, si sarebbero accorti che avrebbero dovuto smettere di espandere le riserve del metallo prezioso, dal momento che ha perso 545 miliardi di dollari da quando il valore ha toccato l’apice nel 2011.
Bernanke, che ha una lauree a Harvard e al Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, era alla guida della Federal Reserve americana durante la crisi dei mutui subprime, la più grave dai tempi della Grande Depressione.
In luglio, in un’audizione davanti alla Commissione Finanziaria al Senato, il banchiere ha ammesso che “nessuno capisce veramente i prezzi dell’oro e nemmeno io ho la pretesa di capirli veramente”.
Le banche centrali, che detengono il 18% del metallo mai estratto, aggiungeranno nelle loro casseforti altre 350 tonnellate di lingotti per un valore pari a $15 miliardi quest’anno.
Secondo le stime del Consiglio Mondiale dell’Oro i banchieri centrali hanno acquistato 535 tonnellate nel 2012, l’ammontare più alto dal 1964. La Russia, che ha aumentato le sue riserve del 20%, è l’acquirente numero uno,
L’oro ha perso il 31% da quando ha raggiunto il picco di $1.921,15 l’oncia.