NEW YORK (WSI) – Negli ultimi decenni l’editoria si è evoluta notevolmente passando dall’essere una delle più grandi industrie al mondo ad entrare in una crisi senza precedenti, dopo l’arrivo di Internet.
Sempre più semplice è divenuto per molti scrivere e sempre più basse sono diventate le barriere per poter far parte di questo mondo.
Una continua concorrenza, sempre in aumento, ha portato ad una maggiore ed invasiva pubblicità portando diversi editori in crisi e, in alcuni casi, alla chiusura di diverse testate.
Fino a qualche decennio fa il rapporto tra la stampa e i clienti era solido e molto difficile da infrangere. Una volta arrivato Internet però oltre al cambio radicale che ha portato nelle nostre vite, ha cambiato molto anche all’interno dei media.
È infatti molto più semplice ora cercare la notizia che si vuole e quando si vuole, anche grazie ai social network, senza dover più andare a prendere un giornale o una rivista che, piano piano, si stanno trasformando in materiale di nicchia.
In molti saranno d’accordo sull’aumento esponenziale della disponibilità che abbiamo ora di informazioni ma la rottura del secolare rapporto tra clienti ed editori ha fatto crollare del 50%, solamente negli ultimi quattro anni, i ricavi pubblicitari dei giornali.
Forse però un soluzione c’è. Si tratta di Bitcoin, la moneta elettronica.
Si potrebbero infatti far effettuare pagamenti elettronici di alcuni centesimi per ogni pezzo, aggiornando così il settore dell’editoria, dal reale al virtuale.
Vi sono due società pronte a lavorare al progetto, la BitWall, che porterebbe gli utenti a pagare per l’accesso ad una singola pagina o a 24 ore, a tutti i contenuti del sito, oppure, l’altra società, la BitMonet, che porterebbe all’accesso dei contenuti, in maniera nominale, a pochi centesimi all’anno.
Idee e ipotesi, ancora lontane dal realizzarsi ma possibili, per rendere il futuro dell’editoria ancora valido.